Sulle colline di Mondeggi è tempo di raccolta delle olive. Sopra i teli stesi in mezzo agli oliveti, le tante persone presenti non hanno raccolto però solo le olive ma anche il sogno diventato realtà di una fattoria senza padroni, di una terra che è bene comune, di un’agricoltura che è rispetto, condivisione e dignità. Una festa della Terra, un sentirsi comunità, un lavoro condiviso dove si usano le mani e si usa il cuore
di Mondeggi Bene Comune
Raccolta popolare delle olive: 29 novembre 2015, Mondeggi Terra Bene Comune. Si usano le mani e si usa il cuore. Sui teli vengono raccolte olive ed i sogni di tante persone accumunate da una visione: quella di vivere l’agricoltura e la terra condividendola, rispettandola e coltivandola.
La raccolta di domenica 29 novembre ha visto cinque generazioni di persone che si sono unite perchè credono che la terra di Mondeggi sia una risorsa per tutti, ed in quanto tale vorrebbero continuare a vedere crescere il progetto socio-agrario di autogestione di beni comuni che a Mondeggi stiamo portando avanti.
Quanti altri oliveti hanno visto tutte queste persone unirsi autonomamente per raccogliere olive con gioia, con il sorriso e gratuitamente, senza chiedere nient’altro che la terra rimanga a disposizione della collettività? Tutte queste persone sostengono questo progetto perchè sanno che un altro modo di fare agricoltura sia più di un sogno, sanno che è già realtà. Al contrario, quante sono invece le aziende agrarie formalmente riconosciute dalle autorità che assumono operai agricoli pagandoli anche meno del minimo sindacale e che fanno scelte agronomiche basate primariamente sul rendimento economico senza prioritizzare anche aspetti etici, sociali ed ambientali?
Mondeggi propone un modello agricolo, sociale e politico basato sulla condivisione e coltivazione della terra ribaltando quelli che oggi sono invece modelli agricoli dati per scontato e dalla quale sembra non si possa uscire. Gli stessi modelli che hanno costretto 2 milioni di agricoltori a chiudere le loro aziende negli ultimi 20 anni.
Proponiamo e abbiamo già messo in pratica un modello agro-sostenibile anche in termini economici ma dove la collettività trae dei benefici sociali che vanno al di la del denaro e dove il prodotto ottenuto è intriso di valori aggiunti.
Quello a cui si è assistito domenica 29 novembre è stato un esempio concreto di come la terra può essere un veicolo per promuovere aggregazione sociale, affermazione dell’identità culturale e territoriale, responsabilizzazione collettiva per l’autogestione di un bene comune e molto altro. Domenica sono scesi/e “in campo” studentesse/i, operaie/i, pensionati/e, bambini/e, impiegati/e, contadine/i, disoccupati/e etc…tutti accumunati dalla voglia di contribuire ad un progetto che oltre ad essere un modello agricolo è anche testimonianza del valore sociale aggiunto che si può ricavare dalla terra quando è la popolazione che la coltiva autonomamente.
Lo dimostra il numero di persone che si sono riunite anche questa domenica, oguna con un vissuto estremamente diverso ma accumunate da una visione comune.
L’olio prodotto dalle olive raccolte in questa giornata sarà redistribuito sul territorio senza trarne profitto economico ma con la volontà di condividere un alimento sacro e prodotto da un bene comune: la terra. Perchè la terra non è di chi la compra: la Terra è Terra.
Ed a Mondeggi non si raccoglie per il “padrone”, ma si raccoglie con tutti quelli che vogliono portare avanti questo progetto.
Cristian Scalise dice
Perché non avete scritto DOV’È Mondeggi?
maria dice
Bella iniziativa