La sezione italiana dell’International Association of Lawyers Against Nuclear Arms (IALANA) ha diramato un’allarmata dichiarazione di denuncia della politica illecita della deterrenza da parte della NATO. I giuristi di IALANA nel 2022 hanno condotto un importante studio – commissionato da 22 associazioni territoriali e nazionali – dal titolo: Parere giuridico sulla presenza di armi nucleari in Italia (Multimage, Firenze), secondo il quale la sola presenza illecita delle armi nucleari nelle basi di Ghedi e Aviano metterebbe l’Italia nel mirino di un attacco nucleare e come cittadini e cittadine saremmo complici di un eventuale uso di queste bombe e dei crimini contro l’umanità e la Terra che inevitabilmente causerebbero.
[Bruna Bianchi]
Fermiamoci finché siamo in tempo
La dichiarazione del segretario uscente della Alleanza Atlantica “La Nato è in trattative per schierare più armi nucleari di fronte alla crescente minaccia da parte di Russia e Cina” riportata dalla stampa italiana del 18 giugno 24, segna un’altra volta un radicale conflitto tra il diritto internazionale e la politica della deterrenza nucleare. Il Telegraph, citando un’intervista rilasciata al quotidiano britannico dal segretario generale dell’Alleanza nordatlantica Jens Stoltenberg, ribadisce che la Nato deve mostrare al mondo il suo arsenale per inviare un messaggio diretto ai suoi nemici.
A tal proposito non possiamo non ricordare che in data 8.7.1996, in un parere giuridico, la Corte Internazionale ha constatato all’unanimità che sia la minaccia che l’uso delle armi nucleari sono illegittimi secondo articolo 2 §4 della Carta ONU e che in base all’articolo VI del Trattato di Non Proliferazione tutti gli stati sono obbligati a perseguire in buona fede e concludere negoziati che conducano ad un disarmo nucleare globale sotto un rigido ed effettivo controllo internazionale.
Un’offerta di trattare la comune adesione di tutti gli Stati nucleari, compresi i paesi NATO, al Trattato di Proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017, entrato in vigore il 22 gennaio 2021, e rinunciare anche, unilateralmente alla politica illecita della deterrenza nucleare (minaccia) per raggiungere finalmente una svolta decisiva, oltre ad essere l’unica strada legalmente percorribile per la Nato e per gli altri Stati Nucleari di fronte alle reciproche minacce contro e dalla Russia, rappresenta l’unica strada ragionevole per contrastare seriamente la possibilità, sempre meno remota, di un conflitto nucleare e tentare di garantire un futuro alle nuove generazioni.
[IALANA]
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di studi, documenti e testimonianze a cura di Bruna Bianchi]
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