Migliaia di posti in meno sulle metropolitane e nessuna svolta per favorire l’utilizzo delle bici e la mobilità dolce. Ecco come ci siamo preparati alla fase 2. Certo, è anche un problema di scelte individuali considerando che, ad esempio a Milano, solo il 6% degli spostamenti avviene in bici nonostante 800mila di quelli quotidiani siano entro i 4 Km. Eppure in Italia sono 30mila i morti all’anno per inquinamento, senza contare il ruolo dell’inquinamento nel rendere i polmoni più vulnerabili al Covid-19

Da lunedì 4 maggio circa 4,4 milioni di persone torneranno al lavoro, il 63 per cento dei quali concentrato al Nord. La Lombardia vedrà un tasso di rientro del 69 per cento sul totale precedentemente interessato da misure di sospensione e/o smart working. Come si è preparata Milano per organizzare la mobilità metropolitana?
Il “compromesso” tra misure di sicurezza e ripresa lavorativa comporta un taglio di oltre un milione e mezzo di posti sui servizi ATM, con una capienza massima di cinquecentomila persone. La metropolitana potrà trasportare trecentocinquantamila passeggeri al giorno (1,3 milioni prima dell’epidemia). Anche Trenord ha ridotto la capienza da trecentocinquantamila persone trasportate quotidianamente a centocinquantamila. E tutti gli altri?
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A dispetto della propaganda, oggi Milano si sveglia con 0.2 chilometri di piste ciclabili in più in corso Venezia. Altri 23 chilometri sono attesi per fine agosto e altri 12 chilometri per fine dicembre. Ma sono anche state sospese areaC/areaB/ZTL, parcheggi blu/gialligratis, corsie preferenziali libere, telecamere spente in aree pedonali. Per il binomio mobilità/ambiente un salto indietro di cinquant’anni.
In Italia sono 30mila i morti all’anno per inquinamento. Milano è tra le città più inquinate d’Europa e, per il solo NO2, conta circa seicento decessi l’anno; solo il 6 per cento degli spostamenti avviene in bici nonostante ottocentomila di quelli quotidiani siano entro i quattro chilometri. Senza contare il ruolo dell’inquinamento che ha indebolito i nostri polmoni rendendoli più vulnerabili al Covid19, se proprio al lavoro ci si impone di tornare, che questo avvenga dopo aver potenziato il trasporto pubblico locale e la mobilità dolce.
Fonte: Off topic Lab
La fase 2 è peggio della 1. Tutti in macchina per fuggire dalla militarizzazione del trasporto pubblico. La mascherina la metterei per non intossicarmi!!Attività sportiva tipo corsa si ma con la mascherina, ma forse anche no, basta che non sia una passeggiata. I fidanzati, si, ma ufficiali con scambio di anello io ti presento i miei tu mi presenti i tuoi. I congiunti fino a un certo grado. E’ tutto vietato quello che non è esplicitamente permesso, ma poi tanto siamo in Italia e lasciamo perdere. Come diceva Ennio Flaiano, la situazione è grave ma non è seria. Se continua cosi è il virus che si suicida da solo (qualche scienziato come Tarro, Montagner, Capua inizia a dire che col caldo scomparirà, salvo magari tornare depotenziato in autunno) per non leggere più decreti, editti, ordinanze.