Il pranzo è servito e il governo Draghi – non contento di aver imposto un Parlamento embedded, totalmente allineato alle sue scelte politiche sul post pandemia – prova a risolvere anche l’altro polo del problema, rappresentato dal conflitto sociale. Saranno vietati i cortei nei centri storici delle città, in tutte le vie dei negozi e in prossimità dei punti sensibili. E, come se non bastasse, laddove non ci siano «particolari esigenze e garanzie» – chi le stabilisce? – saranno vietati i cortei in quanto tali e permesse solo manifestazioni statiche e sit-in. La pandemia ha messo in evidenza tutte le contraddizioni e la generale insostenibilità di un modello di società basato sull’economia del profitto. Il governo Draghi si è imposto il compito di proseguire con quel modello costi quel che costi
Come nel più prevedibile dei copioni di teatro, dopo aver sapientemente preparato il terreno per un paio di mesi, il cerchio si chiude e il governo Draghi-Lamorgese porta l’affondo finale: nell’Italia della ripresa-resilienza sarà vietato manifestare.
L’esito è stato preparato attraverso diverse tappe.
La prima avviene il 9 ottobre, quando una “sconsiderata” gestione dell’ordine pubblico a Roma permette un assalto di gruppi neofascisti alla sede nazionale della Cgil, dopo averlo annunciato due ore prima dal palco di Piazza del Popolo.
La seconda avviene in vista del G20 del 30-31 ottobre, quando si costruisce una campagna di stampa di tre settimane su allarmi inesistenti in riferimento alle manifestazioni dei movimenti sociali, che portano esercito per strada e cecchini sui tetti a fronteggiare nientepopodimeno che la giovane generazione ecologista dei Fridays For Future.
Naturalmente la buona riuscita delle mobilitazioni viene attribuita al Ministero dell’Interno che ha “impedito” alle stesse di produrre disagi all’ordine pubblico.
Serve la goccia per far traboccare il vaso: ed ecco l’annuncio di un possibile cluster di contagiati dovuto alla ripetute manifestazioni No Green Pass nella città di Trieste e la presa di posizione del Sindaco della città, il quale, senza nessun senso delle proporzioni e del ridicolo, richiede a gran voce l’adozione di leggi speciali “come ai tempi delle Brigate Rosse”.
Il pranzo è servito e il governo Draghi – non contento di aver imposto un Parlamento embedded, totalmente allineato alle sue scelte politiche sul post pandemia – prova a risolvere anche l’altro polo del problema, rappresentato dal conflitto sociale.
Ed ecco il nuovo pacchetto di provvedimenti annunciato sugli organi di stampa dalla Ministra Lamorgese, la quale, naturalmente non disconosce il diritto a manifestare (art. 21 della Costituzione), ma lo colloca dopo il “diritto” dei cittadini a non partecipare ai cortei (come se fosse obbligatorio) e dopo il “diritto” dei commercianti a poter trarre gli usuali benefici dallo shopping festivo e, ancor più, natalizio prossimo venturo.
Saranno vietati i cortei nei centri storici delle città, in tutte le vie dei negozi e in prossimità dei punti sensibili. E, come se non bastasse, laddove non ci siano “particolari esigenze e garanzie” – chi le stabilisce? – saranno vietati i cortei in quanto tali e permesse solo manifestazioni statiche e sit-in.
Il quadro è sufficientemente chiaro. La pandemia ha messo in evidenza tutte le contraddizioni e la generale insostenibilità di un modello di società basato sull’economia del profitto. Il governo Draghi si è imposto il compito di proseguire con quel modello costi quel che costi.
Ed ecco allora un Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza tutto rivolto ad accontentare le imprese e a mortificare il lavoro e i suoi diritti; una politica fiscale volta a liberare i ceti abbienti dalle insopportabili imposte, di nuovo scaricate su lavoratori e pensionati; una transizione ecologica interamente vocata al greenwashing; una nuova ondata di privatizzazioni di tutti i servizi pubblici locali; un attacco alla povertà, attraverso provvedimenti vergognosi come il tentativo di restringere il reddito di cittadinanza e di comprimere l’indennità alle persone con disabilità.
Tutte misure che, com’è ovvio, acuiranno il disagio delle persone e produrranno rabbia e conflitto sociale.
Come risolverlo? Non c’è problema, basta vietarlo.
D’altronde, non è da tempo che i grandi poteri finanziari dicono che le Costituzioni dei paesi del Sud Europa sono poco adatte alla modernità perché troppo intrise di idee socialiste?
Gianni dice
In poche righe mi pare un condensato di troppi temi.
Resta il modo in cui alcune manifestazioni si sono palesate e il fatto che una minoranza, purtroppo anche infiltrata, sta mettendo in smacco una ben più nutrita maggioranza.
Sui dati di Trieste, se ne avete di diversi … comunicateli. Ma se, e ripeto se i dati sono confermati, chi non può entrare in un ospedale per curarsi perchè abbiamo dovuto fare posto ai manifestanti, avrebbe qualcosa di dire e purtorppo ne conosco. Fateci qualche riflessione che non sia però il fatto che questo sistema sanitario non funziona, perchè lo sappiamo, ma oggi con questo dobbiamo fare i conti e salvare la vita delle persone.
alessandro baccarin dice
Trovo veramente disarmate sentire persone, e anche compagni, che versano rancore sui cosiddetti “untori”: coloro che non si sono vaccinati dovrebbero pagarsi le spese mediche oppure tolgono posto a coloro che hanno bisogno di un posto letto per altre patologie. Dimenticano che il vero problema non sono i no-vax, ma la carenza ormai pluridecennale dei posti letto negli ospedali, carenza dovuti alla sistemantca de-finanziarizzazione del sistema sanitario nazionale a favore della sanità privata e di quella cattolica. Davvero la lungimiranza di un pensiero critico, e perché no comunista, è completamente assente oggi in questo paese. E lo dimostra che ci si divide, fra noi poveri-operai-proletari, fra chi ha fatto o meno il vaccino, e non su come lottare per avere salari dignitosi per noi ed i nostri nipoti e servizi sociali di qualità e gratuiti, sovvertendo l’ordine neoliberale dei Draghi di oggi e di domnia.
maria gianotti dice
Grazie Alessandro Baccarin, non ne posso più del martellamento contro chi non è vaccinato…Si ammala e va in ospedale anche chi il vaccino l’ha fatto, e abbiamo una percentuale altissima di copertura vaccinale: dare addosso ai no vax è una precisa scelta politica, perc non farci pensare allo stato orribile della sanità pubblica, del lavoro e della democrazia, per trasferire il conflitto tra lavoratori e non contro i potenti, per dimenticare migranti , morti ammazzati in carcere, dolore e solitudine…