La voce umana è lo spettacolo del nuovo laboratorio di teatro comunitario nato negli spazi di Asinitas – che sono scuola di italiano la mattina e teatro il pomeriggio – nei quali abbiamo indagato la voce come strumento di relazione e conoscenza tra persone italiane e persone straniere che stanno imparando una nuova lingua attraverso il corpo e le emozioni. Lo spettacolo porta in scena – il 24 e 25 giugno a Roma – un gruppo di 24 persone eterogeneo per età (16/76 anni), provenienza geografica e culturale (14 persone di origine straniera, richiedenti asilo, rifugiati e 10 italiane/i) e preparazione artistica (persone alla prima esperienza, dilettanti, allievi di teatro, professionisti) che hanno lavorato insieme per sei mesi in un’ottica di teatro comunitario o di teatro sociale d’arte.
Lo spettacolo “La voce umana” è la storia di una voce, della sua infanzia, delle sue radici, delle ferite e delle gioie, di quello che non si può dire e di cosa sta aspettando di essere detto. É la storia di molte voci che sono una voce. È un archivio sonoro vivente che attraversa il tempo, conserva le tracce della memoria, ci parla del presente, e allo stesso tempo ci indica una strada per il futuro. La storia di questa voce si fa paesaggio attraverso lo spazio, i corpi, le parole, le immagini e i suoni che la abitano.
Abbiamo immaginato il viaggio di questa voce come fosse il viaggio di una persona. La drammaturgia è composta dei testi scritti da ogni partecipante, tracce di momenti biografici e di pensieri sul mondo. É un viaggio che passa attraversa la memoria a partire dall’infanzia: la mia voce di bambino com’era? Quali voci sono state importanti nella mia vita? Come suona la sua voce? che paesaggi abita? Da dove proviene?
Come nel testo di Cocteau “La voce umana” che ci ha ispirato, c’è sempre una voce che chiama un’altra voce anche se a volte quest’altra voce non risponde, e allora la voce è appesa a un filo.
Stiamo lavorando con la voce nuda nello spazio, con il microfono che apre paesaggi sonori intimi e che esplora dimensioni impreviste della voce e dei suoi ricordi, e poi con una scena che diventa casa per le immagini che nascono dall’uso della lavagna luminosa che costruisce in tempo reale scenografie oniriche e senza tempo, luoghi nascosti dentro di noi o nelle piccole cose della natura, sogni, ombre, ma anche qualcosa di noi proiettato in avanti nel futuro. Cosa farai da grande? Per cosa vale la pena vivere, essere qui? Forse per raccogliere le parole, i colori del mondo e darle poi agli altri, perché altrimenti alla fine rimarremo senza nulla da dirci come diceva il topolino Federico nella favola di Leo Lionni.
La voce umana è un dono, lo portiamo con noi in questo viaggio da fare insieme per dire a chi sta dall’altra parte del filo “ascolta come mi batte forte il tuo
cuore”.
Esito del laboratorio di teatro comunitario a cura di Bartolini/Baronio
di e con Anna Capuani, Maurizia Di Stefano, Mohamed Ed Daoudy, Sara Ghorbanian Matlub, Tuhin Hossen, Magda Jaminska, Zara Kian, Chiara La Gattuta, Giulia Lannutti, Fahim MD, Federica Mezza, Fares Mohsen Wadie Fouad, Celestine Oaikhena, Chidinma Okolie, Bilal Ouredjedal, Daniele Panaroni, Marco Rinaldi, Neha Sharma, Greta Tommesani, Khanum Yehoian
drammaturgia Tamara Bartolini
sonorizzazioni Michele Baronio
disegno luci Javier Delle Monache
suono Michele Boreggi
regia Tamara Bartolini e Michele Baronio
tutor Cecilia Bartoli, Luca Lòtano, Federica Mezza
tutor volontari Anna Capuani, Maurizia Di Stefano, Anna Pucelli, Lubna Rahman
organizzazione Luca Lòtano
produzione Asinitas
progetto Crossroads
co-finanziato dall’Unione Europea (CREA-CULT-2021-COOP) e Fondazione Alta Mane
Italia
crowdfunding Banca Etica, Progetto selezionato dal bando Impatto+ 2022, promosso da
Banca Etica ed Etica Sgr tramite Produzioni dal Basso – contributor Sebastiano Anselmi,
Anna Capuani, Maurizia Di Stefano, Farida Haggiagi, Ruth Neizert, Marinella Ottier, Paola
Ricca Mariani, Sergio Rossi, John Spittle, Francesco Zecca – contributor principale
Maddalena Cenni, Cucimondo – co-produttore Exelab, Netplan Italia
con il contributo di Angelo Mai e Bluemotion
con la collaborazione di 369gradi
in collaborazione con Teatro di Roma – Teatro Nazionale
comunicazione Laura Ciavardini e Federica Mezza per Asinitas; Margherita Masè per
Bartolini/Baronio
documentazione video Angelo Loy
progetto selezionato per la Seconda edizione del Festival “Teatro delle Migrazioni”
Sapienza Università di Roma
Crossroads è un progetto europeo di scambio culturale (Creative Europe 2021-2027)
promosso da Teatro Magro per l’integrazione di migranti e richiedenti asilo. Durante i
20 mesi di durata, sei partner dall’Italia, Grecia, Belgio e Germania collaborano
attraverso la realizzazione di diversi laboratori teatrali, che si concluderanno in scambi
concreti di buone pratiche. Il progetto amplia il precedente successo del progetto
INCROCI, favorendo il dialogo culturale e promuovendo una società europea più aperta.
PRENOTAZIONI: https://www.asinitas.org/prenota-il-tuo-posto-in-sala-per-la-voce-umana/
INFO:
tel. 06 64772924
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