A partire dallo scorso 17 luglio è nuovamente cambiata la procedura per chi intende presentare domanda di protezione internazionale alla Questura di Milano. La Questura stessa, infatti, ha comunicato la sospensione dell’utilizzo del portale Prenotafacile per le istanze presentate da persone in possesso di un passaporto. D’ora in poi, per tutte le persone che intendano chiedere asilo l’unico modo per accedere alla Questura di Milano sarà presentarsi presso gli sportelli delle associazioni e dei sindacati che hanno firmato una convenzione con la Questura.
“Assistiamo nuovamente a una scandalosa delega al terzo settore rispetto alla tutela di un diritto fondamentale come il diritto di asilo – dice Anna Radice presidente del Naga – Non è una novità, anche perché questa procedura era già prevista da inizio aprile per le persone prive di passaporto e per le persone fragili, individuate nei soli over sessanta e donne in stato di gravidanza, ma siamo fortemente preoccupati. Secondo la normativa italiana, le uniche autorità competenti alla ricezione delle domande d’asilo sono gli uffici di polizia di frontiera e le Questure, non gli enti del terzo settore. Inoltre, la manifestazione della volontà di chiedere asilo, deve trovare un tempestivo accoglimento e, per rispettare le normative italiane e europee, perfezionarsi entro tredici giorni. Di fatto gli ostacoli all’accesso rimangono e vengono scaricati sul terzo settore. Un limite dell’approccio sussidiario che, in questa occasione, diventa ancor più evidente leggendo il prospetto pubblicato sul sito della Questura, dove si possono trovare le indicazioni per accedere ai vari sportelli”.
“Questo nuovo cambiamento trasforma strutturalmente gli sportelli di associazioni e sindacati nell’unico canale di accesso a un diritto costituzionalmente garantito – aggiunge – Oltretutto avviene nel periodo che coincide con le chiusure per ferie degli stessi sportelli. Nelle settimane centrali di agosto i giorni di apertura previsti sono pochissimi e con orari veramente limitatissimi. La procedura di protezione internazionale andrà in vacanza e con essa la Costituzione. Il processo di delega al terzo settore va avanti da anni, ma vediamo in quest’ultima decisione una grave accelerazione e il tentativo di far diventare il terzo settore come parte strutturale di un sistema che dovrebbe invece afferire solo alla pubblica amministrazione. La ricerca della soluzione momentanea e la retorica del ‘meglio così che prima’, ‘meglio così che niente’, ‘meglio così che in via Cagni’, passo dopo passo dà vita ad una delega grave e pericolosa” conclude la presidente del Naga.
Fonte: Naga.it
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