Il nuovo rapporto di recommon.org intitolato “Analisi degli Extra Profitti nel settore Oil & Gas europeo” dà il via alla campagna “Tutti i costi del gas” che denuncia come i responsabili della crisi climatica siano gli stessi che hanno alimentato una dipendenza tossica dalle risorse russe e ora – anziché pagare per le loro responsabilità – stanno guadagnando extraprofitti vertiginosi. Nel solo primo semestre del 2022 le 6 maggiori compagnie europee (Bp, Eni, Equinor, Repsol, Shell e TotalEnergies) hanno assorbito risorse finanziarie che sono 3,6 volte maggiori di tutte quelle che saranno destinate alle rinnovabili e alla transizione energetica nell’intero anno 2022. L’impatto delle tassazioni addizionali introdotte da alcuni Stati (Italia, Gran Bretagna e, in futuro, Spagna) è, per ora, molto contenuto: intorno al 5% degli extra-profitti in termini di utile netto
Ci avviamo a vivere un autunno ed un inverno difficili, segnati da una crisi energetica che è già divenuta economica e sociale, con l’incertezza della guerra che grava sempre più sull’Europa e sul resto del mondo.
Queste molteplici crisi, tra loro connesse, hanno portato in cima all’agenda italiana e internazionale la questione gas.
Finalmente la crisi ha svelato la follia di un mercato del gas europeo costruito a tavolino a vantaggio di poche grandi società e alcuni attori finanziari, con il risultato perverso di legare mani e piedi dell’Unione Europea all’agenda dell’espansione del gas per decenni, “venduto” come combustibile di cui non potevamo fare a meno nella lunga, e sempre più ritardata, transizione ecologica fuori dal fossile.
Contrariamente a quello che ci viene detto dalle élite fossili, infiltrate ai più alti livelli di ogni ministero, schieramento politico e gruppo economico ed in buona parte dell’ambiente editoriale, quelli che viviamo oggi non sono i costi della transizione green, ma anzi il prezzo per non aver investito su di essa. Abbiamo continuato, al contrario, a foraggiare con sussidi pubblici le lobby fossili in nome di una sicurezza energetica costruita su accordi per l’import del gas siglati con autocrati di mezzo mondo.
Da quando la Russia di Putin ha invaso l’Ucraina, la risposta dei governi è stata quella di diversificare le fonti di approvvigionamento di gas. Con la corsa al gas stiamo arricchendo governi autocratici quali Egitto, Azerbaigian, Algeria, Repubblica del Congo, ne stiamo avallando le drammatiche politiche repressive dei diritti umani e sociali e gettando così le basi per nuovi conflitti.
Con la campagna “Tutti i costi del gas” vorremmo alzare la voce per invitare le persone a non arrendersi alla logica aberrante dell’emergenza, perché è la stessa che da decenni ci lega all’economia del gas fossile, di cui subiamo il ricatto.
Proprio quando i costi del gas si impennano e la crisi colpisce famiglie, imprese e lavoratori italiani rendendo insostenibile la vita quotidiana di milioni di persone, è nostro diritto pretendere che chi è responsabile paghi ed è nostro dovere parlare di quali sono tutti i costi del gas a fianco di quelli segnati in bolletta: dalla repressione del dissenso in Egitto, alla militarizzazione e le guerre nel Nord del Mozambico, a chi ha sacrificato la propria vita a Malta per smascherare gli interessi corrotti di politici e imprenditori, fino a chi difende i territori da nuove colonizzazioni energetiche guidate dalla corsa al gas o da nuove fonti presunte “green” ma pur sempre insostenibili e imposte con la forza.
Dobbiamo parlare senza paura di cosa succede dall’altra parte dei tubi che oggi pompano il metano per le nostre caldaie e centrali elettriche, così come guardare dentro gli extraprofitti delle società energetiche tricolori e in tutti i soldi pubblici di cui queste hanno goduto, con la complicità dei vari governi che si sono succeduti negli anni.
Guarderemo senza paura negli affari di Eni, Snam, Intesa Sanpaolo, Sace, solo per menzionare i principali campioni fossili tricolori della crociata pro-gas degli ultimi decenni. Senza dimenticare che, in linea con gli allarmi inascoltati delle organizzazioni internazionali, oramai non c’è più tempo da perdere per porre un freno al cambiamento climatico, ponendo fine oggi a ogni nuovo investimento in petrolio, carbone e gas, e in false soluzioni climatiche che perpetuano la dipendenza da questi, dal mare Adriatico alle coste africane e oltre.
I responsabili della crisi climatica, nonché di quella energetica, sono gli stessi che hanno alimentato una dipendenza tossica dalle risorse russe, di cui oggi goffamente i governi cercano di sbarazzarsi, per altro senza riuscirci, e anziché pagare per le loro responsabilità stanno guadagnando, da prima di questa situazione e oggi ancor di più.
Le scelte di oggi, dettate dall’emergenza, segneranno il modello energetico e sociale dei prossimi anni. La ricerca delle soluzioni al disastro in cui siamo finiti è troppo importante per lasciarla nelle mani dei soliti campioni fossili ed i loro Yes Men nelle istituzioni. Il principio guida di questa ricerca dovrà essere che questa volta le élite fossili non possano farla franca, in Italia e in Europa, così come nel Sud globale.
È una questione di giustizia, #chidistruggepaga
Analisi degli extra-profitti nel settore Oil&Gas europeo REPORT PDF | 1.01 MB
gaetano stella dice
BOICOTTIAMOLI TUTTI !
DAL 6 NOVEMBRE A SHARM el-SHEIKH CI SARA’ LA COP 27. DOPO IL “FALLIMENTO” TOTALE DELLA 26 A GLASGOW…E DOPO CHE DELL’ACCORDO DI PARIGI DEL 2015 NON E’ RIMASTO NEANCHE IL RICORDO. LA “DISTRUZIONE DEL MONDO” CONTINUA. I GOVERNI LE BANCHE E LA FINANZA CONTINUANO IMPERTERRITI A FINANZIARE I “fossili”. 400 MILIARDI IN UN ANNO. SOLO I GOVERNI. LORSIGNORI FANNO LA (le) GUERRA. E cianciano di democrazia contro autocrazia. E poi l’ONU porta una conferenza per “fermare” la distruzione in atto in un paese FASCISTA e dove domina manifestamente UNA DITTATURA che ha “ucciso” REGENI che incarcera PATRIK e che sbatte in galera e uccide giornalisti oppositori e ECOLOGISTI. E’ UNA VERGOGNA UNIVERSALE! Invito tutti/e a protestare in tutti i modi possibili. Forse c’è ancora tempo per evitare questo scempio. Se non succederà io invito tutti gli ecologisti-pacifisti democratici del mondo a BOICOTTARE LA CONFERENZA. Gaetano stella- blog.gaetanostella.it
-passaparola!
INVITO ALTRESSI’ A BOICOTTARE I CAMPIONATI MONDIALI DI CALCIO IN QATAR. IL QATAR E’ UNA DEMOCRAZIA ? E QUESTO “CALCIO” E’ ANCORA SPORT ? O E’ DIVENTATO “l’oppio dei popoli”?. Cioè uno degli strumenti fondamentali con cui si costruisce DIPENDENZA e si fabbrica il “consenso” al SISTEMA dell’oppressione dello sfruttamento dei fossili del profitto del razzismo della guerra delle armi….? IL CALCIO OGGI E’ DANARO AFFARI IMBROGLI MANIPOLAZIONE…ritornare al calcio come sport di tutti/e questo è l’obiettivo… BOICOTTAGGIO UNIVERSALE ! La nostra nazionale come il festival di SAN REMO sono sponsorizzati dall’ENI che è da anni la principale emettitrice di Co2 in Italia e la TRENTESIMA al mondo. E il suo Ad (tale DE SCALZI!) ha guadagnato 8.000.000 di euro l’altranno…proprio con l’aumento del costo dell’energia fossile. E gridiamolo forte: IL GAS E’ UN FOSSILE! . Lorsignori stanno segnando distruggendo il FUTURO e LA VITA. Boicottiamoli tutti! G.s. 28-10
PIERA dice
comprendo poco di politica ma avverto una sincera reazione di disobbedienza a tutti i profitti illeciti. Mi unisco al vostro sacro grido di dolore !
Laura M. dice
Possiamo fare qualcosa per fermarli? Chi è esperto ci aiuti ad agire!