Hanno pensato di trasformare le paure in un gioco. Accade in diversi condomini. Ma, avvertono, è un gioco serissimo e può avere effetti collaterali sociali… Ecco come funziona

Siamo delle mamme e dei papà che come altri, in tutta Italia, vivono in un condominio di una grande città e si confrontano con le retroazioni e le conseguenze inattese della diffusione del Covid-19, in una cornice nuova per tutti, comprese le comunità scientifiche di tutto il mondo.

Le scuole chiuse e i ragazzi a casa richiedono ancora maggiore responsabilità da parte nostra. In un momento in cui il Covid19, e le nostre paure sociali, possono essere strumentalizzate a beneficio dei pochi, in una situazione in cui bimbi e ragazzi sono costretti a stare a casa e rischiano, come tutti, di sentirsi passivi e impotenti di fronte al da farsi, abbiamo pensato di trasformare queste paure in altro …

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Volendo evitare che vivano questi giorni in isolamento passivo, abbiamo incitato i nostri ragazzi a preparare dei cartelloni, in A4, colorati, con scritto cose tipo questa:

AVVISO
Per tutte le persone con più di 70/75 anni o con patologie:
Se in questo periodo non potete o preferiate rimanere a casa, Lollo e la sua mamma si offrono volontari per spesa o altri servizi. Chi si unisce a Noi del Condominio?
L’UNIONE, IN QUESTO MOMENTO, FA LA FORZA.
Citofonateci, abitiamo nella scala … al piano …

Abbiamo cioè fornito ai ragazzi uno strumento, un’occasione in cui sentirsi responsabilizzati, con informazioni pacate e corrette, nel dare il loro piccolo contributo. E si stanno organizzando: oltre a un po’ di playstation, ai compiti in comune sulla piattaforma online prevista dalla scuola (oltreché a lavarsi le mani e a non toccarsi occhi e bocca …) alcuni di loro hanno appeso questi cartelloni negli androni dei loro condomini. Lo chiamano il Condominio-virus, in cui si rendono disponibili per fare la spesa per gli anziani dei palazzi in cui abitano e lasciar loro i sacchetti alimentari, davanti alla porta di casa.

Questo è il cartellone affisso in un palazzo di Roma e stamattina la sorpresa … nonostante non prevedesse molto spazio in calce, alcuni condomini hanno unito il loro nome, il piano e la scala in cui abitano. Oggi quindi, verrà apposto un altro cartello in cui altre famiglie potranno aggiungere il loro nome e la loro disponibilità. Altri ragazzi, altri condomini si sono uniti al gioco e si sa non c’è cosa più seria di un gioco: attraverso le regole e i simboli si apprende moltissimo. Nel Palazzo di Via Flaminia XXX Condominio-Virus batte Corona-Virus (e le sue paure paralizzanti) 1 a 0.

Ehhh sì, perché in situazioni, come queste, accade che quando predomina il senso di impotenza di fronte al nuovo, la paura diventa angoscia: quella che immobilizza, svia completamente dalla realtà e non permette di prendere le decisioni giuste.

Anche voi vi siete organizzati in iniziative simili o volete giocare con noi? Scrivete in coda ai commenti di questo articolo le vostre storie. Domani o nei prossimi giorni vi daremo altri numeri: ad esempio, quanti nuovi condomini hanno apposto la loro adesione e quanti, invece, anche solo leggendo il cartello si sono sentiti meno soli e impotenti. Questo gioco serissimo, può avere diversi effetti sociali, primo tra i quali l’alleanza infra-generazionale tra giovani e anziani, oltreché, naturalmente quello tentare di trasformare le paure dei più, che questo virus ha slatentizzato, in ben altro.

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Elena Battaglini è Responsabile Area di Ricerca Economia Territoriale della Fondazione Di Vittorio – Cgil

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