In relazione alle misure assunte dal ministero dell’Interno sulla ipotizzata cessazione delle misure di accoglienza per i titolari di protezione umanitaria (accolti in larga parte dei progetti Siproimi) a partire dal I° gennaio 2020, l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (ASGI) ha pubblicato una nota in cui esprime la propria profonda preoccupazione sui possibili seri profili di illegittimità delle misure annunciate.
“Del tutto incomprensibile e irrazionale risulta dunque la decisione assunta dal Ministero e comunicata dal Servizio centrale relativamente alla cessazione delle misure di integrazione sociale rivolte ai richiedenti asilo a partire dal 1.01.2020 – si legge, tra l’altro, nella nota – Si tratta di una decisione non sorretta da qualsivoglia motivazione e neppure da un riferimento normativo e che, nella misura in cui determina un danno derivante dalla interruzione di percorsi di inclusione sociale già avviati, può altresì fare emergere possibili profili di danno erariale”. ASGI ricorda anche che l’applicazione delle disposizioni introdotte dal D.L. 113/2018 – convertito con modificazioni in L. 132/2018 – non è retroattiva.
In conclusione ASGI:
- ritiene che quanto diffuso agli enti locali e agli enti attuatori del Siproimi sia da considerarsi privo di qualunque valore ed efficacia per le ragioni di diritto sopra esposte;
- raccomanda agli enti locali e agli enti attuatori di attenersi strettamente alle disposizioni di legge senza assumere decisioni avventate e illegittime;
- chiede con forza al Ministero dell’Interno – Dipartimento Libertà Civili, di rivedere quanto impropriamente diffuso e diramare nuove indicazioni operative conformi alla normativa vigente in materia di accoglienza
La nota completa dell’ASGI:
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