Tutti per semplificare lo chiamano già supermercato, magari “supermercato di comunità”. Ma sarebbe sbagliato accompagnare la nascita di questo tentativo di far cooperare persone di un territorio in modo diverso restando schiacciati dell’immaginario della mercificazione che tanto condiziona la nostra vita di ogni giorno. OltreFood a Parma parte dal cibo (buono e sano per chi lo produce e per chi fa la spesa) per creare un nuovo senso di comunità e si nutre del coinvolgimento di tanti cittadini che sono stanchi di sentirsi consumatori passivi. Si comincia con la possibilità, al momento riservata solo ai soci, di fare la spesa e di contribuire tutti al lavoro del negozio per tre ore al mese
di Coop Oltrefood
Immaginate un luogo dove trovare prodotti buoni e sani a un prezzo equo per chi fa la spesa e per produttori, dove conoscere persone che condividono i vostri stessi valori, dove lavorare fischiettando, scambiare quattro chiacchiere, partecipare a presentazioni di libri ed eventi. Tutto questo sarà OltreFood, il progetto di supermercato partecipativo che sta nascendo a Parma, nel quale i soci scelgono i prodotti da vendere, sostenendo la filiera del territorio e delle piccole produzioni per garantirsi prodotti di qualità.
Tutto è iniziato circa un anno fa quando un piccolo gruppo di amici, in parte attivi in un Gruppo di acquisto solidale (Gas), ha iniziato a lavorare a questo progetto. Si tratta di un modello di cooperativa speciale nella quale solo i soci potranno fare la spesa e tutti dovranno contribuire al lavoro del negozio per tre ore al mese. Le persone lavoreranno insieme nell’ottica di creare nel quartiere e nella città un senso di comunità e di cooperazione intorno al cibo e non solo, garantendo un prezzo equo a soci e produttori. Un’idea sostenibile, resiliente, virale che mette al centro i rapporti umani e i beni comuni, pensata per un quartiere poliedrico, l’Oltretorrente, ricco della sua forte identità storica e di una nuova impronta multiculturale.
L’idea nasce a New York nel 1973, da lì transita a Parigi nel 2016, poi Bruxelles nel 2017 e ora sbarca a Parma. Il modello funziona, l’interesse al progetto è palpabile, crescono i fan su FB e alle presentazioni del progetto le persone accorrono numerose. Ogni giorno scopriamo nuove Foodcoop esistenti nel mondo e altre che stanno per nascere.
L’idea in città è piaciuta e in molti vogliono partecipare al progetto: lunedì 4 giugno si sono aperti gli “stati generali” di Oltrefood: la prima assemblea partecipativa durante la quale gli interessati prendono parte ai tavoli di lavoro. Il progetto sta crescendo e si comincia a lavorare insieme.
Alla proiezione a Parma del docufilm “Foodcoop”, che ha riempito la sala di tante persone interessate, erano presenti cooperatori de La Louve di Parigi e di Park Slope di New York che hanno contribuito ad un dibattito stimolante. La loro preziosa esperienza è stata molto utile per capire tanti aspetti di questo tipo di azione e il suo spirito, sociale e umano. Certo, sappiamo di vivere una realtà diversa, dove il cibo buono è fortunatamente ben più accessibile che nelle metropoli statunitensi, tuttavia quello che sembra davvero importante poter realizzare è un modo nuovo e rivoluzionario di fare comunità.
Mentre si lavora alacremente, il progetto ha vinto un primo finanziamento di Legacoop ed ha ricevuto il patrocinio del Distretto di economia solidale di Parma e l’attenzione di tanti cittadini stanchi di sentirsi consumatori passivi e desiderosi invece di assumere un ruolo più attivo nelle loro scelte quotidiane.
La città intera potrà far parte di questa nuova esperienza di comunità solidale che promuoverà buone pratiche di cooperazione e consumo consapevole e insieme sosterrà le produzioni green del territorio; è un’idea educativa per insegnare l’importanza del lavorare insieme, della decrescita virtuosa, della solidarietà.
Per informazioni: , e sulla pagina FB .
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