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C’è vita nel borgo

Chiara Sasso
23 Ottobre 2019

Nel borgo più infangato d’Italia non restava che prendere scope, stracci e voglia di cambiare il mondo, nonostante tutto sempre piuttosto abbondante da queste parti. Sono tanti e tante che si son messi a spazzare davanti alle porte delle botteghe, i vetri sono stati lavati, tolta la polvere accumulata in un anno di inattività, sistemati nuovamente gli oggetti di artigianato. Intanto Palazzo Pinnarò e il suo Centro di documentazione messo su con alcune Università è quasi pronto, ma l’attesa è soprattutto per il Frantoio di Comunità. Davvero qualcuno pensava che a Riace fosse tutto finito?

Riace. Foto di Roberta Ferruti

Dopo molta attesa è successo tutto in un giorno abbastanza anonimo, a metà settimana, nel mese di ottobre. Una mattina finalmente i laboratori a Riace sono stati aperti. Gli operatori si son messi a spazzare davanti alle porte, i vetri sono stati lavati, tolta la polvere accumulata in un anno di inattività, sistemati nuovamente gli oggetti di artigianato che costituivano il “patrimonio” di queste botteghe uscite da un presepe vivente. Con timidezza si sono compiuti gesti normali, tanta era stata l’irruenza, la violenza usata per chiudere le botteghe e fermare un progetto di accoglienza e interazione con i migranti. Nell’aria era rimasta la paura delle incursioni della finanza, visite ispettive nel borgo più criminalizzato e infangato d’Italia, attualmente sotto processo.

Intanto qualche pezzo di puzzle va a posto. Si fa strada la verità. È di una settimana fa la notizia che è caduta una delle accuse a Domenico Lucano per quanto riguarda la gestione nel 2011 dell’Emergenza Nord Africa. Per la gestione di quei progetti il Comune aveva applicato l’Iva del 4 per cento così come avevano fatto tutti i Comuni d’Italia, ma nel 2016 le Fiamme Gialle avevano messo in discussione anche quello e chiesto un pagamento di 324 mila euro per recuperare la maggiorazione Iva che secondo loro doveva essere intesa fra il 20 e il 21 per cento. Ma la Commissione Tributaria ha stabilito che non era così, ritenendo la richiesta “non esigibile ma neanche fondata” e ha condannato l’Agenzia delle Entrate a pagare 10 mila euro di spese al Comune di Riace.

Nei mesi scorsi l’obiettivo di distruggere il progetto di accoglienza conosciuto in tutto il mondo come un simbolo è purtroppo riuscito. La maggioranza dei migranti presenti in paese è stata trasferita oppure ha deciso di tentare la fortuna altrove. Gli operatori lasciati a casa, i laboratori chiusi. Riace trasformato in un paese fantasma, come uno dei tanti luoghi semi-abbandonati delle aree interne non solo della Calabria. Il sindaco allontanato per un anno intero, in “esilio” fuori da Riace. Gli asini della fattoria didattica anche loro messi sotto sequestro, perché le stalle non hanno l’agibilità, e poco importa se la maggioranza degli uffici pubblici compreso il tribunale di Locri si trovano nella stessa situazione… La furia dello Stato è passata su Riace come uno tsunami trascinando tutto e tutti.

E tuttavia c’è stato, in questi mesi difficili, il sostegno di molti cittadini, di tante associazioni che hanno voluto caparbiamente continuare a credere nel progetto e nella sua rinascita (cosa che faticosamente sta avvenendo), portando linfa anche attraverso la raccolta fondi della Fondazione “È stato il Vento”. E ora la ripresa del progetto sta avvenendo.

Il nuovo sindaco si è premurato anche lui di fare pulizia e poco prima della festa patronale ha sostituito i cartelli che presentavano un “Paese solidale e accogliente” con l’immagine dei santi Cosma e Damiano, evento inaugurato da due solerti preti con l’abito talare, usciti da un film neorealista di Vittorio De Sica. Poi è stata la volta del cartello di Peppino Impastato che parlava di bellezza: fatto sparire anche quello. Ma per la nuova giunta non sono tutte rose. Questi sono giorni di attesa sul futuro del neo eletto sindaco Tonino Trifoli dopo che il ministero degli Interni e la Prefettura hanno scritto nero su bianco che non avrebbe potuto essere eletto in quanto dipendente del Comune, vigile urbano con un contratto a tempo determinato. Inoltre un amico della nuova giunta, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, è stato arrestato perché legato a una potente cosca della ‘ndrangheta.

Intanto Riace vive. Si continua a fare pulizia nei laboratori, è stato aperto un asilo parentale, sta andando avanti la ristrutturazione di Palazzo Pinnarò, storica sede di Città Futura dove verrà istituito anche un Centro di documentazione, in collaborazione con alcune Università, con lo scopo di raccogliere tesi di laurea su Riace (chi ha informazioni al riguardo le segnali a ). Ma la vera scarica adrenalinica la sta dando il Frantoio di Comunità, una vera eccellenza, moderno all’avanguardia. Tutto il paese sta partecipando, una processione per assistere agli ultimi ritocchi poi quando sarà tutto a posto i proprietari degli ulivi porteranno il raccolto, e quest’anno sarà particolarmente buono.

__________________

Pubblicato anche su Volerelaluna

Comments

  1. andrea perissi says

    23 Ottobre 2019 at 18:19

    Evviva!!! Con la caparbietà e l’impegno, la solidarietà e (perchè no) la giustizia, anche il BENE può vincere. Diffondiamo tutto questo. Auguroni!

    Rispondi
  2. Concetta says

    23 Ottobre 2019 at 20:25

    Grazie Riace!!! Grazie a Mimmo e a tutti quelli che abbiamo creduto e crediamo nella bellezza dell’essere…

    Rispondi
  3. Iorio carla says

    25 Ottobre 2019 at 07:40

    Questa è una delle più belle notizie di quest’anno

    Rispondi
    • itala says

      25 Ottobre 2019 at 10:52

      condivido in pieno

      Rispondi
  4. Giovanni Papa says

    25 Ottobre 2019 at 08:50

    Felicissimo per le notizie. Ho 80 anni e sto lavorando con italiani e migranti per creare con loro….2,3 molti Riace

    Rispondi
  5. Carlo Crucitti says

    25 Ottobre 2019 at 11:02

    Grazie a tutti coloro che ci hanno creduto, grazie a Mimmo e alla Fondazione E’ stato il vento.
    Riace rinasce e resterà immortale…

    Rispondi
  6. francesca putzolu says

    25 Ottobre 2019 at 14:47

    Lunga vita a Riace solidale,lunga vita ad una economia di pace.Fuori la guerra dalla storia e fuori dalla Sardegna la fabbrica di bombe RWM

    Rispondi
  7. Enza TALCIANI says

    25 Ottobre 2019 at 17:01

    W Riace, auguro tutti i successi che merita! Sono anziana e lontana (Roma) per dare una mano, che farei con entusiasmo!
    Sono convinta che il progetto sarà amato da tanti!

    Rispondi
  8. Giancarlo says

    25 Ottobre 2019 at 21:31

    Il modello Riace deve non solo svilupparsi ma essere copiato dove manca la pace e l’accoglienza è l’unica via per vivere.

    Rispondi
  9. ELSIABETTA PUZELLA says

    28 Ottobre 2019 at 15:12

    Prima votano Lega, poi aspettano il frantoio di comunità. Avvilente

    Rispondi

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