Un territorio può essere animato e diventare attrattivo solo quando viene scoperto nella sua bellezza e unicità. E’ questa la grande forza dei cammini: non solo, a passo lento, ci fanno vedere cos’è veramente un certo luogo ma possono raccontarne anche la storia e perfino il futuro. Daniela Bianchi, consigliera della Regione Lazio e co-promotrice, con Eugenio Patanè, di una delle leggi sui cammini più innovative d’Europa, parla di un fenomeno in grande crescita che sta salvando dall’abbandono molte aree interne di un’Italia che non ha saputo valorizzarle né proteggerle. Per fortuna, in Europa sono sempre più le persone che cercano un turismo da percorrere a piedi, vale a dire percorsi lontani dalle grandi mete turistiche che possono favorire una relazione vera con il territorio. “Era impossibile rimanere indifferenti a tutto questo. Da qui nasce l’idea di una Legge e di coniare l’idea di un’economia fondata sull’accoglienza diffusa, sulle aree naturali, sui prodotti tipici, sulla cultura. Insomma, un’Economia della Bellezza”, racconta Daniela, allungando il passo verso il Santuario di Canneto
di Ilaria Canali*
Dopo aver promosso la prima Legge sui Cammini nella Regione Lazio, i consiglieri Daniela Bianchi ed Eugenio Patanè, insieme a cittadini e appassionati escursionisti, hanno partecipato lo scorso sabato a una camminata da Picinisco a Canneto. Lungo il percorso si sono potuti apprezzare i paesaggi più suggestivi della provincia di Frosinone, passando per Picinisco e Grottacampanaro fino al Santuario di Canneto.
Abbiamo approfittato proprio di quella iniziativa per fare una chiacchierata con Daniela Bianchi, che in Regione è anche vicepresidente della commissione cultura, fa parte di quella sull’ ambiente e di quella su agricoltura, impresa, ricerca e formazione, oltre a coordinare il Tavolo speciale sulla Valle del Sacco.
Sei impegnata da sempre sullo sviluppo economico sostenibile e l’innovazione sociale, ma adesso ti metti anche in cammino. Come mai questa iniziativa?
Parlare di una legge sui cammini in un convegno poteva essere utile, ma non avrebbe dato l’idea di cosa significhi percorrere un sentiero, di quanto sia possibile apprezzare e scoprire lentamente la ricchezza del nostro territorio. Vogliamo rendere consapevoli di questo più persone possibili, attrarre visitatori e nuove imprese, dare nuove opportunità ai giovani. E possiamo farlo solo conoscendo davvero questa terra e la sua bellezza. Sarebbe interessante organizzare un’iniziativa del genere per ciascun cammino del Lazio.
E’ stato un modo nuovo per rafforzare il messaggio che da anni portiamo avanti e che abbiamo tradotto in una delle leggi regionali sui cammini più innovative: i cammini sono una parte importante dell’economia dei territori, quella che io amo chiamare “Economia della Bellezza”. Siamo partiti nel lontano 2014 dalla Certosa di Trisulti, dove abbiamo presentato la proposta di legge insieme a centinaia di persone. Un evento che ha riacceso l’interesse verso le meraviglie nascoste del nostro territorio. Nei mesi successivi, associazioni, appassionati ed enti locali hanno continuato ad accompagnarci nel lungo iter di approvazione di una legge che istituisce la Rete dei Cammini del Lazio, la Casa del Camminatore e il Narratore di Comunità. Oltre a introdurre il pubblico interesse per i percorsi e un piano annuale e triennale di interventi. Tutto questo non poteva essere raccontato semplicemente stando seduti in un convegno, ma percorrendo passo a passo un cammino.
Puoi parlarci un po’ del territorio che avete attraversato?
Siamo partiti da Picinisco per arrivare a Canneto. Si tratta di uno storico cammino legato sia all’unicità della Val di Comino, non a caso ribattezzata “Prati di mezzo”, che al culto del Santuario di Canneto, capace ogni anno di coinvolgere migliaia di fedeli. La scelta di Canneto non è stata casuale. Vogliamo ribadire la centralità del Santuario, della Val di Comino e di tutta la provincia di Frosinone nella futura Rete dei cammini.
Perchè l’interesse per i cammini e che cosa è l’economia della bellezza?
Un cammino esiste in quanto animato e attraversato dalle persone, così come i camminatori sono tali perché attraversano un percorso specifico. Questo riconoscimento reciproco ci permette ci capire che un territorio può essere animato, scoperto e diventare attrattivo solo quando viene scoperto nella sua bellezza e unicità. E’ questa la grande forza dei cammini: a passo lento ci mostrano l’identità di un luogo, la sua storia e il suo futuro. Un fenomeno che sta salvando dall’abbandono le aree interne dell’Italia. Basta leggere qualche numero in proposito: sulla sola via Francigena nell’ultimo anno le presenze sono aumentate del 30% con oltre 300 mila pernottamenti tra b&b e ostelli. In Europa sono sempre più le persone che cercano un turismo “lento”, percorsi lontani dalle grandi mete turistiche, a contatto col territorio. Era impossibile rimanere indifferenti a tutto questo. Da qui nasce l’idea di una Legge e di coniare l’idea di un’economia fondata sull’accoglienza diffusa, sulle aree naturali, sui prodotti tipici, sulla cultura. Insomma, un’Economia della Bellezza.
La legge dei cammini è uno dei testi tra i più innovativi d’Europa. Ce ne vuoi parlare?
La Legge dei Cammini del Lazio è stata scritta insieme ad associazioni, operatori economici, rappresentanti ecclesiastici ed enti locali. E’ con la legge che creiamo la Rete dei Cammini del Lazio dando una visione unica al fenomeno. Tra le novità introdotte, abbiamo il Catasto dei cammini, il Narratore di comunità, le Case del camminatore e soprattutto la definizione di “interesse pubblico” per tutti i tracciati. In questo modo, non avremo più tracciati sbarrati da cancelli privati o recensioni, ma prevarrà l’esigenza di rendere fruibile il cammino. Un cambio di prospettiva che fa emergere l’importanza di restituire a cittadini la propria identità e ai milioni di visitatori di tutta Europa di sceglierci come meta.
.
Lascia un commento