Al Forum sociale mondiale di Tunisi i Comuni virtuosi si sono presentati e raccontati. Nel seminario sulla buona gestione dei servizi pubblici nelle città del Mediterraneo, che si è svolto ieri pomeriggio nella facoltà di scienze economiche dell’università di Al Manar, abbiamo infatti portato le nostre esperienze e testimonianze di amministratori, ma soprattutto di comunità.
Di piccole e medie comunità in cammino verso un miglioramento concreto delle condizioni ambientali e sociali. Pertanto, nello spirito della condivisione e della contaminazione, che peraltro ci contraddistingue fin dalla nostra nascita, abbiamo avuto modo di raccontare belle e appassionanti storie intrise di democrazia partecipativa, condivisione e pratiche comunitarie.
Finalizzate, queste ultime, a una corretta gestione territoriale nel segno del “consumo di suolo zero”, a lasciare un’impronta ecologica, a introdurre nuovi stili di vita sobri e sostenibili, a ridurre, recuperare, riciclare e riutilizzare i rifiuti e, non da ultimo, a promuovere una mobilità sostenibile per contrastare l’inquinamento dell’aria. Piccole grandi azioni, dunque, capaci di cambiare il mondo, partendo dal basso.
Sì, partendo proprio dal nostro territorio, mai dimentichi del motto “pensare globale, agire locale”. Inoltre, non abbiamo potuto non affrontare il delicato quanto mai urgente tema dei beni comuni, in particolare quello dell’acqua e della sua gestione. Oggi siamo nelle condizioni di cogliere una grande opportunità, sebbene nella sola regione Lazio: affermare finalmente la volontà dei ventisette milioni di cittadini italiani espressa nel 2011 con il voto referendario attraverso una legge di iniziativa popolare già depositata e una richiesta di referendum propositivo sulla tutela, sul governo e sulla gestione pubblica delle acque. Richiesta promossa dal comune di Corchiano, approvata da altre amministrazioni laziali e dichiarata ammissibile dalla Corte di appello di Roma.
Per i beni comuni è davvero sbocciata una nuova stagione. Testimoniata ancora di più dalle politiche introdotte a Aubagne, una cittadina francese di circa cinquantamila abitanti. Abbiamo avuto la fortuna di apprendere dall’assessore alla democrazia partecipativa, Bernard Calabuig, come sia possibile nel settore del trasporto pubblico locale investire soldi della collettività e ottenere notevoli risparmi rispetto a una gestione privata, migliorando la qualità del servizio. Non solo. I cittadini di Aubagne non sanno più che cosa sia un biglietto o un abbonamento. I mezzi pubblici sono semplicemente gratuiti. Con il concetto “francese” di gratuità, straordinariamente disarmante, con le vertenze attorno ai servizi pubblici e con le buone pratiche dei nostri comuni, dalla capitale tunisina viene lanciato un forte e chiaro messaggio di reale e concreto cambiamento, di fiducia nel futuro.
Livio Martini, vicesindaco di Corchiano e relatore per i Comuni virtuosi al Forum sociale mondiale
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