Certo la vita sarebbe impossibile se dovessimo ricordare tutto, ma da diversi anni, nell’informazione e non solo, si sta esagerando nel senso opposto. E poi il decadimento grave che inizia con la memoria, com’è noto, quasi sempre coinvolge nel suo decorso altre facoltà della formazione del pensiero critico necessario a interpretare quel che succede. Facciamo un esempio: ve lo ricordate, non più di quattro anni fa (marzo 2018), quando Donald Trump inveiva contro l’Europa piazzando dazi sull’acciaio e l’alluminio “per esigenze di sicurezza nazionale” e minacciava di estenderli perfino alle auto? L’inedita provocazione nei confronti degli alleati fu presto ritirata per concentrarsi esclusivamente sul nemico “giallo”, ma è lì, da quella “pistola puntata alla tempia”- come scrive Alexik nella seconda parte della sua inchiesta sulla presunta indipendenza energetica (qui trovate la prima) – che bisogna partire per affrontare il complesso tema delle importazioni europee di Gas Naturale Liquefatto dagli Stati Uniti cresciute di 22 volte dal luglio 2018 (data dell’incontro tra il presidente biondo-platinato e quello della Commissione Ue, vedi foto qui sotto) fino al gennaio 2022, cioè un mese prima dell’invasione di Putin Ucraina. Nel caos sistemico della guerra globale, la questione energetica, il gas e perfino i rigassificatori sono elementi di un campo di battaglia e, come insegnano i film su Wall Street (Oliver Stone), le battaglie si vincono quasi sempre prima di combatterle
L’inizio delle pressioni statunitensi per imporre al vecchio continente le proprie forniture di Gas Naturale Liquefatto (GNL) ha una data precisa: il 25 luglio del 2018. Quel giorno il presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker si presentò al cospetto di Donald Trump nel tentativo di scongiurare l’estendersi della guerra commerciale che il presidente U.S.A. aveva simpaticamente scatenato contro i propri alleati europei, definendoli come “uno dei più grandi nemici degli Stati Uniti”, ed imponendogli dazi del 25% sull’acciaio e del 10% sull’alluminio.
Con “la pistola alla tempia” – cioè la minaccia di estendere i dazi anche all’import di auto – Junker accettò il “rafforzamento della cooperazione strategica sull’energia”, cioè l’impegno ad aumentare le importazioni europee di Gas Naturale Liquefatto dagli Stati Uniti.1.
In cambio, naturalmente, Trump NON tolse all’U.E. i dazi sull’alluminio e sull’acciaio2, giusto per ricordare agli europei che la competizione interimperialista non guarda in faccia nessuno.
La svolta protezionista dell’irruento inquilino della Casa Bianca rappresentava un tentativo tardivo di invertire la rotta di quella globalizzazione neoliberista che per più di 20 anni gli Stati Uniti avevano imposto al mondo intero nell’illusione di poterla dominare, e che invece aveva dato avvio al declino della loro egemonia.
Il mondo gli sfuggiva di mano.
Dal suo ingresso nella W.T.O. nel 2001, la Cina si era trasformata nella più grande economia del pianeta3, attestando il proprio primato mondiale nella produzione manifatturiera, nel commercio internazionale, nell’entità delle sue riserve valutarie e degli investimenti esteri diretti4.
Emergeva – soprattutto – come primo detentore del debito pubblico statunitense e come primo esportatore di merci negli Stati Uniti, con un avanzo della bilancia dei pagamenti con gli U.S.A. intorno ai 400 miliardi di $ annui.
Attorno a lei, e alla sua alleanza con Brasile, Russia e India, si andava consolidando una nuova governance del mondo, capace di progettare una nuova divisione internazionale del lavoro, una nuova geografia degli scambi, nuove istituzioni finanziarie internazionali (parallele rispetto a quelle controllate dagli Stati Uniti), e la sostituzione del dollaro come moneta di riserva mondiale.
La perdita del controllo da parte degli U.S.A. veniva avvertita anche da una pletora di nuove potenze di media grandezza, che sgomitavano per ritagliarsi le proprie egemonie regionali senza più chiedere il permesso, mentre gli stessi alleati europei dimostravano velleità d’autonomia intensificando la cooperazione energetica con Mosca e proseguendo verso l’accordo sugli investimenti con Pechino.
Una ridefinizione degli equilibri che gli Stati Uniti – come è prassi in occasione di ogni cambio della guardia nell’egemonia mondiale – non potevano che tentare di contrastare con la guerra, che ai tempi di Trump era ancora limitata alla sua versione commerciale.
L’amministrazione Trump aveva riservato alla Cina le principali bordate della guerra dei dazi, con l’aumento delle tariffe doganali su 370 miliardi di dollari di merci cinesi importate.5
Ma anche l’Unione Europea (ed in particolare la Germania), troppo incline alla cooperazione col ‘nemico’ doveva essere disciplinata e richiamata all’ordine. L’aumento dei dazi serviva a ricordarle la sua condizione subordinata e, en passant, a ricondurre le sue politiche energetiche sulla retta via.
L’energia è un campo di battaglia
L’imposizione in Europa del GNL americano significava certamente garantire grosse iniezioni di profitti per le compagnie statunitensi dei combustibili fossili, che tradizionalmente determinano – negli States come altrove – le politiche dei governi di ogni colore.6
Ma non si trattava solo di questo.
Nella guerra globale l’energia è un campo di battaglia, e gli europei dovevano decidere da quale parte del campo schierarsi. Decidere se difendere l’egemonia americana rinunciando al gas russo, anche a costo di colpire le proprie popolazioni e i propri settori industriali, dilatare il debito pubblico e mandare in recessione le proprie economie.
Nel giugno 2017 – ben prima, dunque, che le truppe russe marciassero su Kiev – il Senato degli Stati Uniti votava a stragrande maggioranza l’approvazione di un disegno di legge che consentiva, fra l’altro, di sanzionare chi forniva capitali, servizi o altro sostegno a progetti per la costruzione, espansione, manutenzione di oleodotti o gasdotti per l’esportazione di energia russa.7
Il provvedimento rappresentava un attacco non troppo velato al gasdotto Nord Stream/2 (all’epoca già in costruzione), strategico per garantire l’approvvigionamento dell’industria tedesca in vista della dismissione delle centrali nucleari in Germania e dell’abbandono del carbone.8
Ufficialmente, le pressioni per rinunciare al gas russo venivano esercitate per il bene degli europei, per salvaguardarli dal potenziale uso delle forniture di gas come forma di pressione o rappresaglia (“energy weapon”) da parte di Putin.
Si citava a riguardo, come orrido precedente, la decisione presa da Gazprom nel 2014, dopo piazza Maidan, di annullare le agevolazioni sul prezzo del gas destinato all’Ucraina, contrattate in precedenza con l’ex presidente Viktor Yanukovych.
In quell’occasione il prezzo del gas per l’Ucraina salì da 268,5 $ a 485 $ per migliaio di metri cubi (mcm).9
Oggi che il prezzo europeo sul mercato libero del gas definito all’hub di Amsterdam ha raggiunto i 2.500 $ per mcm10, nessuno grida contro il suo utilizzo come “energy weapon” da parte degli speculatori finanziari e delle imprese dei combustibili fossili.
Altro motivo di apprensione dell’amministrazione U.S.A. riguardava l’effetto potenzialmente dissuasivo che le abbondanti forniture di gas russo all’Europa potevano avere rispetto a nuovi investimenti nello sviluppo del GNL.
In Francia nel 2016 la Commission de Regulation de l’Energie aveva negato – analizzando le forniture già esistenti – la necessità economica di un nuovo gasdotto di interconnessione attraverso i Pirenei, capace di collegare la grande capacità di rigassificazione di GNL della Spagna con il più ampio mercato europeo.11
Fatti del genere non dovevano più accadere se si voleva che il GNL americano fluisse copioso attraverso la U.E., e a maggior ragione dopo che l’accordo fra Trump e Juncker cominciò a produrre i suoi effetti.
Da quell’incontro del luglio 2018 fino al gennaio 2022 le esportazioni di GNL USA verso l’Unione Europea sono cresciute di 22 volte.
Nel 2020 gli Stati Uniti sono diventati il primo fornitore in Europa di gas liquefatto.12
Probabilmente Trump non ammetterebbe mai di dovere buona parte di questo risultato alle politiche del suo predecessore, alla scelta, cioè, di Barak Obama – catastrofica dal punto di vista ambientale, sociale e climatico – di spingere sulla fratturazione idraulica per l’estrazione di gas e petrolio di scisto. Scelta che ha portato gli Stati Uniti ad uno status di sostanziale autosufficienza energetica.
Tale condizione ha permesso agli U.S.A. non solo un notevole vantaggio competitivo rispetto alle economie concorrenti, su cui pesa invece l’onere delle importazioni energetiche, ma anche di poter esercitare una maggiore aggressività nei rapporti internazionali.
Questo perchè, prima dello sviluppo dello scisto, la possibilità degli U.S.A. di imporre sanzioni contro paesi produttori di idrocarburi era limitata dal fatto che gli U.S.A. stessi ne avrebbero potuto subire le conseguenze, in termini di tensioni sui prezzi di gas e petrolio nei mercati internazionali.
Ora che la loro produzione interna li mette relativamente al riparo da tali tensioni, possono permettersi di far pagare anche questo particolare capitolo delle loro guerre a quella parte di mondo che non produce energia. (Continua)
Immagini e grafici:
President Trump Visits Cameron LNG Export Terminal. Fonte: The White House. Foto di pubblico dominio.
China is the World’s Manufacturing Superpower. Fonte: Statista. Licenza CC BY-NC-ND.
Commissione Europea, EU-U.S. LNG TRADE. U.S. liquefied natural gas (LNG) has the potential to help match EU gas needs, gennaio 2022.Stampa, crea PDF o invia per email
- Cat Contiguglia, Trump: EU is one of United States’ biggest foes, www.politico.eu, 15 luglio 2018. Anna Mikulska, A Closer Look at the Trump and Juncker Agreement, Kleinman Center for Energy Policy, 31 luglio 2018.
- I dazi da entrambe le parti vennero revocati alla fine di ottobre 2021, sotto la presidenza Biden. Brahim Maarad, La guerra dei dazi tra Usa e Ue è finita, 31 ottobre 2021.
- Sulla base della “purchasing power parity“. Relativamente al PIL è ancora in seconda posizione dopo gli U.S.A.
- China’s Economic Rise: History, Trends, Challenges, and Implications for the United States, EveryCRSReport, 12 luglio 2006. Rosaria Amato, La Cina primo Paese al mondo per investimenti esteri diretti, La Repubblica, 25 gennaio 2021.
- Le cifre si riferiscono al periodo 2018/19. L’aumento dei dazi sulle merci cinesi venne attuato previa investigazione sulla base della sezione 301 del Trade Act – che autorizza il presidente ad adottare ritorsioni contro pratiche di governi stranieri che limitino il commercio degli U.S.A. In: Elena Dal Maso, Gli Usa rivedono dazi sulla Cina per 370 miliardi dopo i giochi di guerra su Taiwan. Che cosa accadrà ora, Milano Finanza, 11 agosto 2022.
- Va detto che Donald Trump ne incarnava particolarmente gli interessi, sia come esponente del negazionismo climatico che come promotore, nel corso del suo mandato, di 112 provvedimenti di deregulation ambientale, in gran parte a favore dell’industria petrolifera e gasiera. Come, ad esempio, il piano per l’estrazione di petrolio e gas nell’Arctic National Wildlife Refuge in Alaska, l’apertura alla trivellazione su 18 milioni di acri nella National Petroleum Reserve, il via libera alla costruzione del Dakota Access pipeline, l’abrogazione di norme sull’inquinamento da fracking, l’alleggerimento di quelle sulla sicurezza delle perforazioni petrolifere offshore, e così via. Per la lista completa vedi: Nadja Popovich, Livia Albeck-Ripka, Kendra Pierre-Louis, The Trump Administration Rolled Back More Than 100 Environmental Rules. Here’s the Full List, The New York Times, 20 gennaio 2021.
- Rice University, Baker Institute for Public Policy, Russia’s Use of the “Energy Weapon” in Europe, Issue Brief 18 luglio 2017, p. 1
- Decisioni prese da Berlino in seguito alla catastrofe di Fukushima ed agli accordi di Parigi sui cambiamenti climatici.
- Rice University, Baker Institute for Public Policy, Russia’s Use of the “Energy Weapon” in Europe, Issue Brief 18 luglio 2017, p. 3.
- Gazprom avverte l’Europa: con l’inverno il prezzo del gas potrebbe aumentare di un altro 60%, Rai News, 16 agosto 2022.
- Rice University, Baker Institute for Public Policy, Russia’s Use of the “Energy Weapon” in Europe, Issue Brief 18 luglio 2017, p. 5.
- Concerned Health Professionals of New York and the Science, Environmental Health Network, Physicians for Social Responsibility, Compendium of Scientific, Medical, and Media Findings Demonstrating Risks and Harms of Fracking and Associated Gas and Oil Infrastructure, Ottava edizione, aprile 2022, pp. 11/18.
Questo articolo è uscito anche su Carmilla Letteratura, immaginario e cultura d’opposizione della cui redazione Alexik è una delle firme storiche
maria gianotti dice
Grazie, è un serio aiuto a ricordare e comprendere il presente, il nostro orrido presente. Basta guerra!
stella gaetano dice
INTANTO LORSIGNORI VANNO AVANTI…E BISOGNA FERMARLI…
L’ELEZIONE DELLA DEVASTAZIONE … CAMPAGNA ELETTORALE “TRUFFA”
LORSIGNORI SONO CONVINTI DI AVERE GIA’ VINTO. HANNO IN MANO TUTTA L’INFORMAZIONE, RAISET( B.-MEDIASET e RAI SPARTITA TRA BOSS-POLITICA E D. banchiere) E GIORNALI DEI “PADRONI”(quasi tutti!). E’ IN ATTO UNA TRUFFA ELETTORALE ! IL RECINTO COSTRUITO ELIMINA CHI NON NE FA PARTE E SI OPPONE AL REGIME-
A TUTTI I “DEMOCRATICI”- Chiediamo al CAPO DELLO STATO (rieletto!) che in tutte le TV e in tutti i TG sia dato pari tempo di informazione a tutte LE LISTE che partecipano alla competizione elettorale. Non solo, quindi, nelle “TRIBUNE ELETTORALI”, ma in tutto il notiziario “ politico”. Che questo comportamento sia esteso a tutti I TALK-SHOW , durante i quali i conduttori sono tenuti a dare a tutti i partecipanti lo stesso tempo di parola con divieto assoluto (pena l’espulsione!) di sovrapposizione e disturbo organizzato. QUINDI, TUTTI ALLA PARI SENZA FAVORITISMI DI NESSUNA NATURA. NON E’ QUESTA “LA DEMOCRAZIA” ? SE NON CI SARA’ LA PARITA’ OCCUPARE PIAZZA MONTECITORIO LE SEDI DELLE TV e….RIVOLTA CIVILE E NON-VIOLENTA…
E’ IN ATTO UNA “TRUFFA ELETTORALE”. Prima di tutto B., il DELINQUENTE DI ARCORE iscritto alla P2 con la tessera 1816 – La P2 è IL DOPPIO STATO, quello parallelo, è l’associazione eversiva che con fascisti e servizi segreti e mafia ha organizzato la STRATEGIA DELLE STRAGI (da quelle di stato a quelle mafiose) e che era dietro anche alla STRAGE DI BOLOGNA- ha fondato F.I. con il MAFIOSO condannato dell’UTRI, pagato la mafia per anni, è stato condannato perché ha rubato allo stato ed è stato cacciato dal Senato. Con le sue TV spazzatura ha devastato il paese dal punto di vista morale culturale e intellettuale.E quando ha “governato” facendo “leggi per sé ha già AVUTO IN MANO ANCHE LA RAI. Cosa che può riaccadere dopo questo “voto”. Ma in questo periodo di governo draghista dei “migliori” è stato ri-legittimato e ora scorazza in tutte le TV… e si è già autoproposto al posto di Mattarella nella prossima fase di PRESIDENZIALIMO (incostituzionale ma già iniziato con IL DRAGHISMO) mentre è in perpetuo CONFLITTO DI INTERESSI , di cui non parla più nessuno. Il fatto è che metà informazione è nelle sue mani. Il mese scorso Mediaset ha fatto il 37% di auditel a cui bisogna aggiungere giornali e riviste. L’altro 37% l’ha fatto la RAI spartita tra i boss della politica e D. il banchiere. D’altronde è del tutto visibile che le TV e i giornali dei “padroni”non fanno più da tempo “informazione”, se mai l’hanno fatta. Quella che fanno è PROPAGANDA DI REGIME. Che con IL DRAGO-LIBERISMO-ATLANTICO e GUERRAFONDAIO ha subito una accelerazione e in questi giorni è arrivato al diapason. La sfilata quotidiana di TUTTI I TG è sempre la stessa : BERLUSCONI-SALVINI-MELONI-LETTA-RENZI-CALENDA-DI MAIO…con CONTE e i 5 stelle residui a fare la parte dei cattivi. Ma sono stati e sono tutti nello stesso governo. TUTTI GLI ALTRI NON ESISTONO. UNIONE POPOLARE , costretta a raccogliere 60.000 firme a ferragosto , non è stata mai neanche “citata”. LORSIGNORI si sono guardati bene dal cambiare la legge elettorale , MANIFESTAMENTE INCOSTITUZIONALE, prima di andare a votare. Anche perché con quella in essere i CAPIBASTONE (7-8 in carriera-affari da sempre!) hanno scelto “ i servi migliori” per loro. PURA COOPTAZIONE DALL’ALTO DA UNA OLIGARCHIA IN AFFARI . IL POPOLO è lontano distante senza voce e rappresentanza. E non ha scelto nessuno. GLI “ELIGENDI” vengono paracadutati e non hanno niente a che vedere con i territori le persone e i bisogni dei luoghi. E meno popolo vota e meglio è. Così i capibastone con i “loro clienti” vanno sul sicuro nel determinare e controllare il risultato del voto. Logicamente lo scannamento c’è stato. Anche perché i “posti” sono diminuiti. Così con IL PD DRAGHISTA LIBERISTA E GUERRAFONDAIO troviamo l’immarcescibile democristiano CASINI (l’11esima volta…39 anni di carriera nullafacente) a BOLOGNA – un’offesa alla città e alla sua storia!- assieme a COTTARELLI (fondo monetario internazionale …quello che ha devastato il mondo con i famosi AGGIUSTAMENTI STRUTTURALI…in cui è incappata anche LA GRECIA , devastata e massacrata dal Sig. D. e c.)…. LA VERGOGNA è vedere FRATOIANNI e BONELLI (che si auto-definiscono eco-pacifisti…sic !?) lottare per accordarsi- accodarsi al PD di Letta (621.000 euro di reddito…mentre i salari dei lavoratori sono fermi a 30 anni fa e diminuiti del 2,5%, i pensionati a 500 euro sono il 12% a 1000 il 32% e sono gli unici che pagano di sicuro le tasse… gli schiavi delle campagne sono a TRE euro e quelli del turistame-RIMINI anche a 1…l’ora) … e LA CUCCHI e SUMAKORO si sono candidati con loro. Chiunque sa che IL PD di Letta è un loro “nemico”. In tutti i sensi. VERGOGNA! L’1-2-3 poli sono un solo partitone trasversale fossile padronale liberista guerrafondaio e “fascista”. Ricicla tutta la vecchia guardia che ha devastato l’Italia. Ha eliminato la GUERRA dal dibattito (finto) elettorale. Ma tutto il polame (1-2-3 più schegge…) è ovviamente ATLANTICO NATO USA. TUTTO QUELLO CHE E’ SUCCESSO IN ITALIA in questi mesi …40 e più gradi-L’APOCALISSE IN ATTO- MARMOLADA-PO in secca con fiumi laghi- Mediterraneo a + 5gradi- siccità-fenomeni estremi dappertutto- incendi-alluvioni-sradicamenti di alberi tetti saltati ecc. ecc. …cioè FOSSILI-Co2- RISCALDAMENTO GLOBALE…ma per lorsignori non è successo niente…è in atto IL RILANCIO DI FOSSILI Gas gassificatori CON L’ENI primo inquinatore e trentesimo nel mondo che brinda al GAS trovato a Cipro e rilancia TRIVELLE e FOLLIA…E’ L’ELEZIONE DELLA REAZIONE DELLA RESTAURAZIONE e DELLA DISTRUZIONE DEVASTAZIONE del paese e del futuro dei nostri figli. OPPORSI E’ UN DOVERE POLITICO MORALE E INTELLETTUALE. E questa volta BISOGNA VOTARE. Altrimenti si fa il gioco di lorsignori.
Gaetano Stella- Lago di Chiusi- 23-08-22
-passaparola! –blog.gaetanostella.it