“Cultura in movimento” è nato intorno a Cuneo da un gruppo di educatori e operatori sociali precari, con l’idea che città, paesi e quartieri possono diventare ogni giorno agorà nelle quali bambini e bambine, ragazzi e ragazze partecipano alla gestione delle questioni comunitarie. Con l’estensione della Zona rossa, hanno pensato di dover rompere le distanze anche in un momento così particolare. “Per noi essere educatori di Strada e di comunità – spiegano – significa partire dai rapporti, dalle contraddizioni e dalle dinamiche della vita esistenti, significa andare incontro a bambine/i, adolescenti e giovani in quanto già cittadini, nella verità quotidiana, per non disperdere e riattivare sempre un rapporto dialettico con loro… a maggior ragione in un periodo come questo”. Ecco un estratto del loro primo giro sul furgoncino rosso in zona rossa…
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