
La vita di ogni giorno dei progetti di accoglienza diffusa è fatta di relazioni e luoghi che raramente arrivano sui grandi media o sui social. Forse non è neanche così importante che ciò accada. Di certo quella quotidianità spesso sorprende e basta poco per favorire cambiamenti che scavano in profondità, come dimostra ad esempio quanto accaduto nei giorni di fine anno 2024 – ma raccontato solo in questi giorni – nell’androne e nel cortiletto di due condomini nei quali vivono i migranti beneficiari del progetto SAI di Lecce gestito dal Gus. «Abbiamo voluto offrire una cioccolata calda e dei dolci a tutti i condomini e anche una pianta con un augurio natalizio. Alla pianta avevamo attaccato la poesia Natale di Erri De Luca – raccontano nel sito – Sono stati dei momenti di scoperta e riscoperta dell’altro, in cui si è potuto sospendere il tempo permettendoci di vederci e ascoltarci, la vita quotidiana e gli spazi che si attraversano in modo un po’ distratto improvvisamente sono diventati luoghi di relazione vera. In cambio abbiamo ricevuto tante chiacchiere e sorrisi. E pure un bacio sulla fronte accompagnato dalle seguenti parole: “E pensare che vi ho sempre odiato e invece…”. Qualche settimana dopo abbiamo visto vicino al portone la poesia donata incorniciata e appesa».
Sì, il mondo si cambia anche nell’androne del condominio.
Tornano in mente – mentre rimbalzano notizie su guerre, genocidi, Cutro… – le parole di Italo Calvino: “Cercare e sapere riconoscere chi e che cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio…”.




Mi sembra una bella cosa