
Habashy se n’è andato il primo giorno di primavera, questa mattina, circondato dal poco calore che gli abbiamo potuto offrire; quel calore che subito gli era stato ingiustamente sottratto (insieme a tante altre cose: libertà, ascolto, possibilità di esprimersi, cure, ecc.) appena giunto in Italia.
L’Italia che avrebbe dovuto offrirgli i mezzi per una nuova vita, l’ha abbandonato inesorabilmente alla morte.
Habashy aveva un bel volto fiero, da eroe, colmo di speranza e desiderio di libertà.
In quanto testimone di queste speranza e libertà, il 28 marzo prossimo chiederò al Consiglio comunale di Riace di conferirgli la cittadinanza onoraria.
Per Habashy, per tutti gli oppressi, oltraggiati e umiliati del mondo, continuerò a lottare.
Buon viaggio, amico.
Habashy Rashed Hassan Arafa, cittadino egiziano, aveva trovato accoglienza a Riace dopo essere stato scarcerato. Malgrado la gravi condizioni di salute era stato ricoverato solo recentemente, a pochi giorni dalla fine della pena (quattro anni), all’ospedale di Locri.
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