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Se si guardasse il mondo con gli occhi dei bambini, forse tutto sarebbe diverso. Molti dei nostri discorsi crollerebbero come un castello di carta. Gli adulti non lo fanno mai, perché, in verità, quello sguardo lo temono e lo rimuovono. Dicono di essere loro i depositari delle regole, di ciò che è bene e di ciò che è male. Si raccontano solo bugie compiacenti per soddisfare le loro ambizioni, la loro voglia di prevaricare, di essere più importanti o più potenti. Tutto il resto non conta.
Mai come in questa guerra tra Israele e Hamas i bambini sono in primo piano, sono così visibili specialmente nella striscia di Gaza dove sono costretti a vivere sotto i bombardamenti senza quasi protezione. Loro ci dicono in modo inequivocabile con la loro ribellione spontanea, con il loro rifiuto, ma soprattutto con la loro disperazione che la guerra, la distruzione, la morte violenta sono ciò che di peggio possa capitare a degli esseri umani.
Ci interpellano, ci chiedono perché sta capitando tutto questo e non hanno risposta. Dentro di loro allora cominceranno a credere che il mondo, quello nel quale sono nati e dovranno vivere se sopravviveranno, è proprio quell’inferno.
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Come possiamo non chiederci quale danno enorme facciamo a chi sta crescendo, a chi, ci guarda per imparare e si trova impotente al centro di bombardamenti, esplosioni, incendi, sangue, sirene di ambulanze. cadaveri. Che assistono alla morte dei loro amici, dei loro famigliari, e spesso dei loro genitori. Che temono di morire anche loro, non un giorno… adesso.
Quei bambini e quelle bambine vedono materialmente crollare case, ospedali, scuole ma sentono soprattutto crollare dentro di loro la fiducia che avevano nell’adulto, la speranza nel futuro chiusi e segregati dentro un presente di sangue e di morte.
Ed allora come si fa a dire che dopo la guerra ci sarà la pace se è questa devastazione che regaliamo ai nostri figli…
Per costruire un mondo di pace abbiamo bisogno di loro. E invece abbiamo insegnato loro che soltanto l’odio, la forza, la crudeltà, la vendetta, hanno la meglio nel mondo in cui sono immersi. Abbiamo insegnato che la vita delle persone non conta. Non conta la vita del loro amico che giocava con loro e non c’è più. Non conta la vita di ciò che è a loro più caro. Che anche loro possono morire. Impareranno che la pietà non esiste e che l’amore vive solo in una bella fiaba.
Dobbiamo avere la consapevolezza che domani il mondo non sarà migliore se cresceranno uomini profondamente feriti dentro la mente e dentro il cuore, pieni di rabbia.
Questo stanno facendo i grandi della terra che guardano il loro futuro senza guardare i bambini.