Saverio Mauro Tassi insegna storia e filosofia al liceo Einstein di Milano. Qualche giorno fa ha cominciato uno sciopero bianco: invece di fare la Dad ai non vaccinati, come imposto dal governo, ha avviato discussioni sulla costituzionalità del provvedimento e sul concetto di discriminazione. Ora, come spiega in questo articolo, ci sono aggiunte altre ragioni per passare a uno sciopero della fame
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Sono reo confesso. Fino a venerdì scorso ho tenuto un comportamento criminale: prima della spiegazione toglievo la mascherina e la rimettevo appena finito di spiegare. Credevo fosse casa buona e giusta visto il mio dovere professionale di spiegare al meglio – il volume, il labiale, la comunicazione del volto – e stante che: 1) mi tenevo a distanza minima di tre metri; 2) sono trivaccinato; 3) gli studenti indossavano le mascherine e io sorvegliavo che lo facessero; 4) in ogni aula avevamo porte e finestre aperte, dunque corrente continua; 5) come non bastasse in ogni aula erano in funzione sanificatori dell’aria che garantiscono l’eliminazione di virus e batteri al 99 per cento. Invece, alcuni colleghi hanno segnalato al DS (dirigente scolastico) che stavo dando “il cattivo esempio”. Il DS mi ha chiesto di obbedire alla regola e io le ho risposto “Obbedisco!”, ma, essendo garibaldino, ho aggiunto che allora, per protesta, avrei iniziato uno sciopero della fame.
Così oggi, lunedì 24 gennaio 2022, ho inviato a tutti i miei colleghi questa mail:
Cari colleghi, in seguito alla richiesta della preside, ho scelto di obbedire e di smettere di dare il cattivo esempio. Pertanto già da sabato tengo la FFP2 anche durante la spiegazione. Ma forse che il presidente del consiglio non ha dato il cattivo esempio? E anche il ministro Speranza, l’attuale nostra massima autorità in ambito sanitario? Notiamo che oltretutto Draghi e Speranza avevano un microfono a disposizione per garantire che il volume della loro voce fosse all’altezza del loro alto compito istituzionale. Ma forse spiegare nel modo più efficace non è un alto compito istituzionale? A mio bislacco giudizio, lo è ancora di più.
Ogni regola prevede una sensata eccezione, altrimenti non è una regola ma una vessazione inutile e anzi controproducente. Vorrei infine rilevare che la nostra attività didattica negli ultimi anni si è svolta all’insegna dell’accoglienza, di cui tanto abbiamo parlato e per garantire la quale abbiamo istituito un responsabile e un gruppo di lavoro, il GLI. Mandare in DAD chi non ha il certificato verde rafforzato, compresi molti bivaccinati in attesa dell’appuntamento per la terza dose, vi sembra una politica dell’inclusione? A me no. Così come non mi sembra ragionevole non poter spiegare senza mascherina. Dunque per oppormi a entrambe queste due ingiuste e controproducenti regole da domani inizierò uno sciopero della fame. Scusatemi se così continuerò a dare il cattivo esempio in altro modo. Buona giornata.
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