Facciamo che ognuno di noi chiama tre amici al telefono e gli racconta una favola. Niente video né audio-messaggi. La proposta comincia a rimbalzare in rete e soprattutto al telefono. Naturalmente i destinatari non hanno età. Federica ha riso tutto il tempo della telefonata… Ecco come nasce l’idea e come partecipare. Nei commenti in coda è possibile raccontare l’esito delle chiamate. Insomma, riempiamo il Paese di favole

La Grande Quarantena è cominciata. Siamo tutti chiusi dentro casa, con la testa risucchiata dalle conferenze stampa della sera, l’anima piena di cattivi presentimenti e un occhio al contatore dei contagi, che in barba alle zone rosse, gialle e blu a pois bianchi, sembra proprio non volersi fermare. È una guerra? chiede il cuore alla testa. Cadranno le bombe?
Non ci possiamo incontrare per scambiarci un sorriso ed alleggerire la tensione. Niente abbracci. Niente abbracci? Non si può. Ilaria, che facciamo? Ci vorrebbe un’idea. Eccola: facciamo che ognuno di noi chiama tre amici al telefono e gli racconta una favola. Una favola al telefono, come ci ha insegnato Gianni Rodari. E se accetta, poi ne chiama altri tre di amici, e se accettano a loro volta ne chiameranno tre… E se un amico rifiuta? Chiudi e chiama un altro! Pensa che faccia farà quando riceverà una seconda telefonata dal signor Chissacché che lo invita allo stesso gioco!
Una telefonata, mi raccomando: non un video o un messaggio vocale. Per sentire l’altro che ride, sbadiglia, respira, pensa.
Così, mentre i medici curano i nostri corpi ci prendiamo a cuore le nostre anime. Sarà una cura di bellezza, fatta di racconti ascoltati e pronunciati. Sarà il potere dell’arte che trasforma ciò che incontra e ci ricorda che siamo esseri umani, fantasia, fragilità e relazione.
Insomma, riempiamo il Paese di favole, qui e adesso. Chiamiamo tutti a tre a tre, come fa Rita de La torta in cielo quando si accorge che quell’oggetto volante atterrato a Montecucco sopra il Trullo non è la Madre di tutte le Bombe, ma una Torta Spaziale grande come una montagna, che aspetta solo di essere mangiata.
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Stefano Blasi, autore di questa proposta, è un filmmaker e vive a Roma. Ha aderito alla campagna di sostegno di Comune “Ricominciamo da 3“
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Cento Rodari
Cento Rodari è un percorso formativo e conoscitivo che abbraccia le scuole del Trullo, a Roma, ma che è aperto a tutti quelli e quelle che credono ancora nelle favole. Cominciato nel 2019 per il centenario di Gianni Rodari, coinvolge esperti rodariani, insegnanti e pedagogisti e insieme al movimento di Cooperazione Educativa promuove lo studio e le opere di Rodari nel quartiere del Trullo, dove lo scrittore ha lavorato insieme alla maestra Maria Luisa Bigiaretti. Promotori e coordinatori di questo percorso sono Ilaria Capanna e Matteo Frasca. Questa la pagina facebook di Cento Rodari.
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Federica ha riso tutto il tempo
Le prime telefonate sono partite la sera del 9 marzo 2020, all’ora di cena. La prima stata un preferirei di no, poi una famiglia di quattro persone a Torino e una di tre a Roma, con la figlia di due anni che ha iniziato a suonare lo xilofono dopo venti secondi di racconto. Una coppia di due amici ha fatto subito la sua prima telefonata e ha detto di volerne chiamare sei invece di tre. Mio nipote ha detto di non poter aderire in quanto non possiede un telefono, ma poi ha cambiato idea e userà quello del padre. Mia nipote ha chiesto di poter scaglionare le telefonate una la mattina, una a pranzo e una la sera. Federica di Venezia ha riso tutto il tempo e mi ha ringraziato. Stefano ha raccontato a tutti Il coccodrillo sapiente, mentre Ilaria ha scelto una storia diversa per ogni persona: la nipotina era molto divertita a sentire Alice cascherina, e sua sorella ha amato Brif Bruf Braf. Noemi invece ha ascoltato La passeggiata di un distratto.
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Raccontate l’esito delle telefonate nei commenti in coda a questo articolo.
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Io ho cominciato! Ho scelto due poesie scritte da me e le ho lette a due amiche! A una ho dedicato Fiori, mi richiama la sua leggerezza, la lievità; all’altra ho dedicato Noi persone pensanti, per la storia di ricerca insieme. Funziona! Ha sorpreso e dato luogo a dialoghi. Grazie dell’idea.
Lo metto subito in pratica con mio figlio e lo invio anche ai miei docenti.
Maria Pia Foresta, dirigente scolastico a Roma (fino allo scorso anno nell’I.C. Gianni Rodari…)
Bellissima iniziativa.
Voglia di bellezza.
Sarebbe proprio bello se lo si facesse in tutt’Italia. Cominciamo?
Ass. Genitori Malvano – I.C. G. Petrassi, Roma
Una bella iniziativa ❤️.
Mi sembra una bellissima idea. Già da un po’ lo faccio con mio nipote Enzo, cinque anni, che vive a Parigi, ci divertiamo a inventare storie…
Che bell’idea. Senza pre-regole perché… “Sbagliando s’impara”.
Bellissima iniziativa, qualcuno l’ha già fatta partire “in proprio”, ad esempio la mia amica- collega Gerardina?.
devo provarci con mio nipote…!
posso avere un contatto mail/telefono di Stefano Blasi? Sono una giornalista freelance
Io e mia nipote, ci stiamo inventando una storia al telefono: un pezzetto io, un pezzetto lei…
Con mia figlia abbiamo letto due favole di Rodari: una ad una bambina ed una ad una mia amica. Poi un’amica di mia figlia ne ha letta una a me e a mia figlia. Un’esperienza bellissima!
Io sto favendo uma trasmissione
IL CANTAFAVOLE
dalla mia pagina ufficiale
GIANLUCA LALLI
OGNI SERA ALLE 19 ,30
SEGUITEMI VI CANTERÓ FAVOLE AL TELEFONO
https://youtu.be/1cRBD_XOobM
Mio figlio Pietro ha chiamato la nonna e le ha letto una favola di Rodari. Lei era emozionatissima e felicissima!
Poi ha chiamato una sua amica e un suo amico. Entrambi stupiti e molto divertiti
Splendida idea, ho aderito subito. Ho telefonato a tre amiche: la prima ha pianto, la seconda era affascinata stupita, meravigliata ed emozionata, l’altra, dopo qualche perplessità iniziale, mi ha ringraziato.
Queste telefonate stanno diventando virali, due delle amiche mi hanno ulteriormente telefonato per leggermi un libro. Io continuo a chiamare amici e amiche e leggere loro. Mi piace, grazie!
Benissimo! Grazie:)
oggi una bellissima reazione! Alessandra, mamma di Andrea, un bel bimbo vivace di 3 anni. Lei è in giardino, al piano terra. Mentre racconto, lo sento cantare e si avvicina, ma la mamma, rapita, non interviene e continua ad ascoltare. La voce del bimbo si allontana… non appena la storia finisce c’è un istante di silenzio e poi… ANDREA, SCENDI SUBITO DALLA FINESTRA!
Oggi per la terza volta ho chiamato il preside del Parini di Seregno.
Lui legge poesie, scegliendole con il metodo della bibliomanzia. Beh a me piace molto, sono curiosa di ciò che mi capita e gliene sono grata!