Vorrei dedicare questo primo maggio a Luca Nisco, il fattorino che il 25 aprile scorso portando un paio di bottiglie di vino a un cliente ha strappato il biglietto che accompagnava il pacco. Non ha portato il pacco in ritardo, non l’ha recapitato danneggiato. Ha consegnato il pacco strappando il biglietto.
La mattina del giorno dopo, il 26 aprile, gli arriva un messaggio: “Buongiorno Luca, la presente per informarti che l’offerente Winelivery ha annullato tutti i turni a te assegnati, segnalando un comportamento scorretto tenuto durante lo svolgimento di un job. Ti chiediamo di considerare nulle le lettere d’incarico ricevute per i job con Winelivery”. Sul biglietto c’era scritto: “In questo giorno di lutto il nostro duce da lassù possa guidare la rinascita”. E il giorno di lutto è il 25 aprile, anniversario della Liberazione. Una liberazione che segnò la fine di almeno tre guerre: la guerra che l’alleanza nazifascista aveva dichiarato a mezzo mondo, la guerra di liberazione dai tedeschi che occupavano l’Italia, la guerra che l’Italia combatteva contro il fascismo.
Luca lavorava a Bologna per un’agenzia che si occupa di recapitare vino nelle case. Il cliente, spiega Luca ai giornalisti, al momento dell’ordine può dettare “una frase che verrà poi trascritta da noi”. Quando i lavoratori sentono la frase fascista si guardano imbarazzati. Dice Luca “qualcuno ha commentato. Poi la consegna mi è stata affidata. Ho provato indignazione per quel messaggio, stupore che ancora oggi siano scritte certe cose”. Luca monta sulla moto. Deve arrivare entro trenta minuti con la bottiglia che deve essere garantita fresca. “Appena arrivato al domicilio – dichiara Luca al Resto del Carlino – davanti alla signora che doveva ricevere l’ordine, ho preso il biglietto e l’ho strappato”. Alla destinataria che chiede “cosa c’era scritto” Luca risponde “Oscenità”. “Buona serata” e se ne va.
Il lavoratore ha compiuto un importante atto politico non violento. Non uno schiaffo, un urlo, una scritta su un muro (che io comunque non avrei condannato), ma si è preso la responsabilità di fare una piccolissima infrazione per denunciare un pensiero antidemocratico che continua stupidamente a giustificare milioni di morti. Se il mittente è un fanatico fascista mi pare che prendere posizione strappando il biglietto sia il minimo da fare in un paese democratico. Se invece il mittente è un burlone che ha scritto una frase goliardica per fare l’imbecille: si scusi per il gesto spensierato e chieda insieme a tutti noi la riassunzione del lavoratore licenziato. Perché, ripeto, Luca Nisco è stato licenziato.
La sua vicenda lega in maniera miserabile il 25 aprile e il 1° maggio per ricordarci che fascismo e diritti dei lavoratori sono inconciliabili. Che i diritti dei lavoratori si difendono anche con l’antifascismo. Che 25 aprile e 1° maggio fanno parte della stessa storia, della stessa memoria, della stessa battaglia.
Rosalia Garzitto dice
Mi unisco a quanti chiedono la riassunzione di Luca. Un abbraccio a Luca per aver dato, con il suo gesto, una lezione di rispetto per i martiri antifascisti.
Peppe dice
Mi unisco a quanti chiedono la riassunzione di Luca. Un abbraccio a Luca per aver dato, con il suo gesto, una lezione di rispetto per i martiri antifascisti.
Clelia Degli Esposti dice
Bravo Luca ti ammiro e chiedo che tu sia riassunto subito. Assurdo il licenziamento per un atto di fedeltà alla nostra costituzione
PIERA dice
IL POTERE…..di
IL POTERE PREVARICATIVO E CORROTTO,
SI MANIFESTA IN MANIERA SOTTILE MA PERCEPIBILE; DETERMINA CANCEROSI SOCIALE; ED E’ PRESENTE IN OGNI CONTESTO COMUNITARIO DEMOCRATICO O TOTALITARIO .
IN REGIME TOTALITARIO E’ IMPOSTO ATTRAVERSO CONDIZIONAMENTI DI TIPO DITTATORIALE
CHE, FUNGONO DA DETERRENTE PER OGNI DISOBBEDIENZA E INTRAPRENDENZA DEL SINGOLO .
IN QUELLO DEMOCRATICO
SI INSINUA SUBDOLAMENTE
NELLE AMBIGUITA’ GESTIONALI E DI COORDINAMENTO
D’OGNI DISPOSIZIONE COSIDETTA ” COSTITUZIONALE “.
IL POTERE SI AVVALE D’OGNI FORMA DI COMUNICAZIONE; PERVADE OGNI AVVENIMENTO DI PUBBLICO INTERESSE; PER UNO STATO DI REALE SOGGEZIONE E SUGGESTIONE DIRETTA SUI COMPONENTI DELLA COLLETTIVITA’ .
ESPRESSIONE D’UNA AMMINISTRAZIONE INCAPACE
VERSO UN CITTADINO SCARSAMENTE PARTECIPE;
IN QUESTO TIPO DI GOVERNO OGNI RISPETTIVA AZIONE ASSUME RILEVANZA SOLTANTO MARGINALE, ANCHE SE
” CONTRIBUISCE ” AI COSIDETTI ONERI SOCIALI .
DISSUASI IN MODO PERMANENTE, CON METODOLOGIE ILLECITE E RICATTI BUROCRATICI, SI ESCLUDONO INDAGINI DA QUALSIVOGLIA VERIFICA O ANALISI, PER EVENTUALI RICAVATI DI RISARCIMENTO O RISCATTO .