Parlare di pace in questo momento sembra essere diventato anacronistico. È quanto mai necessario partire dalla speranza lasciandoci alle spalle la paura. Per questo ringraziamo la campagna lanciata da Comune. Nel nostro libro I Partigiani della pace, che vorremmo dedicare a Comune, si parla di partigiani e attivisti di ieri e di oggi: non sono solo quelli che hanno imbracciato le armi, ma sono anche tutti coloro i quali rifiutano l’idea di dover imbracciare le armi, soprattutto attualmente, come risoluzione delle controversie umane piccole o grandi che siano. Le nazioni invece continuano a farsi guerra, nascondendo il più delle volte, i veri fini che sono sempre legati al dominio, agli interessi economici collegati all’industria delle armi che manovra tutto questo. Ne parlano e ne scrivono da tempo uomini come Giorgio Cremaschi, Vittorio Agnoletto, Moni Ovadia, Paolo Ferrero, Maurizio Acerbo e Alex Zanotelli nel libro I Partigiani della Pace edito da EMI (ascoltando il podcast dell’intervista di Radio Attivo Cult, si capirà che non conviene rischiare la terza guerra mondiale dopo aver vissuto i disastri di Hiroshima e Nagasaki…).
[Laura Tussi e Fabrizio Cracolici]
Tutte le adesioni alla campagna Partire dalla speranza e non dalla paura
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