Erano gli inizi del 2000 quando un gruppo di donne provenienti da Perù, Marocco, India, Romania, Senegal che frequentavano il corso di italiano a Carmagnola, due passi da Torino, hanno cominciato a conoscersi. Oggi Karmadonne è una realtà composta da settecento persone, soprattutto donne, con una trentina di socie che ogni giorno gestiscono non solo un percorso di accoglienza diffusa (qui è stato ospitato l’ultimo incontro nazionale di Recosol) ma tante attività: scuola popolare, corsi di italiano per stranieri, aiuto compiti e sostegno ai ragazzi delle scuole medie e superiori, mensa popolare, servizio catering, corsi di yoga, corso di chitarra, ginnastica, cucito per il confezionamento e la vendita di abiti. “A Karmadonne abbiamo dedicato prima di tutto un numero incalcolabile di ore all’incontro, all’ascolto, alla cura…”
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Tanti colori, tavoli rotondi per pranzare guardandosi negli occhi e conversare anche tra persone incontrate per caso. A casa Frisco, con cinque euro si mangia a menù fisso, grazie al recupero quotidiano dell’invenduto. Odori e sapori che invogliano a sedersi e a degustare la mensa, ben dispongono e invitano al dialogo. Il nostro primo impatto con l’associazione Karmadonne, che gestisce la mensa, è stato qui, in quest’edificio della parrocchia di San Francesco a Carmagnola (To).
Con un fortunato gioco di parole – Carma da Carmagnola ma anche Karma che nella tradizione induista significa l’avanzare, il raggiungere e il divenire – le socie già nel nome dicono molto di loro: un’associazione tutta (o quasi) al femminile che crea collaborazioni e relazioni. Erano gli inizi del 2000 quando un gruppo di donne che frequentavano il corso di italiano hanno cominciato a conoscersi e man mano a trovare sempre più momenti di incontro, di voglia di stare insieme. Peruviane, marocchine, indiane, senegalesi, rumene, donne provenienti da luoghi lontani ma desiderose di trovare “casa”, una dimensione accogliente e affettiva dove stare bene e non sentirsi sole. Il resto è venuto abbastanza naturalmente e oggi Karmadonne è una realtà composta da settecento soci, con una trentina di socie che ogni giorno gestiscono le numerose attività avviate: scuola popolare, corsi di italiano per stranieri, aiuto compiti e sostegno ai ragazzi delle scuole medie e superiori, mensa popolare, servizio catering, corsi di yoga, ginnastica, cucito per il confezionamento e la vendita di abiti etnico-italiano, e persino un corso di chitarra. Lo scopo è sempre lo stesso e tutto ruota intorno alla promozione umana nel territorio, e in particolare alle donne.
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Progetti quindi che mirano all’accoglienza, all’accettazione, al sostegno, all’emancipazione e alla promozione delle capacità e delle potenzialità delle donne straniere ma non solo. Un impegno che è rivolto ovviamente anche a bambini e bambine, adolescenti, giovani e gruppi familiari che si trovano in difficoltà perché la solidarietà non ha distinzioni.
Angela Inglese, presidente dell’associazione così descrive Karmadonne: “Vivere un laboratorio di cittadinanza che parte dal basso e che porta le idee, i progetti e la forza di tante donne native e migranti che per caso si sono incontrate su un sogno comune: mettere insieme le differenze, fonderle e dar vita a qualcosa di assolutamente nuovo. Così nasce Karmadonne”. Per sopperire alle piccole grandi difficoltà che ogni giorno le persone meno abbienti incontrano, l’associazione ha avviato degli sportelli sociali che offrono consulenze specifiche: Sportello Donna, un punto informativo contro le discriminazioni che offre anche consulenza legale e Sportello Genesi per la ricerca del lavoro (ma anche di opportunità formative). Tutti servizi completamente gratuiti e gestiti da volontari competenti della parrocchia di borgo Salsasio e dell’Unità pastorale della Diocesi di Torino.
Nel grande giardino adiacente alla sede di Karmadonne – che a metà giugno ha ospitato l’incontro nazionale di Recosol – tanti bambini giocano a pallone o si rincorrono, le mamme chiacchierano tra di loro in un mix di provenienze lontane che aprono il cuore. È dal 2016 che Karmadonne gestisce in modo molto aperto e virtuoso anche un CAS (Centro di accoglienza straordinaria per migranti), iniziando con un primo gruppo di dieci ragazzi, tutti giovanissimi. La scelta viene spontanea e nonostante la giunta leghista abbia chiuso a suo tempo lo SPRAR, Karmadonne accoglie seguendo i canoni dell’accoglienza diffusa: piccoli numeri -non oltre i 35 ospiti – distribuiti in quattro appartamenti e nell’housing di Casa Frisco. Quella che un tempo era definita dai carmagnolesi “la casa dei moru “ – la casa dei neri – oggi è un punto di riferimento per l’intera collettività e “sono quasi esclusivamente italiani che frequentano il corso di ginnastica come pure il cucito e la mensa. Mentre per l’aiuto compiti ragazzi sono in maggioranza ragazzi di famiglie straniere come pure il corso di italiano per adulti” racconta Angela.
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Ogni persona è un universo a sé e ogni cultura ha le sue peculiarità e caratteristiche in continuo divenire. Non è semplice lavorare e supportare persone di nazionalità diverse in un contesto che non sempre è accogliente “Non è mai facile, quando ti relazioni con le persone. Persone che portano tutto il peso delle loro storie faticose sia richiedenti asilo che migranti – continua Angela – A Karmadonne abbiamo dedicato un numero incalcolabile di ore all’incontro, all’ascolto, alla cura, insomma alla relazione. Mi sento di dire che il nostro segreto sta nella cura e nella relazione delle persone senza volerle cambiare ma accettandoci così come siamo. La loro cultura si fonde con la nostra cultura per dare vita alla nostra nuova cultura”. Si tratta perciò di ripensare prima di tutto il modo di relazionarsi con l’altro, di immaginare una comunità che cresce e si modifica. In pratica, un semplice cambio di lettera, per dirla con Marco Aime, basta sostituire integrazione con interazione. Questo è quanto in tutti questi anni l’associazione Karmadonne è riuscita a costruire con altre realtà del territorio e non solo: un’esperienza in continua crescita di una società multietnica, accogliente e solidale.
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