di Valeria Pintus
LA CAPOEIRA CHE EDUCA
Il battito dei tamburi, il ritmo del gioco che penetra e una volta che pervade è difficile liberarsene, ma comunque pochi desiderano farlo. Perchè la capoeira, disciplina creata in territorio brasiliano ma ormai conosciuta su tutti i continenti, è una metafora di vita che favorisce una crescita equilibrata, gioiosa, di rispetto verso se stessi e verso gli altri. È stato pienamente comprovato che la capoeira è un’efficacissimo metodo d’educazione psico-motoria. Scopriamo perchè.
COS’È LA CAPOEIRA
La capoeira è un’antica arte di danza e combattimento. La storia narra che siano stati gli schiavi provenienti dall’Africa e diretti in Brasile a dare origine alla capoeira. Obbligati ad una vita di stenti una volta arrivati in Brasile, dove servivano il potere dei colonizzatori portoghesi, gli schiavi provenienti dall’Africa crearono un’affascinante mescolanza tra rituali che comprendevano canti e danze, e la lotta. Il mito narra che fu così che gli schiavi impararono a combattere, in danze che in realtà dissimulavano un vero e proprio allenamento alla lotta. Nonostante i primi documenti che testimoniano la Capoeira risalgano agli inizi del 1600, non fu che fino alla prima metà del 1900 che essa fu considerata sport nazionale, dopo aver subito secoli di proibizione, condannata alla clandestinità. Oggi questo sport, anche se chiamarlo tale è riduttivo, è praticato da un numero sorprendente e in constante crescita di appassionati di tutte le età e provenienze e sta acquisendo sempre maggiore rilievo anche nel campo dello sviluppo infantile.
ESPERIENZA E MOVIMENTO
La capoeira è basata sulla cadenza ritmica data dal suo strumento principale, il berimbau, e dalle varie percussioni utilizzate, nonchè dal canto e dal battito delle mani. La danza apre le porte ad una disinibizione fisica che permette al piccolo (e grande) capoeirista di imparare a gestire gli spazi, acquisire una fondamentale fiducia nel proprio corpo, che nella scuola convenzionale è alienato, messo a tacere su una sedia per una media di cinque ore giornaliere e utilizzato soprattutto come mezzo di locomozione per quello che davvero importa: la testa. La capoeira è strumento d’espressione corporale tramite il quale l’allievo è guidato, attraverso esecizi, a sviluppare il proprio stile, il proprio linguaggio, la propria maniera di muoversi e comunicare fisicamente con lo spazio e i compagni. Inoltre, l’utilizzo del canto e il bisogno di seguire cadenze ritmiche sembra contribuiscano positivamente ad altre facoltà come quella della lettura e il calcolo matematico, come la psicologa Catarina Homem Costa spiega nel suo articolo qui riportato (in portoghese, Beneficios da capoeira no desenvolvimento infantil)
La capoeira stimola la norma dell’imparare facendo. Attraverso l’esperienza diretta e la totale immersione psico-fisica il capoeirista apprende che non c’è miglior modo d’imparare che ricreare a propria volta. Così, seguendo la magia di questa disciplina, l’allievo sviluppa curiosità e voglia d’esplorare in prima persona.
IMPARARE A STARE INSIEME
La capoeira è necessariamente un’esperienza condivisa. Chi ha partecipato ad uno dei ‘cerchi‘ all’interno dei quali il combattimento-danza ha luogo, conosce quella sensazione d’inclusione, di gioia, concentrazione e voglia di partecipare tipica del rituale, perchè di rituale si tratta. Questa sensazione viene chiamata Axè che significa energia, animo. Nella roda si impara a mettersi in gioco, in tutti i sensi, apprendendo anche la più difficile delle arti: quella di cadere e rimettersi in piedi, rispettandosi e rispettando. Nel migliore dei casi,
la capoeira insegna quel sano distacco dall’ego, quella voglia di ridere quando ci si ritrova in una situazione poco piacevole. Una canzone dice se você cair,eu vo rir de você cioè: se cadrai, riderò di te. Ma riderò in que modo fraterno e rispettoso, perchè anche il dolore venga esorcizzato stando insieme. L’equilibrio emotivo è tra le tante virtù apportate da questa arte ed è di vitale importanza per uno sviluppo sereno e una vita gioiosa.
A CHE PUNTO SIAMO?
Ci sono numerose iniziative in tutto il mondo che hanno fatto della capoeira un seme prezioso d’educazione e apprendimento. Basti pensare al lavoro che Bidna Capoeira, associazione d’origine londinese, fa con i bambini delle zone sottomesse dalla guerra quali Siria e Palestina. Ecco qui il sito per saperne di più sul loro coraggioso lavoro: bidnacapoeira.org. In Brasile, un’interessante incontro tra capoeira e agricoltura ha dato vita all’iniziativa Permangola, che fonde i principi di capoeira angola e permacultura, insegnandoli soprattutto nel quartier generale del Kilombo Tenonde grazie a Mestre Cobra Mansa.
E in Italia? Sono centinaia le accademie di capoeira e in alcuni casi, il miracolo è avvenuto e il potenziale educativo della capoeira è stato riconosciuto ed integrato all’interno delle scuole elementari, come nel caso di Torino, in cui il Progetto Capoeira Scuola coinvolse 330 classi di 73 scuole nel 2009. Dunque? Il tempo passa e c’è sempre più bisogno di inserire nei metodi pedagogici più cuore, corpo e magia. La capoeira è uno dei metodi e delle possibilità che abbiamo di aggiungere nuovi colori ad una scuola morente. Più spazio attorno, più danza, più libertà d’espressione corporale che fanno della vita una bella poesia da imparare e ripetere di generazione in generazione.
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Come ripensare il mondo a partire della scuola? Servono pensiero critico e spazi comuni. Occorre creare quelle che Ivan Illich chiama trame dell’apprendimento, dove imparare facendo. Questo spazio web raccoglie articoli, saggi, notizie, interviste, link, video sull’universo dell’apprendere, sulla scuola, sull’imparare ad imparare
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