Che brutto festeggiare il compleanno nel mezzo di una guerra in Europa, del delirio della rinnovata crescita degli armamenti, della reintroduzione del carbone, di un nuovo rapporto climatico che indica un’ulteriore crescita dei gas serra, della pandemia che continua. Ma in che mondo è nato ‘sto Comune? E in che mondo è cresciuto e ha mosso i primi passi?
Un mondo sottosopra, un mondo che non è congruente fino in fondo al sentire del cuore né, tanto meno, a quello della logica. Eppure tutti si dicono logici e razionali, ognuno offre le sue ragioni: chi attacca, chi difende, chi manda armi, chi profitta, chi promette di non sparare sui civili, chi piange i civili morti nonostante le promesse, chi apre ai rifugiati, chi apre solo a un certo tipo di rifugiati, chi si rifugia in cantina, chi impara a usare un kalashnikov, chi mette palline di polistirolo dentro le bottiglie che invece del vino contengono la benzina, chi celebra l’eroismo degli uni e chi celebra l’eroismo degli altri.
Ma non lo sapete, voi di Comune, che tutti i partecipanti alla guerra hanno in comune la guerra? E non lo sapete che tutti gli inquinatori del mondo hanno in comune le emissioni? E che sfruttatori e sfruttati, oppressori e oppressi, hanno in comune la dipendenza reciproca? Ma avete studiato, voi di Comune? Ah, ecco, già li senti i critici letterari: ma no, ci sono differenze, tra questi e quelli; tra i buoni e i cattivi, tra le vittime e i perpetranti, tra chi spara missili che ti succhiano via l’aria dai polmoni, e chi tira una molotov a un carro armato delle truppe d’occupazione, chi inquina per necessità e chi lo fa per profittare di più. E hanno anche ragione, mannaggia!. . .
Diceva mia mamma che la ragione spesso si dà agli asini, perché il fatto che ci siano differenze non implica proprio che non ci sia anche qualcosa in comune. Anzi, magari le due cose stanno proprio insieme, magari le differenze si producono per mezzo di ciò che è comune. La guerra è una cosa comune a chi vi partecipa, o è costretto a parteciparvi, e questo voi di Comune non lo avevate previsto eh? E cosa credete, voi, che quando andate ad accendere il computer per postare ‘sto mio messaggio augurale non avete qualcosa in comune con i petrolieri che vendono il petrolio a chi ne ha bisogno per tenere accesi i server dove ‘sto messaggio sarà immagazzinato?
Così vi trovate con ‘sta bella rivista in rete, con ‘sto titolo: Comune, con la quale speravate di contribuire al cambiamento del mondo, per renderlo più giusto, più felice, più conviviale, più consapevole. Con tutte le sue “14.000 pagine aperte quasi 15 milioni di volte”, con tutti i suoi bei racconti e testimonianze di realtà alternative dove il comune è qualcosa d’altro dalla guerra, anzi proprio l’opposto, un altro pianeta, dove comune significa pratica e cultura di pace da vivere senza armi ma anche senza competizione economica e senza affanno.
Allora, a questo punto, bisogna che ci spiegate bene. Voi siete Comune però, allo stesso tempo, siete di parte, perché non siete per ogni tipo di comune, ma solo quello che piace a voi. E visto che ‘sto vostro Comune di parte piace anche a me, allora il mio augurio, per questo decimo compleanno, è che nei prossimi dieci anni ‘sto Comune di parte scriva almeno altre 14.000 pagine. E che queste vengano aperte non 15, ma 30 milioni di volte su un server gestito da cooperative che utilizzino solo energie rinnovabili, e che il comune della guerra sia messo al bando da quell’altro comune di quelli che vogliono vivere in pace con tutti. E che il comune della gara economica e degli inquinatori sia anch’esso messo al bando dalla maggioranza di quel comune che vuole vivere senza affanno…
Ma intanto mi chiedo: ma non è che io e voi abbiamo in comune delle pie illusioni o delle vacue speranze? Beh, c’è solo una risposta a questa domanda stramba: darci da fare e vedere che succede al vostro ventesimo compleanno. Chi ha smesso di sognare, ha anche smesso di partecipare, e chi ha smesso di partecipare, può per forza solo partecipare al mantenimento dell’altro comune, quello che sarebbe meglio mettere al bando. Auguri!
Le altre adesioni alla campagna di sostegno a Comune-info “Dieci anni e più” e le informazioni su come aderire sono leggibili qui.
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