Lap vuol dire Lycée autogéré de Paris, una scuola pubblica con 250 allievi
La dimensione irrazionale del problema educativo
Andrea SolaDi educazione si discute tanto. Ma a scuola, in famiglia e nei territori ci sono relazioni impostate su modelli tradizionali. Per questo sono necessari un ripensamento dell’idea di educazione e uno sguardo critico della propria storia individuale: si tratta di riconoscere e smantellare i presupposti, spesso protetti in modo inconscio, dell’universo adultocentrico con cui consideriamo bambini e bambine, ragazzi e ragazze categorie inferiori
Cosa abbiamo paura di perdere?
Andrea SolaQuando si ragiona sul bisogno di ripensare in profondità la relazione tra bambini e città o la scuola prevale l’idea di infanzia come condizione di minorità, inferiorità costitutiva: insomma bambine e bambini sono incapaci di comprendere davvero ma soltanto di assimilare passivamente. È questa immagine dell’infanzia, in una società adultocentrica che non favorisce la partecipazione, che abbiamo paura di mettere in discussione
Il tempo del gioco
Andrea SolaNel libro “Infanzia e potere. Origini e conseguenze di una oppressione” (Biblion ed.), Andrea Sola, da sempre attento ai temi della nonviolenza e al pensiero libertario, raccoglie alcune piste di ricerca di grande interesse intorno alle ragioni che mantengono l’infanzia in una condizione di sudditanza psicologica e materiale
La lezione di Maria
Andrea SolaQuella preside e le sue didattiche ribelli centrate sulla ruralità
Liberare l’apprendimento
Andrea SolaInsegnare in Danimarca: lettera aperta di uno studente
La violenza di Gomorra sui minori
Andrea SolaBambini e ragazzi napoletani non hanno un distacco critico dalla fiction
La funzione salvifica della scuola
Andrea SolaBaby gang, scuola, interventi straordinari. E dibattiti inesistenti
Una scuola fuori classe
Andrea SolaPer creare un mondo diverso occorre aprire la scuola alla società