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Come dire addio a un amico amato, a un compagno di tanti anni, a un poeta che si è dedicato alla politica e all’informazione per fare della sua vita un intenso e appassionato poema?
Caro Marco, Leon Felipe ci ha lasciato alcuni versi che io sento scritti per te.
Essere nella vita pellegrino
pellegrino che solo percorre sempre nuovi cammini
Essere nella vita pellegrino
Senz’altro mestiere, senza un altro nome e senza popolo
Essere nella vita pellegrino … solamente pellegrino.
Che non si induriscano le cose nell’anima e nel corpo….
Sensibile a tutti i venti
e sotto tutti i cieli,
poeti, mai cantiamo
la vita di uno stesso popolo
né il fiore di un solo orto.
Che siano tutti i popoli
e tutti gli orti i nostri.
Adesso starai in qualche posto fumando e guardando con un gesto triste le pene di questo mondo orribile. Forse già non c’era un luogo per la tua delicata sensibilità in questa terra, perché era la tenerezza di un altro mondo, di quel mondo che continuiamo a sognare e nel quale, amato Marco, ti riserveremo un posto.
Con affetto a Martin e ai compagni di Comune
[Raúl Zibechi]
Ciao Marco ti salutano con me tutti gli alunni e le alunne della scuola Manin che hanno avuto la fortuna di conoscerti durante un vostro meraviglioso corso di giornalismo. Per loro sarai sempre: “il giornalista con la fronte alta”… simbolo di intelligenza e visione
Ciao Marco,
Perdimos contacto en los últimos años, qué lástima, pero todavía tengo presente sin paso de tiempo tu entusiasmo, tu energía, tu generosidad, tu humor, tu compromiso contra la maldad que es el capitalismo. Para mí fuiste un apoyo enorme y un buen amigo. Te extraño mucho.
Un gran abrazo con mucho cariño,
John