La nostra ricerca di tracce di bene comune nei territori del Lazio questa volta fa tappa ad Anguillara (Roma), dove venerdì 25 maggio c’è la quinta edizione della festa interculturale. Il cui quest’anno è «Il viaggio» Con 18.000 abitanti, anche Anguillara, a due passi dal lago di Bracciano, è uno dei territori laziali che registrano negli ultimi anni un importante aumento demografico.
Il programma è costruito intorno a diversi eventi culturali sui viaggi delle persone, emigrati e immigrati di Anguillara, con i loro carichi di culture in movimento, speranze, desideri, progetti che superano conflitti e incomprensioni. Si parla, ad esempio della scuola multietnica (venerdì pomeriggio in biblioteca) e si gioca insieme (sabato pomeriggio ai giardini delle case popolari e la domenica mattina in piazza del molo). Ci sono musiche di tutto il mondo da scoprire (il sabato sera in piazza del molo con il gruppo musicale di percussioni Criansa e la domenica sera in chiesa Regina Pacis con il coro Diapason della scuola di Monte Le Forche) ma anche incontri per ascoltare i racconti dei migranti in cerca di riscatto e accoglienza (da non perdere la proiezione del film Mare chiuso con la partecipazione del regista Andrea Segre, il venerdì sera all’ex Consorzio), e si condividono i problemi delle violenze sulle donne e sui minori (il sabato pomeriggio all’ex consorzio).
E ancora: i racconti di emigranti da Anguillara verso l’America nei primi anni del ’900 grazie ai documenti salvati dai volontari dell’Archivio storico del comune e di immigrate in Anguillara negli ultimi venti anni (sabato mattina all’ex consorzio). Immancabile l’appuntamento con la biciclettata di domenica mattina (dalla stazione a piazza del molo), le degustazioni di piatti meticci, i laboratori di pittura.
«Una tre giorni tutta da vivere assieme – si legge in una nota diffusa dal movimento Anguillra bene comune –, cercando di ritrovare i fili che possono legare persone diverse per la costruzione di un bene comune». Per la festa, il movimento (nel cui sito trovate notizie, appuntamenti, articoli) ha messo in moto un bel pezzo di società civile, tra cui il il Consultorio familiare, il gruppo della Donne in cammino e quello delle Donne arabe, il Gruppo di aquisto solidale Attivanguillara, la cooperativa Amaltea, i Volontari dell’Archivio Storico del comune, l’Associazione Doppio Diesis, gli scout dell’Agesci Anguillara 1, il Progetto Mera-Migra.
Sono consapevole della importanza, della complessità e della delicatezza dell’immigrazione e delle questioni ad essa connesse. Non è per sminuirne l’importanza, ma per oppormi all’inflazionamento del termine e del concetto di bene comune che nego che l’immigrazione sia un bene comune. Se tutto è catalogabile come bene comune si perde l’idea di ciò che lo sia.
Hai ragione Nino, c’è il rischio di abusare di un’espressione bella e importante come bene comune. Diciamo che in questo caso è un lusso e un gioco che un titolo può permettersi, anche perché chi promuove l’evento segnalato è un pezzo di società che si muove in profondità su questi temi. È vero anche che la questione del migrare, con le sue capacità di mettere in discussione il concetto di cultura statico, di diritto, di antirazzismo è in questo paese (nel quale molti, anche nella società civile, festeggiano la vittoria elettorale di un «movimento» il cui leader/padrone ha fatto dichiarazioni razziste, e non è Bossi) un «bene» da tutelare davvero…