di Filippo Taglieri
Paul Washimba lascia il suo Paese durante la Guerra del 1997 dal confine tra Congo e Nigeria. Comincia allora un percorso ad ostacoli di esperienze, emozioni e vissuti che lo portano oggi ad affermare che lo status di rifugiato acquista significati nuovi nei diversi paesi a cui si approda, tutto sulla pelle della persona migrante. Questa ed altre storie di vita “in migrazione” sono documentate nel nuovo sito interattivo acrossthesea.net.
Seguire le strade di queste persone significa raccontare storie vissute in prima persona, decostruire pregiudizi, produrre narrazioni alternative rispetto al fenomeno migratorio. In questa stagione, in cui la lettura che ci è offerta della migrazione è solo quella dell’emergenza e degli stereotipi, sembra molto utile un contributo che ripercorra attraverso le parole e i volti dei diretti interessati quello che realmente avviene quotidianamente nel mare che bagna le nostre terre e le lega ai popoli degli altri tre continenti.
Acrossthesea.net è il prodotto centrale del progetto, Across the Sea frutto del lavoro di documentazione di Servizio Civile Internazionale, Amisnet, Active Vision, finalizzato a mappare le rotte di migranti tra le sponde del Mediterraneo, un piccolo strumento per invertire la rotta, per comprendere, attraverso video, audio e racconti che cosa vivono e da dove vengono i migranti, i rifugiati e i richiedenti asilo che arrivano fino alle nostre coste.
Il sito vuole essere strumento dinamico e implementabile tramite i contributi di quanti lavorano al monitoraggio delle frontiere e delle rotte di migrazione attraverso il Mediterraneo e verso l’Europa. Sarà necessario il contributo di tutti e tutte perché si vada accumulando nel tempo un archivio il più possibile aggiornato, che sia strumento di lettura dei cambiamenti in atto e fonte di informazioni utili a contrastare efficacemente le politiche di esclusione e morte nel Mediterraneo.
I video e gli audio testimoniano la durezza della frontiere tra la sponda sud e quella nord del Mediterraneo, e raccontano il rischio incalcolabile che esse determinano alla vita di chi le attraversa. I testimoni infatti ci parlano di situazioni paradossali, di leggi ingiuste, di muri, barche, reti e persino di tortura. Le storie si susseguono ed ognuna ci offre una angolazione diversa, mentre ripercorrendo ogni rotta troviamo molte analogie nelle situazioni e nei contesti. Visionando le storie accresce in chiunque la consapevolezza che il sistema deve cambiare.
Il progetto può essere usato liberamente per informare e per lottare per il rispetto delle convenzioni internazionali e dei diritti umani di coloro che si muovono nello spazio euro-mediterraneo, la presentazione ufficiale sarà a Roma, sabato 28 giugno alle 17.30, presso La Città dell’Utopia, all’interno della cornice del No Border Fest.
Across the sea è un piccolo contributo verso una società più inclusiva, dove la libertà di movimento sia garantita e il Mediterraneo sia concepito come una porta aperta attraverso la quale incontrare culture diverse, e non come una barriera da presidiare. Alla presentazione del progetto, saranno presenti i giornalisti, registi e operatori che lo hanno ideato e creato.
tel. 06 5580664
Across the Sea è stato realizzato grazie al cofinanziamento della Anna Lindh Foundation
DA VEDERE
[youtube]http://youtu.be/3J0IqHpC4gA[/youtube]
Lascia un commento