
Ecco qui, ci siamo. La criminalizzazione dei movimenti nonviolenti sarà la strada da intraprendere anche nel democratico occidente. Il modello iraniano si avvicina anche per noi: chi si oppone in forme irrituali, irritate e irritanti (per quanto nonviolente), andrà perseguito alla stregua di un criminale qualsiasi. Gli attivisti tedeschi (ma anche quelli italiani) rischiano al momento sino a cinque anni di carcere.
Mi pare una buona leva di dissuasione contro qualunque forma di vera opposizione politica. Le uniche forme consentite saranno quelle di finte Organizzazioni non governative dalle sigle umanitarie roboanti, tipo Fight impunity o Non c’è pace senza giustizia… Quelle che piacciono agli emiri e alle lobbies. Quelli e quelle sì che sono criminali, ma nessuno ci fa caso perché i soldi rendono tutto legale o almeno tollerabile.
Questa terribile notizia va letta insieme a quella che inneggia all’ennesimo passo verso l’energia nucleare pulita, che garantirà crescita a basso costo e illimitata. Tutto falso, ma intanto funziona e distrae.
Questa mistificazione, propagandata da quasi tutti i media, va di pari passo con la precedente. Perché? Perché, in attesa che le magnifiche e progressive sorti si realizzino, passeranno i decenni.
E che cosa accadrà in questi decenni che abbiamo davanti? Uno: fine della crescita e del benessere diffuso a basso costo. Due: reazione, cioè aumento della disperazione e delle proteste, violente e nonviolente. Tre: risposta, vale a dire militarizzazione della vita civile e sociale.
Già in Gran Bretagna questo dicembre saranno i militari a sostituire i milioni di persone che scioperano per aumenti salariali. Il comitato Cobra, infatti, quello che riguarda la gestione di emergenze terroristiche, è stato convocato e prenderà le sue decisioni. Se non basterà, si passerà ad altro.
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Insomma, le politiche moderate di destra, tipiche del centro-sinistra, hanno aperto la strada a quelle di destra estrema: guerra agli impoveriti, guerra ai diversi, guerra ai nemici. Il terrore, la paura e il ricatto divengono definitivamente le dimensioni dominanti del nostro vivere. Nessuno o quasi potrà più sentirsi al sicuro.
Enrico Euli è ricercatore alla Facoltà di Studi Umanistici dell’Università di Cagliari. Ha pubblicato vari testi, tra gli ultimi Fare il morto per Sensibili alle foglie. I suoi articoli nell’Archivio di Comune sono leggibili qui
Sono perfettamente d’accordo. Questa è una società necrofila che ha bisogno di strumenti terroristici per difendere lo status quo e aumentare la propria presa di potere su chiunque la pensi diversamente