Mi dà gioia scrivere una testimonianza su quanto è stato importante per me avere a fianco Comune-info per questi ultimi dieci anni. Di come sia stato tenace l’impegno e sotterraneo lo sforzo che ha permesso al manipolo dei fondatori di resistere lungo crisi sociali, economiche, sanitarie mondiali sempre tenendo in mano il fiore delle idee, delle sensibilità, delle pratiche concrete con cui gruppi, collettivi e associazioni hanno saputo interpretare il senso del Comune.
Uno sforzo da lombrichi, silenziosi e tenacissimi dissodatori del terreno della società civile, che al gesto plateale della semina preferiscono l’azione essenziale del preparare il terreno alla pluralità delle idee e delle scelte.
Riuscire a riportare, a raccogliere e presentare le sfaccettate resistenze al sistema unico che le persone intraprendono quotidianamente in tutto il mondo, è stato il modo, coraggioso, con cui Comune ci ha tenuto insieme e, soprattutto, insegnato a “pensare vicino”.
Perché lo vediamo, lo soffriamo sulla pelle, che il messaggio costante a cui siamo sottoposti è quello della disgregazione, della divisione, della tifoseria, del disincanto, della condanna. Che liberazione! Poter sancire l’errore dell’altro, potersi ergere a giudici dell’altrui incapacità, sentirsi rassicurati nella propria ragione. Starsene al calduccio di quello che abbiamo e tenercelo stretto, senza accorgerci che spesso è quello che abbiamo che ci tiene stretti e che le ragioni se non le nutri di senso diventano pareti invalicabili e si trasformano in prigioni!
E allora è questo che devo a Comune, il portarmi a casa notizie che fanno la differenza, che mi raccontano altro, che mi espongono a un confronto con gente, quasi sempre più determinata di me, o fissata, o estrema, ma comunque intrigante e concreta. Capace di mangiare l’idea che la muove, di farla vivere, di metterla al mondo.
Ecco, un mondo di generanti, di persone al participio presente, in fieri, in evoluzione, resistenza, contrasto, ma non ferme. Lontane, ma per motivi a me vicini. E quindi sirene, che con i loro richiami mi hanno mosso, in questi dieci anni pesanti e trasformanti, chiedendomi di essere prese sul serio, di essere pensate da vicino. E pensare da vicino è fisico, corporeo, ci fa uscire e mettere in gioco, ci fa prendere la zappa, la palla o la parola, ma sempre per entrare in relazione con l’altro… Non si può che continuare, insieme, in Comune!
Le altre adesioni alla campagna di sostegno a Comune-info “Dieci anni e più” e le informazioni su come aderire sono leggibili qui.
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