Elezioni e campagne elettorali sono quasi sempre una lente di ingrandimento deformata per leggere la società. Tuttavia alcune analisi sulle prossime elezioni statunitensi fanno emergere elementi di riflessione interessanti, soprattutto quando non sono schiacciate sulla prospettiva economica. Perché, ad esempio, gli Stati uniti che non vivono una recessione economica voteranno in massa un individuo come Donald Trump? Secondo Bifo l’anima statunitense è sopraffatta dall’umiliazione e dal disprezzo di sé, perché la storia di quel paese è una storia di violenza seminata nel mondo, di orribili periferie, di città piene di armi, di spregio per i poveri
Negli innumerevoli editoriali che ha pubblicato negli ultimi due anni, Paul Krugman ha ripetuto mille volte lo stesso ritornello: l’economia statunitense va a pieno ritmo, la disoccupazione è ai minimi storici, tutto va bene, gli statunitensi vivono nel miglior mondo possibile. Allora come mai non vogliono votare per Biden, il buon presidente che ha reso possibile questo miracolo? Alcuni giorni fa, sul New York Times, Krugman ha insistito con un articolo intitolato Americans are still having a delusional vibe-cession. Non c’è nessuna recessione economica, dice Krugman, c’è solo una cattiva vibrazione che fa credere agli statunitensi che l’economia va male. Quando interrogati, dice Krugman, non dicono che se la passano male. Al contrario, un sondaggio dopo l’altro rivela che la maggior parte degli elettori dà un giudizio positivo riguardo alla propria situazione finanziaria personale, eppure in maggioranza insistono sul fatto che l’economia nel complesso è pessima. Ma cosa c’è che non va? Perché siete tristi se gli affari vanno così bene? E perché volete votare per il cattivo, e non per il buon benefattore Joe Biden?
Io non sono particolarmente dotato nelle scienze economiche, quindi la mia opinione non è importante su questi argomenti. Tuttavia ammetto che su un punto Krugman ha ragione: l’economia statunitense sta approfittando della guerra ucraina e di altre simili catastrofi umane. I poveri tedeschi hanno rinunciato a un buon affare chiamato NorthStream2 e ora pagano gas e benzina più del doppio ai loro alleati e padroni statunitensi. Eppure gli statunitensi sono infelici e Krugman non riesce a capirne il motivo. Allora provo a spiegare qualcosa cui la sua mente di premio Nobel sembra incapace di arrivare.
Il determinismo economico è una visione povera del materialismo. È infatti sciocco credere che tutte le nostre scelte siano basate sul benessere economico, quando la materia di cui siamo composti è molto più complicata. “It’s the economy stupid” è un tormentone che avrebbe dovuto spiegare le scelte politiche dell’elettorato Usa nella felice epoca di Bill Clinton. Apparentemente una frase materialistica. In realtà una versione deterministica del materialismo che va bene solo per i sempliciotti americani. Paul Krugman non vuole credere che (anche) gli americani abbiano un’anima. Non sono diventato spiritualista, ma penso che l’anima sia una cosa molto materialista. Non c’è niente che ci faccia bene e che ci faccia male come l’anima, neppure lo stomaco, che pure vale la pena di considerare.
L’anima statunitense è sopraffatta dall’odio, dall’umiliazione e dal disprezzo di sé, ed è facile capire il perché. La storia del loro paese è una storia di violenza e di pessimo karma. Le loro periferie sono ammassi di brutture soffocanti. I loro villaggi agrari sono cimiteri. Le loro case tombe di marmo e di legno. Il loro ambiente è pieno di armi, omicidi e Fentanyl. Per quanto gli americani non siano coscienti di ciò che hanno fatto al pianeta, al genere umano e ai loro stessi propri figli, perché la coscienza non è il loro forte, però anche gli americani hanno un inconscio, un subconscio insomma chiamatelo un po’ come vi pare: una dimensione nascosta, piena di ricordi, di speranze, di sogni di demoni e di orrori. Per lo più demoni, per lo più orrori. Per questo, pur potendo mediamente (mediamente, attenzione, perché molti sono poverissimi) consumare quattro volte di più dell’abitante medio del pianeta, gli americani hanno delle cattive vibrazioni. Poverini, gli duole l’anima, che cosa ci vuoi fare. E questo per Krugman è incomprensibile (infatti anche lui è americano).
Da qualche parte nella loro anima gli statunitensi avvertono che gli esseri umani li disprezzano e li imitano al tempo stesso. Ecco perché voteranno per l’individuo più ignorante, arrogante, brutale e disgustoso di tutti i tempi. Perché questo è ciò che meritano, caro Krugman. Perché lo stronzo arancione è la migliore rappresentazione del popolo statunitensi, della storia americana, e quindi del futuro americano.
Vibe-cession è un interessante neologismo che nell’idioletto di Krugman significa più o meno: allucinazione di una recessione inesistente. Ma la percezione del dolore non è un’allucinazione: è dolore. Il dolore infatti è una questione di percezioni, non di statistiche. Quindi la domanda è: perché gli americani soffrono, perché provano dolore, anche se possono consumare più petrolio, più bistecche, più hamburger, più SUV, più Fentanyl, più merda distruttiva per l’ambiente rispetto agli altri abitanti del pianeta Terra? Una bella domanda, caro Krugman, ma gli occhiali economici impediscono di vedere la realtà. La vibrazione recessiva è qui per restare e sta guadagnando terreno ovunque nel mondo: è la patologia numero uno.
Piccola nota finale: nel 1989 Felix Guattari scrisse qualche parole su quello che è oggi l’ex presidente (e forse il prossimo) degli Stati Uniti, ragionando sulla televisione nella formazione della soggettività. Trentacinque anni più tardi la televisione è stata sostituita dalla rete digitale. La mutazione si è diffusa dovunque, alghe tossiche sono proliferate lungo le linee di interazione sociale, fino al punto di soffocare ogni spazio di vita, di linguaggio e di speranza. “Così come alghe mostruose e mutanti invadono la laguna di Venezia, così gli schermi televisivi sono popolati, saturati da immagini e parole ‘degenerate’…” (Felix Guattari, Three ecologies, 1989, p.29).
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Massimo De Angelis dice
Bravo Franco, bellissimo pezzo, e non solo in riferimento agli “americani”. Stai parlando di soggettività “middle class”, ovunque si trovi nel mondo. Mi piacerebbe tu scrivessi un altro pezzo con simile approccio anima vs economia con riferimento agli americani che votano Biden. Sarebbe un’interessante comparazione. E poi un altro su tutti gli americani che si registrano per i democratici ma come “uncomitted”, così da far pressione su Biden rispetto a Gaza… Insomma, sarebbe bello vedere come la diversità di soggettività può essere letta con questa lente anima vs economia.
Claudia Michelesi dice
Sono perfettamente d’accordo
ANNA dice
Per favore, non “americani” , ma statunitensi. La parola è un po più lunga, ci viene meno spontanea, la usano loro per primi per indicare la loro nazionalità, hanno colonizzato noi e altri. Ma l’America vera è formata anche da tante altre nazioni (es. Venezuela) di cui dobbiamo rispettare l’individualita’. Parentesi: i miei amici peruani hanno sbarrato gli occhi quando ho detto loro che per gli italiani America=USA
ezio laconi dice
Ironia della sorte, gli statunitensi (sono d’accordo con Anna!) hanno scritto nella loro Costituzione che tutti gli uomini hanno il diritto inalienabile al perseguimento della Felicità. Ma forse l’infelicità è il risultato inevitabile di questo diritto.
Loredana dice
Infatti la felicità non è un diritto, la si ha dentro. Per gli statunitensi la felicità è avere molti soldi. Quindi la vedo dura…
Daniela Dal Lago Dal Lago dice
Vero Anna! infatti la mia insegnante di spagnolo (nicaraguense) si incazza tantissimo! America è tutta, dall’Alaska alla Patagonia, non siamo servili riconoscendo agli States il primato di “americani”!!!
ANNA dice
Chiarimento: intendo la parola “americani”
Fiorella Palomba dice
Interessante e tristissimo! Gli abitanti degli USA come possono essere essere felici se fanno o sostengono guerre? Se pensano solo al denaro e alle armi?
C’è un numero esorbitante di senzatetto e non credo che siano sistemati come a Tokyo nel piano terra del palazzo municipale. 🌸
Fiorella Palomba dice
Avevo già commentato questo interessante articolo di Bifo, ma vorrei aggiungere una considerazione, forse marginale che però può essere significativa del “non volersi bene” degli americani. Sono OBESI, li riconosci davanti a Fontana di Trevi per esempio.🌸
Enzo Angelini dice
Decisamente daccordo coin Anna, da sempre. Gli staes non sono l’America come molti dicono senza saperlo per vassallaggio o nel caso dei loro cittadini per manifesta volontà imperiale.
Più che di cattive vibrazioni che fa new age parlerei di anima. L’aver defino deceni l’ex Urss “l’impeo del male” è proiettare la propia imagine allo specchio e non riconoscerla. Nessun altro lo ha fatto. Ci sono infinià di esempi di catastrofismi ed orrori umani, naturali nel cinema nella stessa logica infantile buono – cattivo mostruoso, terrificante. Proiettare il proprio incosncio – anima mostruoso all’esternio e poi mistificarlo.
Sul dollaro c’é scritto in God we trust, crediamo in dio, terrinbile esempio di fusione tra spiritualita e moneta di scambio. Ovvio imperiale, il petrodollaro che sta tramontando perchè l’Arabia Saudita non ha rinnovato l’accordo. D’altrionte i padri fondatore Usa erano fanatici religiosi, i pilgrims, pellegrini cacciati dala G. Bretagna.
Per chiudere non credo affatto che Trump sia peggiore di Biden che ha commesso un infinità di crimini rivendicati con orgolgio come segnalare obittivi civii da bombardare in Yugoslavia compresa ambasciata cinese. Tipi che spregiano l’avversario, uso assai diffuso, come “loser” perdente e sè stessi implicitamente “winner”, vincenti. L’ha fatto BIden nei conrfronti di Trump prima dell’attentato. Sono sempilcemente l’anima irredimibile degli Usa, dello zio Sam, degli yankee.
Bruno dice
Obesi come quasi tutti i malatissimi poliziotti amerikusa video proposti.
È caro krug che ,per dirla con l’ italiano che permette questo gioco di parole, si tratta di” Ekono-Sua ” : proprietà strappata, accumulata oggi difesa con ogni mezzo. Me li vedo questi “Greats Again” sostituire in tutto e per tutto gli allevati Israelo-sionisti
negli scenari neo coloniali decisi .
Lezione prima non ECONOMIA ma ECONOTUA : aprire gli occhi !
Scienza triste perché lontana dalla poesia , dall’ arte , dalla vita stessa , ci precipita corpi e anime nella regressione culturale che il buon F.Caffe’ commentando O’Connor indicava.
“.. a dying Nation ..”. Da HAIR
E Marx riderebbe approvando per il gioco lessicale.
stella gaetano dice
BRAVO! ….IL “DELINQUENTE” E IL “DEMENTE”. LO SCENEGGIATO REALIZZATO E IMMEDIATAMENTE PROIETTATO
LO SPETTACOLO E’ ASSICURATO. L’auto-attentato è un colpo di teatro organizzato. E’ UN COLPO DI STATO, questa volta, “anticipato”- Mette al centro della SCENA il “DELINQUENTE”. Che si auto-assolve e diventa VITTIMA impenitente. Così il “delinquente”per tutta la durata della sceneggiata può accusare il “demente” di essere il mandante. Può subornare e galvanizzare le truppe dei seguaci e dei “fedeli”organizzati e obnubilati. Così nel paese più armato al mondo, che ha fatto delle armi il suo FAR-WEST continuato, che finanzia contemporaneamente la distruzione e la devastazione dell’UCRAINA e lo STERMINIO dei palestinesi…la polizia e tutti gli armati non “riescono” a proteggere un comizio preventivato. L’ATTENTATO viene “mancato” e l’attentatore armato passato “inosservato”(?) viene immediatamente liquidato (?). Così lo sceneggiato procederà indisturbato perché “l’attentatore” è stato “giustiziato”(?). Così nel paese dell’OLIGARCHIA REALIZZATA raccontata da decenni come DEMOCRAZIA…esportata con guerre e colpi di stato e milioni di morti “mai contati”…HOLLIWOOD SI FA STATO. E mentre il “demente” rimbambito”e visibilmente rincoglionito sfoglia la margherita e nella sua demenza continua a nuotare in una totale incoscienza il mondo assiste subornato espropriato e si schiera impossibilitato…e assiste allo SCENEGGIATO. Mentre LA NATO “festeggia” e rimette al centro dello SPETTACOLO MONDIALE il DOMINIO DEL CAPITALE i fossili e lo sfruttamento dei poveri della TERRA RILANCIA LA GUERRA e seppellisce LA PAROLA PACE e la crisi globale climatica ambientale universale… nella distruzione e nella devastazione dei corpi dei luoghi del futuro e del REALE. E PUTIN partecipa allo sceneggiato come NEMICO DESIGNATO e felice del ruolo AFFIDATO e GUADAGNATO massacrando UN POPOLO e UNO STATO.
Gaetano Stella – Lago di Chiusi-14-07-24
-passaparola! –blog.gaetanostella.it
Remo Ronchitelli dice
Insisterei sul discorso “economia”. E sulla non-intelligenza di un premio Nobel quale Krugman. È possibile che i dati statistici dicano che l’Economia va bene, e che invece coloro che “lavorano” in questa economia (la middle-class americUSA) la percepisca come qualcosa “che non funziona”, come un meccanismo inceppato? La mia spiegazione è semplice o semplicistica, vedete voi: il meccanismo base della Economia è la speculazione (il profitto finanziario). Questo la rende instabile e i sicura, una superbolla che ciclicamente esplode, per poi ripartire con guerre, viaggi su Marte e altri orrori. Quindi chi lavora dentro questo capitalismo finanziario, la middle class americusa, conosce il suo segreto. Come la vecchia classe operaia del capitalismo industriale conosce il meccanismo dello sfruttamento umano. Per di più, la middle class americusa verifica che il valore d’uso della produzione (consumo, hollywood, fentanyl, etc) non corrisponde al valore di scambio (PIL), che il valore d’uso prodotto è infelicità e obesità.