Il campus con l’avvio dei seminari si fa strapieno. E’ un mix di strutture universitarie e di tende montate ad hoc. Così come è una miscellanea il programma degli incontri che sono tantissimi. Quando si entra, su una, purtroppo, lunghissima striscia di carta che finisce dentro una barca, sono scritti le migliaia e migliaia di nomi di quanti hanno trovato la morte cercando di attraversare il Mediterraneo. Proprio a questo nostro mare, il Mediterraneo, che dovrebbe diventare il centro di una comunità di diritti e di nuova economia è dedicato un gruppo di attività cui abbiamo lavorato anche come Altramente, insieme alla Sinistra Euromed, ai federalisti europei e a molti altri.
Mercoledì hanno cominciato a incontrarsi già le associazioni che formano la rete dei cittadini mediterranei. E’ un focus in parte nuovo che si aggiunge agli altri. Moltissimi sono gli incontri di donne. Contemporaneamente si vedono le donne della Marcia e quelle impegnate nella discussione sulla giustizia. Affollatissimo il seminario del Gue sempre sul tema di genere legato alle realtà sociali e di lavoro. Il Gue ha una relazione storica con la Tunisia e ricordo i vari momenti in cui portammo a Bruxelles e Strasburgo la denuncia della durissima repressione del regime verso gli attivisti sociali e i blogger.
Meno affollata una conferenza della fondazione Ebert, legata ai socialisti europei, ma che conferma una loro presenza nei forum. Si riuniscono giù anche i gruppi della giustizia climatica e contro il global worming. I seminari sono appassionati anche se spesso resi più difficili dalle difficoltà a far funzionare microfoni e traduzioni. Ma gli organizzatori tunisini hanno fatto miracoli e per il resto conta la voglia di capirsi. Tutto il campus è animato di materiali e testimonianze delle lotte e dei problemi cui il forum è dedicato. Di certo il Magreb e l’Africa non si limitano ad ospitare, ma sono protagonisti!
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