Caro automobilista, dicono quelli della Rete per la Mobilità Nuova, rallenta, accosta, tira giù il finestrino, ascolta (e soprattutto spegni l’auto): ripensare gli spostamenti, riducendo quelli dell’auto privata per favorire quelli a piedi, in bici, con i mezzi pubblici e le auto in condivisione, significa ridurre incidenti, migliorare anche i tuoi spostamenti e rendere più accoglienti le nostre strade. «Dopotutto – scrive di Didier Tronchet, nel Piccolo trattato di ciclosofia -, è nella strada che sono sempre iniziate le rivoluzion»
“Una città senza macchine permette innanzitutto la liberazione dell’immaginario. […] Questa volta forse è a livello individuale, personale, che sarà investito il territorio urbano, la strada reinventata da chi la vive […] Dopotutto, è nella strada che sono sempre iniziate le rivoluzioni“.
Didier Tronchet, Piccolo trattato di ciclosofia
In queste settimane l’Italia, come raccontato da Comune-info, è stata teatro di cortei e manifestazioni organizzati da chi auspica una nuova mobilità. A Roma la Critical Mass interplanetaria – ormai storico appuntamento di biciclette critiche che in massa si spostano per la città – ha visto la partecipazione di centinaia di persone, che hanno pedalato per ribadire che una città a misura di pedali e pedoni è possibile e desiderata da milioni di cittadini. Pochi giorni prima, il 27 maggio, a Torino un corteo di trentamila biciclette ha sfilato per la città per rivendicare spazi adeguati, maggiore sicurezza e politiche più coraggiose. Si trattava del Bike Pride, una delle molte realtà che partecipa alla Rete della Mobilità Nuova, luogo di incontro tra persone, gruppi e associazioni che promuovono una mobilità sostenibile, allo scopo di diffondere questa cultura e di aprire un dialogo con le amministrazioni e le istituzioni.
Nonostante il 50 per cento degli introiti delle multe dovrebbe finanziare progetti di sicurezza stradale, i numeri riguardo gli incidenti nelle nostre strade sono sconfortanti. Secondo i dati Aci in Italia ci sono stati 3.860 morti e 292.019 feriti in un solo anno, mentre crescono le spese per la congestione delle reti di trasporto, pari a 142 milioni di euro negli ultimi dieci anni. La Rete per la Mobilità Nuova persegue anche gli interessi di automobilisti e motociclisti, promuovendo misure di decongestione del traffico, supportando tutte quelle pratiche in grado di prevedere l’uso occasionale dell’auto, come il car sharing, la condivisione dell’automobile, che in una nazione come l’Italia, con 36 milioni di auto circolanti (il 17 per cento dell’intero parco veicolare europeo) potrebbe essere una delle risposte verso una mobilità nuova.
A questi temi è dedicata l’ultima radiotrasmissione Terranave curata da Amisnet. Ospiti della puntata: Giuseppe Piras (Bike Pride), Olivier Braman (Bla Bla Car), Luigi Nacci (Festival della viandanza), Alberto Conte (Itineraria), Guido Fontani (Comitato Ciclabile Nomentana), Sergio Gandini (Cai Bologna). In redazione: Lianka Trozzi, Andrea Cocco. Ascoltatela qui.
Proponete la vostra alternativa a
Terranave è trasmesso da:
Radio Popolare Roma (Roma, 103.3) domenica 9,30
Radio Flash (Torino, 97.6) giovedì 20
Radio Kairos (Bologna, 105,85) sabato 13,00
Radio Città Fujiko (Bologna, 103.1) domenica 13,30
Radio Indygesta (Web Radio)
Radio Onda d’urto (Brescia, cremona, Piacenza, 99.6) mercoledì 13,00
Radio Ciroma (Cosenza, 105,7) martedì 19,30
Letture consigliate:
«LA CRISI E’ L’UNICA SPERANZA»
Non è stata certo un po’ di pioggia a fermare la Critcal masss romana tornata lo scorso fine settimana a Roma. Di seguito, il video jingle della Ciemmona edizione 2013, realizzato sul brano di Adrano Bono da Francesco D. Ciani per Bicycle Tv. «La crisi è l’unica speranza per l’umanità», cantano quelli della Cm.
https://comune-info.net/2013/
► La rivoluzione comincia in strada (Chris Carlsson)
Critical Mass nasce grazie a decine di abitanti di San Francisco e si è diffusa in oltre 350 città in tutto il mondo. Dopo vent’anni, forse un po’ di euforia collettiva è venuta meno e ha preso altre forme, ma non per questo si è trasformata in qualcosa di meno potente nell’interazione delle persone comuni con la vita delle città.
► Chiara, la ciclofficina e le candele
Spesso sono spazi occupati, di certo luoghi di condivisione di saperi. Nelle ciclofficine si riparano bici e si costruiscono relazioni sociali. Siamo andati a trovare chi alza la serranda di quella di Ostiense, a Roma, illuminata grazie alle candele e alle vecchie batterie dei risciò
► E tutto per una stupida auto
Lascia un commento