I dati confermano il primato della Lombardia: al 15 ottobre, oltre duemila contagi, un quarto del totale nazionale. Primato esplosivo se si considera che negli ultimi quattro mesi non c’è stato alcun potenziamento pubblico di terapie intensive e medicina territoriale. State tranquilli, fanno sapere dall’alto: qualche giorno fa nel bresciano è stata inaugurata la talpa con cui verrà scavata la galleria di quasi otto chilometri che permetterà il passaggio dell’Alta velocità fino a Verona

La scorsa settimana a Campagna di Lonato (Brescia) è stata inaugurata la talpa con cui verrà scavata la galleria di quasi otto chilometri a Lonato del Garda che permetterà il passaggio dell’Alta velocità dal bresciano a Verona. La cerimonia è avvenuta senza pubblicità, con giornalisti scortati su bus da polizia di stato e carabinieri, alla presenza del sindaco di Lonato Tardani, della ministra (Pd) alle infrastrutture Paola De Micheli, di Franco Lombardi, presidente di Cepav Due (il consorzio di imprese che sta realizzando l’opera), l’Amministratore delegato di Rfi Gianfranco Battisti e l’assessore ai trasporti della Regione Claudia Terzi.
Il cantiere di Lonato occupa un’area di 75 mila metri quadri, cui si aggiunge un’area stoccaggio delle terre di scavo di 34 mila metri quadrati della galleria Lonato-Desenzano, un tunnel a doppia canna della lunghezza di 7.371 metri che costituisce la parte più impegnativa del primo lotto dei lavori, con circa 800 mila metri cubi di materiali da rimuovere dal sottosuolo – che in gran parte richiederebbero opera di bonifica. L’area si aggiunge così a quelle di Desenzano, Calcinato e Peschiera, già prese in possesso da Cepav Due ad aprile (in piena emergenza sanitaria).
Nel mentre, sabato 10 ottobre, si è svolta una protesta contro la privatizzazione degli ‘Spedali Civili di Brescia e la sua trasformazione in “Hub Covid”, attraverso un project financing che non riguarda solo la provincia bresciana, ma anche quelle di Bergamo, Cremona e Mantova. Il modello prevede dunque la centralizzazione dell’intervento sui pazienti Covid-19, smembrando le strutture pubbliche e lo spostamento delle altre visite e cure in strutture diverse e per lo più private.
Il bollettino medico degli ultimi giorni conferma la ripresa della fase virale del contagio e un nuovo, triste primato della Regione Lombardia (15 ottobre: oltre duemila contagi, un quarto del totale nazionale); il numero di tamponi resta incredibilmente basso, così come il potenziamento di terapie intensive e medicina territoriale non è stato realizzato negli scorsi quattro mesi.
La vicenda Tav e quella della sanità pubblica depredata e insufficiente restano collegate ora più che mai.
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