di Luigi Manconi
Ora lo si può dire: l’obiettivo della riforma delle norme sulla cittadinanza, lo Ius soli e Ius culturae, è raggiungibile. Non ne abbiamo la certezza assoluta e, tanto meno, il successo è a portata di mano. Ma – questo è il punto – oggi è infine possibile. Di chi è il merito?
Se accadrà e quando accadrà, si dovrà evitare l’indecorosa corsa ad assumersene il merito. Dunque, qui si scrive a futura memoria. E, come prova inconfutabile, ecco la più recente cronaca degli eventi.
Da qui tutto un movimento che ha raccolto le volontà di tanti e le aspettative di una parte significativa della nostra società, e che si può tradurre in questi numeri: migliaia di persone di tutti i mestieri e le culture che hanno aderito all’iniziativa e migliaia che proseguono nello sciopero della fame a staffetta (di recente, avvocati e magistrati di Milano e Monza e decine di consigli comunali).
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E così il tema della riforma della cittadinanza è tornato nuovamente al centro dell’attenzione pubblica. E questo ha indotto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ad affermare che è impegno suo e del governo, entro questa legislatura, far sì che «i bambini figli di stranieri e nati in Italia possano avere diritto alla cittadinanza» (14 ottobre). Numerosi i ministri che si sono dichiarati pienamente favorevoli: quello delle Infrastrutture e quello degli Interni in primo luogo, e poi via via altri. Questo consente di dire che, probabilmente negli ultimi dieci giorni di novembre, lo Ius Soli tornerà in aula al Senato, forse con un voto di fiducia. E ciò accadrà appena qualche settimana dopo la conclusione positiva della campagna «Ero Straniero. L’umanità che fa bene» per il superamento della legge Bossi-Fini.
Un risultato ancora più significativo perché ottenuto in uno dei periodi culturalmente più cupi della storia recente, quando le ansie collettive di una parte della società nazionale vengono più torbidamente manipolate e tradotte in moneta elettorale da parte degli imprenditori politici della paura e dell’odio. Quest’ultima campagna merita grande attenzione: sostenuta da un solo soggetto politico organizzato, i Radicali italiani guidati da Riccardo Magi ed Emma Bonino, è riuscita a realizzare una delle più estese alleanze sociali e civiche mai tessute nel nostro paese negli anni recenti. Un numero rilevantissimo di associazioni nazionali e locali (e mi rifiuto di aggiungere l’abusato e superfluo «laiche e cattoliche») vi hanno partecipato dando vita – in quelle che sembravano le condizioni ambientali più ostili – a una amplissima discussione pubblica sui temi dell’immigrazione e dell’asilo. E hanno introdotto la risorsa e il metodo del pensiero razionale, laddove sembrava dominare incontrastato il panico delle ansie collettive.
Capisco che possano sembrare numeri ridotti. Ma quelle 85.000 firme e quei 4.000 tavoli e, ancora, le migliaia di persone che si stanno preparando a sostenere la scadenza parlamentare decisiva per l’approvazione dello Ius Soli, rappresentano un segnale importantissimo. C’è una volontà «di umanità» e – ancora più essenziale, se possibile – di razionalità e di intelligenza che sembra non volersi arrendere. Ed è molto significativo che i percorsi attraverso i quali questa volontà si adopera per manifestarsi, non sono esclusivamente né principalmente quelli rivelatisi sordi e impermeabili: quelli, cioè, delle grandi istituzioni politiche (partiti compresi). Di queste ultime non si può fare a meno – lo Ius Soli, solo il Senato può approvarlo – e, tuttavia, di esse non si accettano supinamente i veti e i tempi, le compatibilità e i vincoli. Così facendo, quasi sempre si finisce con il perdere. Stavolta, forse, si può vincere.
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Fonte: il manifesto
gaetano stella dice
LO IUS SOLI E’ IMPORTANTISSIMO . E’ importante che “cittadini italiani”vengano ri-conosciuti come tali. E’ giusto costruire “alleanze” e allargarle il più possibile per incidere. Ma anche IL DIRITTO DI VOTO è importante. La legge approvata con “violenza” (dice GRASSO!) FASCISTA aggiungo io (che sono già cittadino italiano…almeno apparentemente…a questo punto..) ci toglie il diritto di voto a tutti la possibilità di essere realmente “rappresentati” violenta la Costituzione il risultato del referendum del 4 Dicembre e si pone sulla stessa scia della legge ACERBO “fascista”del 23 e della LEGGE TRUFFA del 53 DEMOCRISTIANA. Dopo la PORCA e l’ITALICUM un’altra legge VERGOGNA. Fatta da TRE BOSS indecenti e imposta con OTTO FIDUCIE. Da un Partito che si definisce “democratico”e che è nelle mani di un cialtrone che aveva promesso di “dimettersi” se perdeva il referendum (??) e che ha distrutto l’art. 18 regalato la licenziabilità a piacimento e la precarietà con il JOBS ACT e ridato ,come sempre,soldi ai padroni, che ha invitato a boicottare un referendum per mantenere le TRIVELLE che ci ha regalato lo ” SBLOCCA ITALIA” che distrugge ambiente e paesaggio che ha dato soldi alle banche…e che ora ci sta regalando con il seguace Gentiloni (ultimo di una serie di governi non eletti e quindi illegittimi e illegali…) i 67 anni per andare in pensione continuando con la strada della FORNERO la “dama piangente”… LA MIA DOMANDA E’ :”DOVE E’ STATO FINORA MANCONI? IN QUALE PARTITO? DI CHI ERA PARLAMENTERE? E MENTRE SI VOTAVA LO SCEMPIO DEL FASCISTELLUM DOV’ERA? IN PARLAMENTO A “GARANTIRE IL NUMERO LEGALE”? E MENTRE MINNITI FACEVA LA GUERRA AGLI ULTIMI E ALLE ONG? O una cosa non c’entra con le “altre”? Mi fermo qui…g. s. -http://blog.gaetanostella.it