Cara redazione di Comune,
premesso che il tempo che dedico al mio orto sinergico è veramente esiguo (sabato e domenica), la passione per questo tipo di coltivazione ha modificato completamente la mia linea di comportamento con il mondo che mi circonda (natura, ambiente, persone), migliorando parecchio la mia qualità della vita. Mi sembra ragionevole condividere questo mio cambiamento (sicuramente più soddisfacente) con altri, a cominciare dagli ortisti grazie ai quali tutto ciò è stato possibile.
Rapporto con la natura
Consideravo la terra una cosa utile solo alla produzione di cibo, non gratuito e terribilmente faticoso, infatti lo sforzo per raggiungere tale obiettivo, era considerato veramente degno di nota e lo sforzo economico era comunque sempre da valutare (acquisto semi, macchinari, medicine etc). Col passare del tempo, e grazie alla coltivazione sinergica, mi sono accorto che l’approccio con la terra non voleva solo dire produrre cibo e sforzo, all’opposto miglioramento dell’equilibrio e senso della realtà (è migliorato notevolmente il mio spirito di osservazione e la percezione di condivisione con la natura).
Ho capito che “coltivare” non significa sfruttare, ottenere il massimo rendimento, consumare, bensì usufruire, sempre nel rispetto del suolo e della vita presente in esso, dei prodotti che la terra gratuitamente ti offre. Il rispetto per l’enorme varietà di forme di vita presenti in natura mi arricchisce ogni giorno di nozioni veramente straordinarie. Conoscere le erbe selvatiche, ad esempio, è un’esperienza veramente insolita ed entusiasmante. Questo cambiamento culturale, mi ha portato a riflettere sulle abitudini alimentari.
Il gusto di mangiare cose buone
La scoperta che la produzione sinergica offre un alimento assai naturale, mi ha indirizzato anche a confrontare e a far confrontare ad altre persone la qualità dei prodotti sinergici rispetto a quelli tradizionali. Questa curiosità mi ha fatto riscoprire il piacere del gusto di mangiare cose buone e di valore e conseguentemente la passione per il cibo buono. Mi sembra superfluo dire che la qualità, il diverso sapore e la delicatezza della produzione sinergica siano facilmente riscontrabili confrontandola con la produzione tradizionale.
Pensando a tutto questo e al tessuto sociale in cui ci muoviamo ogni giorno mi sembra di non esagerare dicendo che l’orto sinergico si pone in maniera critica rispetto al sistema attuale: di certo, lo sviluppo dello spirito critico della gente, migliora le relazioni umane e principalmente rispetta la natura.
Infine, credo che la diffusione dei principi e delle pratiche di agricoltura sinergica abbia un elevato valore civico e morale: Per questo penso (e mi auguro) che diventi oggetto di studio e confronto.
Antonio Bergamo, Imperia
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Che bello! Grazie Antonio, condivido pienamente.
Mi è piaciuta tantissimo la tua lettera Antonio e condivido in pieno il tuo pensiero. Scrivo qui sperando che tu possa leggermi. La mia famiglia ha una azienda agricola nata di recente. Abbiamo sentito parlare di agricoltura sinergica e, la scorsa primavera, abbiamo provato a fare un bancale basandoci sulle informazioni che abbiamo potuto reperire su internet. A Settembre mio figlio ha seguito un corso di cinque giorni col Maestro De Falco. Adesso stiamo iniziando a riconvertire i nostri orti in sinergici. Tu che hai tre anni di esperienza, puoi darci qualche suggerimento? Pensi che possiamo seguir questa strada per un orto che non ha solo finalità personali ma professionali? Ti sarò molo grato se vorrai condividere le tue esperienze.
Io sono al nono anno, sono cambiati i miei stati d’animo e mi sento appagato. L’orto é generoso con chi se ne prende cura.
ciao Luciano, ho letto di te di recente su internet , posso contattarti i qualche modo? stiamo mettendo in atto un orto sinergico in prov. di Alessandria, grazie. Elena
Questo argomento mi affascina…., vi seguirò con entusiasmo!