Dal 10 al 14 luglio, Coordinamento Sos Geotermia insieme al Forum italiano Movimenti per l’Acqua, alla Rete StopEnel e al Forum contro le Grandi Opere Inutili e Imposte promuovono un incontro nazionale sul monte Amiata, un momento per confrontarsi tra differenti battaglie per la difesa del territorio e la riappropriazione dei beni comuni, oltre che un appuntamento per sostenere la lotta locale contro lo sfruttamento intensivo della geotermia.
«Il nuovo assetto che governa le nostre vite – si legge in una nota diffusa dai promotori dell’incontro – è basato su un saccheggio sistematico che produce costante erosione della ricchezza sociale e dei diritti conducendo alla precarietà e alla povertà, individuale e sociale. Un modello destinato ad aggredire i territori con sempre maggior violenza e ad utilizzare strumenti come le privatizzazioni e la finanziarizzazione per saccheggiare beni e servizi comuni. In Italia come in Grecia, Turchia, Brasile». Su questi temi, come ormai noto, sono diffuse diverse esperienze di resistenza: «le battaglie a difesa dei territori e dei beni comuni rappresentano uno dei più importanti ostacoli all’aggressione dei processi di privatizzazione e finanziarizzazione. Sono relazioni ed alleanze che si pongono su un piano avanzato, innovativo, passando dalla posizione di trincea ad un vero e proprio rilancio di alternative e di nuovi assetti economici e sociali».
La tesi più in voga – ha spiegato, tra gli altri, Clément Homs -, è che non vi è alcuna necessità di uscire dal sistema economico, di cambiare la struttura della nostra vita quotidiana, ma solo che si dovranno utilizzare la tecnica e la scienza per permettere a questo sistema morto, che è l’organizzazione attuale delle nostre società, di sopravvivere. È la tesi dello sviluppo sostenibile. Contro questi nuovi inganni occorre ribellarsi. «Il problema dello sviluppo sostenibile è che si tratta di un vero e tragico inganna babbei, perché non è capace di vedere che la crescita annulla completamente, per effetto del volume, gli effetti positivi delle sue indicazioni operative». In altre parole, «le soluzioni scientifiche e tecniche rappresentano pertanto un inganno perché non sono mai sufficienti», come sanno bene, ad esempio, i cittadini dell’Amiata che resistono contro diversi «ambientalisti» a cui piace lo sfruttamento intensivo geotermico. «Non solo abbiamo bisogno di smantellare il capitalismo – scrive Homs (l’articolo completo lo trovate QUI)-, ma abbiamo anche bisogno di un “investimento civilizzativo”, come sostiene Edgar Morin. Ci manca soltanto una politica, se non anche una metapolitica! Cioè una grande trasformazione dei nostri immaginari!».
Per questo, secondo i promotori dell’incontro sull’Amiata occorre dunque mettere in comunicazione le esperienze di resistenza e sperimentare strategie comuni «per contrastare la finanziarizzazion dei beni comuni, delle risorse naturali e dei territori e la rottura democratica che questo comporta, dettata dalle dinamiche di un nuovo e più aggressivo capitalismo improntato sulla speculazione sui beni collettivi necessari alla vita».
La proposta di quest’incontro nasce dalla necessità di condividere riflessioni, esperienze, prospettive e strategie con movimenti e comitati che oggi stanno lottando in questa prospettiva. I presupposto sono chiari e importanti: «Non intendiamo creare nessun nuovo contenitore, rete o movimento dei movimenti, né tanto meno offrire un’occasione elettorale a nessuno. Quello che proponiamo è costruire un’opportunità per delineare nessi e punti in comune in cui riuscire ad individuare alcune azioni coordinate. Ci piacerebbe fare uno sforzo di astrazione dalle singole esperienze per fare un passo in avanti tutti/e insieme». Insomma, scrivono da uno dei monti più belli dell’Appennino, «vorremmo costruire una leva collettiva per sollevarci da quelle imposizioni che schiacciano le nostre vite e i nostri territori ribaltando il profitto generato sulle nostre vite».
Il respiro nazionale ma anche internazionale dell’evento si intreccia con il sostegno concreto alle battaglie contro le bugie della green economy finanziarizzata, incarnate bene dalla geotermia sull’Amiata «che produce morte, prosciuga uno dei bacini idrici più grandi d’Europa, garantisce profitto all’Enel e che inquina la democrazia nel territorio». Una storia simile a tante altre nei nostri territori.
«Da qui intendiamo ripartire per difendere i beni comuni e riprenderci il futuro. Tutti in tenda sul Monte Amiata!».
Per info e adesioni: campeggio_amiata@acquabenecomune.org">campeggio_amiata@acquabenecomune.org
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Armando dice
“… dalla geotermia sull’Amiata «che produce morte, prosciuga uno dei bacini idrici più grandi d’Europa, garantisce profitto all’Enel e che inquina la democrazia nel territorio». Una storia simile a tante altre nei nostri territori.”
Suppongo che abbiate PROVE SCIENTIFICHE di quanto affermate, vero? Perché altrimenti, almeno a quanto mi risulta, sono un bel po’ di baggianate.
Comune-info dice
Articoli, dati, analisi, iniziative del Coordinamento dei movimenti per l’Amiata….: http://sosgeotermia.noblogs.org/. Buona lettura.
sos geotermia dice
caro armando, se fossero baggianate senza fondamento scientifico ci avrebbero denunciati da un pezzo, e comunque non è questo il punto.
Il problema più grande è che ci sono persone che ignorano, altri che pur sapendo preferiscono ignorare e altri che si schierano, che sono ‘di parte’. Ed ormai chi non vuole essere complice deve -informarsi e poi- scegliere da che parte stare.
ps. se avessi girato un po’ nel sito avresti trovato anche tutta la documentazione ‘scientifica’ che cerchi.
Armando dice
Caro Sos Geotermia…conosco bene la “documentazione scientifica”. Proprio per quello ritengo che siano “baggianate”. Essenzialmente perchè gli studi di Università di Siena, ARS, ARPAT non dicono quello che voi sostenete.
Dicono, semmai, tutt’altro.
Non prendiamoci in giro, siamo tutti più intelligenti di così.
sos geotermia dice
forse te ne manca un pezzo, o forse -come molti- preferisci leggerti solo le conclusioni degli studi o quello che raccontano enel e amministratori.
comunque, visto che dici di essere più intelligente, ce lo spieghi tu perchè in amiata ci si ammala e si muore di più che nei territori limitrofi e in toscana?
Armando dice
sono “ragionevolmente” sicuro che no, non mi manchi nessun pezzo della documentazione scientifica (ovvero dei dati elaborati da enti ritenuti affidabili dalla comunità internazionale e dallo Stato Italiano) basata su raccolta dati e analisi degli stessi attraverso procedure rigorose. Forse mi mancheranno le “opinioni” che, sino a che non trovano “prova scientifica” rimangono solo questo, ovvero opinioni, e in quanto tali legittime ma opinabili.
Non ho detto che IO sono più intelligente, ma che “SIAMO” più intelligenti di così, ovvero che su certi argomenti importanti come la salute e la salvaguardia dell’ambiente non ci si può fermare alle emozioni e alla propria (per quanto, ripeto, legittima) opinione, ma affidarsi a dei dati inoppugnabili, ovvero scientifici e scientificamente provati. Non so perché (e se) in Amiata si muore di più, ma le conclusioni agli studi ARS che ho letto dicono abbastanza chiaramente, anche attraverso le dichiarazioni di Francesco Cipriani che ne è direttore, che non vi sono elementi che possano far pensare che la geotermia abbia un ruolo nelle patologie e negli indici di mortalità riscontrati nella zona geotermica dell’Amiata. Questi sono dati, mi permetterà, caro signor “Sos Geotermia” se considero il dottor Cipriani affidabile. Qui non è tanto questione di essere più intelligenti, ma riconoscere, forse, che le cause di un problema non sono, magari, quelle che ci si aspettava e che, in un certo senso, si sarebbe voluto che fossero. Se davvero lei, come gli altri, avete a cuore l’Amiata, cambiate nome in “Sos Amiata” e cercate di indagare sulle VERE cause di questi indici. Chissà che magari non facciate qualcosa di (finalmente) utile.
sos geotermia dice
premesso che non è questo il luogo, nè la modalità, per (ri)spiegare quali sono le motivazioni e le le evidenze (anche scientifiche) che ci fanno ritenere la geotermia, così come si fa in amiata, di gran lunga il problema principale, soprattutto per i suoi abitanti.
L’analisi della documentazione ufficiale che lei cita le abbiamo fatto e sono tutte pubbliche e pubblicate sul ns. sito e ne discutiamo sempre volentieri con tutti coloro che vogliono confrontarsi sul tema, ma -evidentemente- in luoghi e con modalità che permettano di spiegarsi (e capirsi).
La cosa che non torna sul suo ragionamento è che le nostre sono solo opinioni, mentre quelle del Cipriani e di quelli ‘più intelligenti’ di noi sono verità scientifiche.
Proprio Cipriani nei due incontri, ad arcidosso e santa fiora, alla domanda ‘esclude che le centrali concorrano all’eccesso di mortalità?’, risponde ‘NO’.
Tra l’altro, come da da noi denunciato, le ‘conclusioni’ dello studio Ars sono palesemente in contraddizione con lo studio stesso (ma bisognerebbe leggerselo, però…); inoltre Cipriani (che per inciso è quello che dovrebbe dirci il perchè delle anomalie sanitarie -non noi, come lei ci chiede-) nonostante lo studio e le successive integrazioni continua a non capire le cause e insiste con gli stili di vite che la stessa Ars, a settembre scorso, ha smentito…. se sono questi gli ‘affidabili.
quanto agli altri scienziati, lei, furbescamente, cita lo studio dell’università di siena ma non cita lo studio Edra del prof.Borgia che, finchè non ha scritto quello che ha scritto, era affidabile e attendibile, ma poi è stato ‘epurato’ e con lui è stata azzerata la struttura regionale che indagava sulla geotermia: che strano, o no?
per non parlare degli affidabili prof dell’università di siena, per carità, tutti affidabili, peccato che qualcuno sia indagato per disastro ambientale (ovviamente innocente fino a sentenza definitiva che aspetteremo per una decina d’anni e più); una nostra opinione? faccia una bella ricerca in rete e poi ci conferma la sicurezza di quello che dice.
Con questo chiudiamo qui, ma la invitiamo a confrontarsi con noi, anzi nei prossimi giorni ci sarà occasione nell’ambito dell’iniziativa ‘amiata reload’ (qui il programma: http://liberama.wordpress.com/ )
Armando dice
Raccolgo il suo invito e, compatibilmente con i miei impegni, sarà mia cura intervenire, ma, mi permetta. Il dott. Cipriani alla domanda “‘esclude che le centrali concorrano all’eccesso di mortalità?” non ha risposto “NO”. Ha risposto “Non posso dare certezze e verità assolute, perché in ambiente medico o sanitario non c’è MAI la certezza o verità assoluta, ma questo è quello che possiamo dedurre plausibilmente dai dati” o qualcosa del genere. Oppure mi sbaglio?
Cordiali saluti.