Si può rispondere in maniera collettiva al bisogno di uno spazio di relazioni sociali diverse, di emancipazione artistica, di momenti di svago e condivisione, di cibo buono e sano proveniente da pratiche che rispettano la terra e chi se ne prende cura, al bisogno di trasformare il territorio qui e ora? Bread&Roses è nato a Bari nel marzo di otto anni fa, non ha mai smesso di camminare con quelle domande e di immaginare e creare mondi fuorimercato

Il Bread&Roses nasceva a Bari il 24 marzo del 2016 dalla necessità di rispondere in maniera collettiva a dei bisogni: il bisogno di uno spazio sicuro accessibile, di costruire relazioni genuine e orizzontali, di emancipazione artistica, di momenti di svago e condivisione, di cibo sano proveniente da pratiche che rispettano la terra e chi la lavora; di trasformare il presente. Un bene comune, dunque, la cui definizione va ben oltre il significato istituzionale, ma che ha visto nel riconoscimento tramite il “regolamento dei Beni comuni” uno strumento funzionale alle pratiche e rivendicazioni che si portano avanti.
Il benessere fisico e mentale e gli innumerevoli strumenti di emancipazione di cui la comunità si dota dimostrano gli incredibili effetti positivi sul benessere totale della persona, ed è parte delle nostre rivendicazioni che i beni comuni e gli spazi di mutuo soccorso autogestiti siano riconosciuti come pratiche di welfare pubblico, con finanziamenti strutturali messi a bilancio.
L’accordo che il Bread&Roses ha con le istituzioni, da una parte garantisce elettricità ed acqua, dall’altra stabilisce le responsabilità rispetto alla manutenzione della struttura. Manutenzione ordinaria a carico della comunità di autogestione, e straordinaria a carico del comune. Ecco perché, fin dal primo accordo, ottenuto nel 2018, si sono stanziati soldi per il riammodernamento dell’impianto elettrico e idraulico e l’impermeabilizzazione del tetto.
Da poco, a distanza di cinque anni, è stato rifatto l’impianto elettrico e riparata la copertura del tetto. Per noi è stato un momento di transizione. Nonostante i ritardi, nonostante molte delle attività siano state sospese per diversi mesi, nonostante le difficoltà a comunicare con le istituzioni, si tratta di una vittoria importante, seppur incompleta. A partire dal primo accordo, il comune si era fatto carico di questi lavori, ma solo con la lotta e un percorso di mobilitazione in città, dopo più di cinque anni li abbiamo realmente ottenuti.
Anche per questo non abbiamo voglia di accontentarci. Il Bread vuole un nuovo impianto idraulico che renderà lo spazio ancora più accogliente e accessibile di quanto già lo sia. Semplificherà le attività della cucina popolare e dell’emporio fuorimercato, nonché la gestione degli eventi che organizziamo.
Per quanto riguarda la proposta per fare dell’ex Villa Capriati, immobile adiacente al B&Rs, una “Casa delle arti e mestieri” – pubblica solidale e autogestita – procede con un percorso aperto e plurale. Dopo i *laboratori di co-progettazione* tenutosi negli ultimi mesi, abbiamo inviato al Comune di Bari una serie di planimetrie sugli usi/utilizzi degli spazi di Villa Capriati al fine di indirizzare la ristrutturazione che avverrà con i fondi del Pnrr. Come illustrato alle istituzioni locali, l’obiettivo è quello di andare incontro ai bisogni artistici, sociali, artigianali, di ‘agire economie solidali’ da parte di chi oggi è marginalizzatə e sfruttatə all’interno di un sistema economico e sociale sempre più escludente.
Abbiamo fatto richiesta al Comune di un incontro per illustrare i dettagli del lavoro fin qui svolto e i criteri di gestione e di utilizzo di Villa Capriati. Auspichiamo una risposta il prima possibile non solo per noi, comunità di autogestione del B&Rs, ma per concretizzare sempre più la solidarietà, la redditività civica, un’economia mutualistica fuori mercato.
Complimenti per il vostro progetto!
Da anni ne abbiamo concepito uno analogo (come testimoniato dal sito http://www.worldlabnetwork.org)
dove tutto è scaricabile direttamente e i PDF dei libri sono gratuitamente ottenuti su richiesta all’indirizzo “gianfranco. “.
Sarebbe forse interessante una collaborazione fra di noi, dato che progetti analoghi sono attuabili ovunque.
Grazie