Le piccole mense[1]
Giovedì primo marzo c’è stata l’inaugurazione de “les petites cantines” a Perrache[2]
https://www.youtube.com/watch?time_continue=38&v=Ih06xMStwHE
L’invito era molto chiaro: “Io sono Emma e sarò la padrona di casa per accogliervi! Io sono Théodore ed io Genaël! Sono la padrona di casa e insieme a voi cercheremo di vivacizzare il quartiere, di creare un legame fra gli abitanti. Cos’è “la petite cantine”? È una mensa di quartiere a partecipazione comune, ossia veniamo tutti insieme a cucinare e a condividere un buon pasto per creare un legame. Abbiamo bisogno di voi e della vostra belle energia. Ci vediamo al 74 rue de la Charité, ai piedi dell’hotel Simplon, a due passi dalla place Carnot”.
Venire da noi
“Les petites cantines” sono un progetto senza scopo di lucro, per lottare contro l’isolamento e l’anonimato nella città, creando dei ristoranti participativi.
Ecco con qual verbi e con quali azioni collettive vengono raccontati in rete il senso e gli obiettivi dell’iniziativa.
“Accogliere: Manca la voglia di cucinare oggi? Il padrone di casa vi invita alla sua tavola di quartiere. Incontrare: Voglia di scoprire qualcuno di nuovo? Delle persone sono lì per facilitare incontri improbabili. Aiutarsi: Se siete liberi la mattina o all’ora dell’aperitivo, venite a cucinate il pranzo insieme a noi”.
“A Lione, come a Parigi o Marsiglia, il 45 per cento della gente si lamenta della solitudine e non sono solo persone anziane. Ecco che da qui Etienne ed io ci siamo incontrati ed abbiamo deciso di montare un progetto di petites cantines de quartier per creare un legame fra gli abitanti cominciando dal pasto. Qui gli abitanti cucinano gli uni per gli altri e il pasto è un pretesto per favorire gli incontri fra vicini.
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In ogni “petite cantine de quartier” c’è un padrone di casa che è lì per accogliervi, fare in maniera che vi sentiate a vostro agio, come a casa: quindi vi domanderà di partecipare alla vita del luogo, come per esempio apparecchiare la tavola, sbarazzare o passare i piatti. Proporrà a coloro che hanno tempo e voglia, di venire a cucinare, non c’è bisogno di essere un esperto, le persone imparano gli uni dagli altri. È una cucina partecipativa, ci approvvigioniamo da produttori vicini e bio se possibile. Questo ci permette di preparare dei pasti non cari, ma così mangiamo bene per noi e per il pianeta.
Ogni “petite cantine de quartier” è autonoma finanziariamente grazie alla partecipazione finanziaria dei commensali: per il momento ognuno dà quello che vuole.
L’idea è di spargere questo concetto in altri quartieri, sia qui a Lione, che in altre città francesi, affinché ciascuno abbia sotto casa una “petite cantine de quartier” a meno di cento metri a piedi.
Immaginate il vostro quartiere quando ci sarà la festa dei vicini tutti i giorni![3] Immaginate la gioia di vivere quando sapete che vicino a voi c’è gente che voi conoscete e su cui potete contare. Allora, se anche voi volete una “petite cantine de quartier” sotto casa, contattaci e saremo molto felici di incontrarvi”.
Note
1 La « cantine » in francese è proprio la mensa aziendale o scolastica e si usa solo in questi casi.
2 Quartiere di Lione
3 La festa dei vicini è un’invenzione francese recente : di solito è una domenica di giugno e si invitano gli abitanti dello stesso caseggiato a incontrarsi per l’aperitivo intorno a un buffet tipo picnic cui tutti partecipano.
Traduzione per Comune di Livia Puccinelli.
Liliana dice
Molto interessante, come fare?