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L’INSURREZIONE DELLE PERSONE COMUNI
sabato 13 aprile 2013
un anno di Comune-info
festa con Gustavo Esteva a Roma
ore 13 pranzo con Comune-info e Gustavo Esteva al Casale Podere Rosa
(via Diego Fabbri sns, mappa n. 1),
menù completo biologico e vegetariano, un buon bicchiere di vino e tessera del Casale 20 euro
(di cui 5 euro destinate alla nostra campagna «Nome comune di persone»);
per prenotare il pranzo scrivete a Francesca a questo indirizzo info [at] casalepodererosa.org;
ore 15 passeggiata dal Casale Podere Rosa alla biblioteca Giovenale (da via Fermo Corni)
e presentazione del progetto dell’Orto giardino di Aguzzano (mappa n. 2);
ore 16 incontro pubblico con Gustavo Esteva: «La rivoluzione di ogni giorno»:
videoproiezione, intervento di Esteva e discussione;
intervengono anche Irene Ragazzini dell’Universidad de la Tierra e Aldo Zanchetta (kanankil.it)
(comunicate la vostra presenza scrivendo a Gianluca: )
Promuovono:
Casale Podere Rosa e Centro di Cultura Ecologica / Biblioteca «Fabrizio Giovenale»
Universidad de la Tierra
Hanno aderito
Laboratorio urbano Reset (Riconversione Economica Sostenibile Ecologica e Territoriale) di Roma
Mag Roma – Teatro Valle occupato – Città dell’utopia e ong Sci – Nuovo Cinema Palazzo
Centro sociale Strike – Zappata romana – Ciclofficina nomade Gazometro – Giardinieri sovversivi
Laboratorio itinerante della decrescita – Bottega del commercio equo «Il Fiore» di Ladispoli
Coordinamento Romano acqua Pubblica – Scup – Re:Common– Soul Food
Cemea del Mezzogiorno onlus – Desinformemonos.org – Municipio dei Beni Comuni di Pisa
Il luogo
La biblioteca «Fabrizio Giovenale» ha sede nel Casale Alba-3 all’interno del Parco Regionale Urbano di Aguzzano, al quale è possibile accedere da via Fermo Corni (ingresso adiacente alla chiesa di San Gelasio) e da via Schopenhauer (angolo via Locke) percorrendo il sentiero per circa cento tenendosi sulla destra. Attenzione: ricordiamo che il pranzo è ospitato invece dal Casale Podere Rosa di via Diego Fabbri.
Gustavo Esteva ama dichiararsi un intellettuale deprofessionalizzato ed è il fondatore dell’Universidad de la Tierra, a Oaxaca, Messico. La sua vita è fatta di molte rotture: nei primi anni ’60 è giovane dirigente della Ibm e poi della Banca pubblica del commercio, mentre comincia il suo impegno in gruppi di ispirazione marxista che poi abbandona per le loro posizioni sulle lotte contadine. Dal 1970 al 1976 è un funzionario del governo del presidente Echeverría. «Economia e alienazione» è il titolo del suo primo libro, scritto per mettere in discussione lo sviluppo statalista. Poco dopo comincia il suo lavoro per organizzazioni non profit, movimenti, reti internazionali e diventa amico e collaboratore di Ivan Illich, ma anche consulente per l’Esercito zapatista di liberazione nazionale in Chiapas ai negoziati con il governo. Ha partecipato all’Assemblea Popolare dei Popoli di Oaxaca (Appo).
«Ho il sospetto che la rottura più importante della mia vita – ha raccontato Esteva – si è verificata quando ho cominciato a ricordare le esperienze con mia nonna da bambino. Non poteva venire a casa nostra a Città del Messico perché era indigena. Mia madre non le permetteva di parlare con noi in zapoteco o raccontarci storie della sua comunità. Ma io adoravo mia nonna e durante le vacanze riuscivo a stare con lei molto tempo». Dalla fine degli anni ’80, Esteva vive nello stato di Oaxaca e ha dedicato il suo lavoro di ricerca alla critica profonda dell’idea di modernità occidentale, partendo dal punto di vista e dall’idea di cambiamento di alcune comunità indigene.
Esteva è autore di numerosi saggi per riviste e di diversi libri ed è editorialista del quotidiano messicano La Jornada. Tra i testi tradotti in italiano, «Elogio dello zapatismo» per Karma edizioni e «La comune di Oaxaca» per Carta. Tra gli ultimi «Antistasis. L’insurrezione in corso», «Senza insegnanti», «Torniamo alla tavola» editi da Asterios (questi tre libri sarà possibile acquistare durante l’incontro del 13 aprile).
Gustavo Esteva è in Italia dal 4 al 14 aprile 2013 (tutte le tappe dei suoi incontri sono QUI).
Leggi anche:
Le rivoluzioni non sono momenti epici come quelli dell’assalto alla Bastiglia ma processi sorprendenti e non lineari. Non le fanno i mitici leader che poi passano alla storia ma le persone comuni, cioè i ribelli, i sognatori, gli irregolari. Come gli indigeni zapatisti del Chiapas. Dobbiamo imparare a guardare e ad ascoltare la gente comune, che è sempre potenzialmente pronta a ribellarsi. Anzi, lo sta già facendo ma non per sostituire i governanti con altri governanti migliori, non attraverso lo Stato. Quello è un cambiamento che sappiamo essere illusorio e temporaneo. Il cambiamento vero è in basso, apre nuove strade e rompe i recinti culturali, costruisce relazioni diverse e nuove realtà sociali. Per questo infastidisce tanto
L’università della terra | Claudio Orrù e Irene Ragazzini |
A Oaxaca, la capitale dello Stato più meridionale del Messico, Gustavo Esteva e Sergio Beltrán hanno fondato un’università piuttosto bizzarra. Nella Universidad de la Tierra non ci sono insegnanti né esami, non ci sono programmi da rispettare né libri definiti da leggere. I ragazzi non rivendicano il diritto di studio ma esercitano la libertà di studiare. A Unitierra la conoscenza e la vita di ogni giorno non sono due mondi separati e si prova ad andare oltre l’educazione e il suo rito di iniziazione alla società dello sviluppo. Il sapere ha più valore se non viene certificato ma è una libera relazione con il mondo e con gli altri. La costruzione dell’autonomia, per la straordinaria esperienza che ci raccontano due giovani italiani che la stanno vivendo, è un cammino da percorrere. Per questo Unitierra non è un progetto con un piano prestabilito e degli obiettivi ma un processo di liberazione
L’insurrezione è cominciata | Gianluca Carmosino | 8 novembre 2012 | 5 Commenti
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Pezzi di società latinoamericana mettono in discussione le condizioni di precarietà costruendo relazioni di mutuo soccorso e solidarietà (foto, cucine autogestite da disoccupati) tra buen vivir e convivialità. Un lungo saggio le analizza e le confronta con il contesto europeo
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Il disastro dilaga in Messico e nel mondo intero. Gli zapatisti ci avevano avvertito. Sono ancora loro, oggi, a dirci che l’affermazione della dignità umana sfida ogni sistema esistente. Il commento di uno che li conosce bene e una videointervista di Aldo Zanchetta e Antonio Tricarico di Re:Common sul libro «Antistasis. L’insurrezione in corso» (edito da Asterios)
[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=M8FDzw-R9TM&feature=player_embedded#![/youtube]
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