
I decreti sicurezza hanno in pochissimo tempo sradicato con la potenza di un tornado non soltanto centinaia di progetti inclusione, messo in strada cinquemila persone ma soprattutto hanno distrutto la vita di tanti, tantissimi migranti che pian piano stavano ricostruendosi un’esistenza. Lontanissimi dalla realtà e dalle storie ad essa connesse, chi ha partorito i decreti sicurezza ha di fatto creato un doloroso caos: migranti in strada senza prospettive, operatori del settore appesi a un filo senza indicazioni chiare su come fronteggiare e gestire molte situazioni ora diventate “anomale”.
Da Gioiosa Ionica (Reggio Calabria), esempio virtuoso di un Sud accogliente e solidale con oltre sette anni di storia alle spalle e tante, tantissime storie di migranti ospitati e avviati all’autonomia, è partita una mostra di storie e racconti dei migranti proprio per dare voce a chi non è mai stato interpellato, per dare giustizia ad ognuno di loro. Storie diverse ma simili: storie dipinte, sculture, costruzioni, simboli indelebili di un’umanità alla deriva. Storie di attraversamenti interminabili nel deserto, di torture e di stupri nei lager libici e poi di viaggi della speranza dove tra la certezza di morire si sceglie il dubbio di poter vivere.

Le opere dei rifugiati dello Sprar di Gioiosa Ionica ora saranno esposti in una mostra itinerante in giro per l’Europa e la prima tappa sarà Bologna. Il 1 febbraio presso il DamsLab-Auditorium (piazzetta Pier Paolo Pasolini 5), in occasione dell’inaugurazione Diallo Amadou, uno degli autori dei dipinti, e Meiriyam Aydibi (mediatrice culturale e curatrice della mostra) hanno raccontato le storie illustrate assieme ad Alessia Barbiero (direttrice dello Sprar). La mostra sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19 fino al 7 febbraio.
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