Abbiamo bisogno di mettere in comune analisi, scambiare idee e avviare percorsi e campagne intorno ai temi delle migrazioni e dell’accoglienza. Verso il Forum per cambiare l’ordine delle cose, promosso a Roma l’8 e il 9 febbraio
Vogliamo promuovere un evento nazionale – 8 e 9 febbraio a Roma (presso Spint time labs e Esc atelier) – con l’ambizione di costruire contenuti capaci di alimentare una critica al sistema di emergenza nel quale ci troviamo a dover lavorare fondata sulla realtà, a fronte dello smantellamento dei circuiti Sprar, Cas, ecc. Vogliamo concentrare l’attenzione sull’appiattimento della condizione giuridica di chi, dopo avere intrapreso un viaggio dai paesi di origine quasi sempre caratterizzato da violenze ed estorsioni, arriva in Italia in assenza di un regime di visti di ingresso regolari, e viene così immesso genericamente nel canale che afferisce alla protezione internazionale.
Il focus della nostra convocazione dunque parte dalle emergenze che affrontiamo sui territori, che riguardano da una parte l’eliminazione della protezione umanitaria, e in generale la difficoltà del mantenimento del diritto di soggiorno per migliaia di persone, e dall’altra lo smantellamento del circuito Sprar, con particolare riferimento al nuovo capitolato dei centri di accoglienza straordinari che rimangono, in percentuale, l’impianto di riferimento più ampio per l’accoglienza dei richiedenti asilo, la cui permanenza all’interno arriva a durare anche oltre un anno.
Si tratta di indagare gli effetti di questa emergenza territoriale di natura legale e sociale, a distanza di diversi mesi dall’approvazione dei decreti Minniti e Salvini, coscienti della mancanza di visione politica dei governi che si sono succeduti negli anni e che non hanno affrontato la necessità di un cambiamento normativo che tutelasse la libertà di movimento e la costruzione di uno strutturale percorso di accoglienza.
Vogliamo costruire una giornata nella quale, a fronte di questa analisi approfondita che nasce dalle singole realtà locali, ci proponiamo di scambiare idee, pratiche, contatti per rilanciare l’accoglienza come valore e come pratica per affrontare le complessità dei flussi migratori in un’ottica europea, ma anche progetti di inclusione bilaterale, welfare interculturale, nuova cittadinanza, condividendo prassi attivate dal basso nei luoghi dell’accoglienza formale e informale, e azioni di tutela promosse dalla organizzazione civica di tutela.
Vogliamo però essere efficaci, promuovere uno strumento condiviso che tenti di cambiare le cose, che ottenga risultati e che cambi la vita delle persone. Vogliamo costruire un percorso di denuncia per proporre risposte alternative, una campagna che possa sensibilizzare l’opinione pubblica e la politica sui temi dell’accoglienza e dei flussi legali d’ingresso per studio e per lavoro, oltre che implementare quelli umanitari, necessari per centinaia di rifugiati bloccati e che contribuisca a mettere fine ai decreti Minniti e Salvini.
Vogliamo mettere a disposizione i nostri strumenti mediatici e territoriali per costruire azioni, mobilitazioni, denunce, campagne social, per riprenderci la voce e gridare ciò che deve cambiare per cambiarlo.
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[Al Forum per Cambiare l’ordine delle cose sarà presente anche la redazione di Comune. Aggiornamenti su Benvenuti ovunque]
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