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Un graphic novel per raccontare di una realtà di cui ancora troppo poco si parla, quella della Sindrome Italia. Una malattia invalidante che finisce per abitare nei corpi e nella mente di donne che hanno vissuto una vita di sacrifici. Una malattia che ti abita pian piano e, quando smetti di lavorare, ti ha annegata.
«Si insinua ovunque, tra le pieghe della tua vita e rimane lì, silenziosa. Poi a un certo punto inizi a sentirla, quella sensazione liquida, e da quel momento non puoi fare a meno di sentirla addosso sempre, nella pelle, dentro il dna». È la storia di Vasilica, ma potrebbe essere la storia di tante donne dell’est che hanno lasciato figli, figlie e mariti, per dar loro un futuro migliore, una casa, gli studi.
Una vita di negazione di sé e di cura delle persone altre, anziane, spesso sole, non facili da gestire. 24 ore su 24. Giorni a servizio, sempre, senza intimità. Giornate in cui la casa diventa prigione, senza vie di uscite, se non il pensiero di quel che si costruisce in Moldavia, Romania, Ucraina, a casa. Quella casa in cui, quando si ritorna, si fa fatica a riconoscersi. E così si diventa straniere. Straniere in Italia, straniere nel proprio paese di origine.
Dove sono rimasti figli che non ti riconoscono più, figlie che ti rinfacciano di averle lasciate. Come non ammalarsi, sotto il peso delle fatiche che sembrano avere solo un prezzo troppo alto e nessun guadagno? Come non diventare straniere anche a sé stesse. (J.C)
Fonte: Nigrizia
Grazie per questa delicata e lucida presentazione della realtà umana di queste minoranze femminili, ombre invisibili ma presentissime presso di noi e i nostri cari, capaci di colmare nel loro piccolo le nostre assenze e le nostre impossibilità. Mi auguro anche per loro un futuro diverso.
Il problema delle badanti di oggi è come quello delle balle di ieri! In Veneto c’è un museo dedicato alle Balie in un paesino che ne mandava molte dai potenti del tempo per il mantenimento dei loro figli! E un problema di sfruttamento di chi può permettersi di pagare una/un badante per i propri familiari! Non esiste più la famiglia accogliente-si fa per dire- di tutti compresi gli anziani( ora pesano troppo con le loro malattie e la loro longevità) per cui si ricorre allo sfruttamento umano di altre persone! Non ci sono neanche posti di ricovero per anziani se non a prezzi impensabili e inimmaginabili e allora! La storia dell’umanità si ripropone con sfruttatori e sfruttati! Non c’è l’etica del rispetto forse bisognerebbe reinventarla
Siamo in uno squilibrio totale! Le badanti costrette a supportare anziani con cui non hanno nulla da condividere, nemmeno la lingua! Figli che non possono andare in pensione o ci vanno quando già anziani essi stessi e in difficoltà ad accudire i propri anziani e nipoti! Strutture costose e funzionanti da parcheggi premorte che non possono certo dare il calore che dà una famiglia!
E loro stesse, le badanti, costrette a creare un vuoto incolmabile nella loro famiglia di origine!