Come reinventare la vita di ogni giorno chiusi in casa? In che modo possiamo dare nuovi significati al prenderci cura? Come non cedere alla paura?

Il comune determinatore di situazioni emergenziali come alluvioni, terremoti e pandemie, di per sé molto diverse tra loro, è costringere le persone a cambiare rapidamente le proprie abitudini e a perdere vari importanti e punti di riferimento sia fisici che umani. Nel giro di pochi giorni, in alcuni casi di pochi istanti, ci si trova a fare i conti con dei cambiamenti enormi che hanno delle forti implicazioni. Costretti in coabitazione con alcune persone e molto distanti da altre.
Un altro fattore in comune è vivere come sospesi, senza sapere se e quando questa “emergenza” finirà, senza sapere quando si potrà tornare al “prima” pur sapendo che ci sarà sicuramente un prima e un dopo.
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Il futuro assume delle tinte sempre più scure. Il presente è sospeso, il futuro incerto e il passato sembra lontanissimo. Quando i bambini vedono i propri adulti di riferimento spaesati iniziano ad avere paura. Se chi mi dovrebbe proteggere, se la persona da cui dipendo, non capisce che cosa sta accadendo allora vuol dire che la situazione è grave.
Non cedere alla paura
I bambini entrano in cassa di risonanza con chi gli sta intorno e ne assorbono le emozioni, spesso amplificandole. Possono essere frequenti, in situazioni d’emergenza, casi di regressione come riprendere a fare la pipì a letto, voler essere imboccati o smettere di parlare. I bambini, ma anche tanti adulti, non sempre sanno trovare le parole per esprimere i propri sentimenti, può quindi accadere che scoppino a piangere “inspiegabilmente” o che si arrabbino per un nonnulla anche ore dopo essere stati esposti a un telegiornale o a una discussione ansiogena tra adulti.
Una regola importante per tutti, ma ancora di più in quanto adulti di riferimento, è non cedere alla paura. L’ansia, l’angoscia, la paura mettono in allarme il sistema neuro-vegetativo rendendoci pronti ad attaccare, a fuggire, a difenderci. Il nostro corpo inizia a produrre: adrenalina, noradrenalina e cortisolo che mettono sotto stress il nostro sistema immunitario rendendoci più fragili. Sentirci costantemente in allarme non serve, bisogna essere cauti, seguire e insegnare ai bambini i gesti barriera.
Va mantenuta il più possibile la calma attraverso il rilassamento, la lettura di libri, la meditazione, l’amicizia, l’amore. Ritrovare la propria centralità permetterà il ribilanciamento del sistema parasimpatico che produce i neurotrasmettitori della felicità: serotonina, endorfina e acetilcolina.
Più si passa il tempo davanti ai notiziari e ai social, più ci allarmiamo e più cresce l’ansia anticipatoria della paura.
Più si da spazio alla calma, più si rafforza il sistema immunitario e si avrà la forza per occuparsi di se stessi e dei propri figli. Ecco perché diventa ancora più importante non parlare in continuazione del virus davanti ai bambini e limitare il più possibile il tempo di esposizione ai notiziari: televisione, computer e radio.
Evitare di fare discorsi angoscianti senza rendersi conto di come i più piccoli possano comprenderli e assimilarli. Ad esempio quando si parla del numero dei morti in aumento, la penuria di posti letto negli ospedali, la mancanza di prodotti al supermercato, e non da ultima l’infelice metafora dello stato di guerra usata da Macron.

Questo tipo di discorsi possono essere fortemente ansiogeni per i bambini che li ascoltano perché non hanno elementi per capire cosa sta succedendo, vedono l’adulto di riferimento sotto stress e questo crea una forte sensazione di instabilità in loro.
È importante spiegare ai bambini, con parole chiare e semplici, cosa sta succedendo e bisogna fornire loro informazioni su come, con il loro contributo, possono partecipare a una missione importante: bloccare l’avanzata del virus. E che questo vuol dire anche restare a casa il più possibile e uscire solo a determinate condizioni. Vuol dire che si può, e si deve, abbracciare a più non posso chi vive in casa con noi ma che non è possibile farlo con gli altri, anche se continuiamo ad amarli molto.
Si può anche spiegar loro, in modo rassicurante, che potrebbe accadere che qualcuno di caro si possa ammalare e nel qual caso sarà curato dai medici e dagli infermieri.
Cura del buono e del bello in una quotidianità sospesa
In questa quotidianità sospesa dove i giorni sembrano tutti uguali, è molto importante dare un ritmo alle giornate creando una routine adatta ai nuovi bisogni del nucleo familiare. Si possono coinvolgere i bambini, dai tre anni in su, nell’organizzazione della giornata. Può essere utile fare una riunione la mattina dopo la colazione durante la quale evocare i seguenti punti: come mi sento, come ho vissuto la giornata di ieri, di cosa avrei bisogno oggi e progetti sul lungo termine.
È molto importate non vivere come in un eterno fine settimana, dove tutti i giorni sono uguali. A tal fine va stabilito un calendario e dedicare a ogni giorno della settimana un tema o un tipo di attività: sensoriali, artistiche, manipolative, didattiche, musicali. Anche se non si possiede un giardino o un balcone si possono far germogliare dei semi. Quest’attività permetterà di percepire il passare del tempo, ristabilire un contatto con la natura, anche se chiusi in casa, e riscoprire la potenza della vita.
Per vivere meglio il susseguirsi di giorni potenzialmente tutti identici e per abbassare il livello di stress legato al fatto di non sapere quanto durerà questa situazione può essere utile il darsi degli appuntamenti per i giorni a venire. Si può decidere ad esempio che ogni sabato sera si farà una festa a tema in salotto. L’avere un obiettivo darà ai bambini il gusto dell’attesa verso qualcosa di bello e i giorni precedenti potranno essere dedicati alla realizzazione dei costumi, all’organizzazione del menù o alla preparazione di un dolce.

Se da un lato è importante che le giornate non si assomiglino troppo è altresì importante mantenere una routine soprattutto nei ritmi di sonno-veglia e orari dei pasti. Ad esempio: tutte le mattine ci si sveglia, più o meno, allo stesso orario e dopo la colazione, ci si lava, ci si veste e si fa il punto attraverso la riunione familiare. Il vestirsi è un dettaglio da non sottovalutare, di solito, infatti, i bimbi restano a casa in pigiama solo quando sono malati e messaggio da evitare specialmente durante quest’emergenza.
Ogni giorno andrebbero previste delle attività fisiche che permettano ai bambini, come ai grandi di accumulare anche una sufficiente dose di stanchezza fisica e non solo mentale. L’attività fisica, che si può svolgere tranquillamente anche al chiuso, permetterà di mantenersi in salute e di dormire meglio. A questo va associata una dieta equilibrata e sana evitando i cibi-spazzatura e il mangiare fuori pasto.
L’organizzazione dei lavori di casa può essere un’ottima occasione per condividere con i figli il carico mentale dei genitori, alleggerendolo, e può aiutare i ragazzi a meglio elaborare il passare dei giorni, differenziandoli. Si può fare un calendario con le differenti mansioni e il nome di chi si prende la responsabilità di occuparsene in quel giorno. Altri compiti potranno invece rientrare nella routine quotidiana ed essere quindi svolti dallo stesso membro della famiglia tutti i giorni. Ad esempio apparecchiare e sparecchiare o spazzare la cucina dopo il pasto.

Scolarizzazione a casa
Per i bimbi, dalla primaria in su, è importante dedicare nell’arco della giornata un momento specifico allo studio: in uno spazio il più possibile comodo e luminoso lontano da distrazioni e senza schermi accesi. Seduti su una sedia alla giusta altezza e con i piedi che toccano per terra.
I bambini, abituati a una vita circondati dai loro coetanei, si ritrovano chiusi in casa e obbligati al confronto costante con i genitori ed eventuali fratelli/sorelle più grandi o più piccoli. Una nuova quotidianità complessa da gestire. Sentono la mancanza degli amici e compagni e dell’interazione con essi. Può aiutare organizzare delle video-chiamate con i compagni oppure il darsi appuntamento per fare la stessa attività allo stesso momento e poi scambiarsi delle foto. Sapere che anche la sua amica in questo momento sta facendo la stessa cosa può avere un forte effetto motivante nello studio.
Se da un lato è importante mantenere una continuità pedagogica è pur sempre vero che l’essere maestri o professori è un mestiere che non si può imparare dall’oggi al domani. Va creata una nuova alleanza educativa tra genitori e figli esplicitando i bisogni, i dubbi, le mancanze e le paure di entrambe le parti. E rinnovata o creata la fiducia reciproca tra insegnanti, genitori e alunni. Partendo dal presupposto che tutte e tre le categorie stanno facendo conti con un contesto inusuale, con nuovi strumenti e sfide quotidiane. Perché spesso anche i docenti hanno dei figli a casa.
Un gioco di equilibri tra ciò che viene richiesto e ciò che si può fare, tra ciò che si vuole fare e ciò che si deve fare, tra lavoro da casa e continuità didattica. Più si rafforza la fiducia reciproca più per i figli sarà chiaro che l’intento del genitore non è quello di sostituirsi ai docenti quanto piuttosto quello di continuare a sostenerli nel processo di apprendimento.

Vita di coppia
Per i genitori è infine molto importante ritagliarsi del tempo per se come coppia. Ad esempio prevendendo una cena a due dopo aver messo a letto i bimbi, o bersi un bicchiere di vino in balcone la sera, o ancora guardare un film, farsi coccole, fare l’amore. Allo stesso tempo è assolutamente necessario al proprio equilibrio psicofisico, prendersi del tempo per stare da soli, escluso il tempo dedicato al lavoro. Anche solo mezz’ora al giorno per leggere un libro, rilassarsi, fare la doccia senza interruzioni e richieste continue.
Queste parentesi permettono di ricentrarsi e ricaricarsi come individui e come coppia, permettono di ricordare consolare e accogliere la tristezza e lo sconforto e ricordare, curare, attingere alle riserve del buono e del bello di cui ha fatto scorta il piccolo topino Federico che ognuno di noi ha dentro di sé.
* sociologa, educatrice e mediatrice
La foto della mamma stegosauro mi è piaciuta tantissimo !
Complimenti Valeria ? mi ritrovo in tutto ciò che scrivi e penso che stiamo facendo un ottimo lavoro ?
A presto ! ❤️