di Monica Pasquino
In questi giorni due persone sono state arrestate a Roma perché, nella scorsa primavera, in una periferia romana, hanno respinto l’aggressione di Militia Christi, forza estremista e oscurantista, che voleva impedire lo svolgimento di un incontro pubblico sull’educazione alle differenze e propagandare contenuti antidemocratici e intolleranti.
Quelle due persone – oggi una è in carcere e l’altra agli arresti domiciliari – hanno permesso la continuazione dell’incontro, che si stava svolgendo in una sala istituzionale, alla presenza della presidente del Municipio e di parlamentari, e hanno impedito che la cittadinanza presente fosse spaventata dalla furia ideologica dei militanti omofobi.
Le iniziative per la valorizzazione delle differenze sono promosse dall’Unione Europea e si dovrebbero svolgere quotidianamente nelle città, soprattutto in quelle dove è forte la discriminazione fondata sull’orientamento sessuale o l’identità di genere.
Polizia e procura non hanno tenuto conto delle finalità dei due, né dei comportamenti anticostituzionali di chi è stato allontanato né del clima reazionario che l’Italia sta attraversando in questi mesi. Un clima alimentato da gruppi politici estremistici e da testate giornalistiche “moralizzatrici” che vorrebbero eliminare i progetti di educazione sessuale e sentimentale dalle scuole, sulla base di una concezione arretrata e problematica del rapporto tra natura e cultura nella formazione dell’identità.
Gruppi come come Militia Christi producono allarmismo ingiustificato nelle famiglie e inclinano la fiducia verso il personale scolastico. L’aggressività degli attacchi che si sono susseguiti lo scorso anno ha colpito l’Unar (Ufficio nazionale anti discriminazioni razziali) per la pubblicazione degli opuscoli realizzati dall’Istituto Beck, il Comune di Roma per il progetto La scuola fa differenza, il Comune di Venezia per l’iniziativa di Leggere senza stereotipi e poi ha creato turbamento e dolore in tanti altri casi, nelle scuole di Bologna, Firenze, Torino, Pordenone, Treviso e Roma. Questa campagna omofoba di strada, si unisce a quella istituzionale, che propone mozioni e delibere contro l’educazione sentimentale e la lotta all’omofobia nelle aule consiliari di diversi Comuni, non solo governati dalla Lega Nord.
La situazione sarebbe già abbastanza grave così, ma lo è se possibile ancora di più, perche accade in una città in cui la sinistra sociale è perseguitata, con gli sgomberi degli spazi sociali e con le istruttorie giudiziarie sull’Angelo Mai e sul Comitato popolare di lotta per la casa.
La sensazione di abbattimento rischia di essere paralizzante, per contrastarla possiamo solo moltiplicare i momenti di incontro, confronto e sensibilizzazione.
Sabato alle ore 11, al Municipio VIII di Piazza di Cinecittà 11, è stata convocata dalla rete territoriale di Cinecittà, un’assemblea pubblica per discutere di questi temi. Andarci è un segno di solidarietà per Nunzio D’Erme e Marco Bucci, da sempre cittadini antifascistiti e militanti di sinistra, ma anche un primo passo per approfondire un altro lessico e altre modi di intendere la sicurezza in città.
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