di Rosaria Gasparro*
Le storie del giorno, quelle ignorate che sarebbero rimaste sconosciute. Storie di alberi e di spiagge, di terra e tempo, l’anima dei luoghi piccoli dove si ripara il mondo. Storie di manutenzione dell’ordinario, cucina e officina, a piedi e in bici, tanti sentieri in cui perdersi. Storie di crepe dove fioriscono semi che nessuno vedrebbe, perché fiorire si può anche in mezzo al deserto, perché se una ginestra lo sa fare, direbbe Leopardi, anche noi siamo chiamati a fare altrettanto.
Storie del torto, del tolto, un punto di vista da cui guardare il reale insostenibile e rappresentarlo nel disaccordo e nell’incontro. Storie sensibili e vulnerabili di cui si cerca la luccicanza, la dimensione nascosta e ferita. Storie indomite di rifiuto e di bellezza, quella che si confronta col dolore e l’ingiustizia e si fa carico di quel peso.
Storie selvatiche di contadini, di maestri, poeti, pescatori, pensatori, giocattolai, di produttori di senso. Storie schierate di fiducia, di cultura e colture. Storie senza profitto, senza accumulo, di gesti e presenze senza celebrità, senza uniforme, senza potere. Storie accoglienti da cui imparare a sperare, per costruire mondi di-versi.
Comune è tutte queste storie, il sentimento possibile di essere insieme, un minimo comune multiplo. Ogni petra azza parite, si dice così nel Salento, così è scritto sulla spiaggia di San Foca, l’unica spiaggia attrezzata e gratuita in Italia per i malati di Sla, proprio a due passi dall’espianto degli ulivi, da dove passerà il microtunnel del Tap. Ogni pietra alza un muro. Quando i muri non respingono, costruiscono dimore. Ogni storia una pietra per questa Casa Comune.
Auguri!
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Resistere creando. Festa per il compleanno di Comune
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