di Lino Di Gianni*
Vedere le mani un po’ incrostate
di farina disseccata
entrare in una casa e cercare
nella madia
il rifugio segreto, ottimale, dove
è racchiuso “ il crescente”
come lo chiama mia mamma
Scoprire persone, uomini e donne
che sono così pazzi, nell’uso del tempo,
da usarlo aspettando dodici ore che
i fermenti trasformino l’energia
e l’aspirazione segreta delle buone farine
a rifornirsi di cielo
Scoprire grani antichi
da contrapporre come tanti piccoli
Davide contro il Golia delle Multinazionali
e vedere i giovani ritornare a un tempo
liberato, dove la vita si vive qui e ora
e non per lasciare ai figli
un mutuo da pagare
Mi piace chiudere quest’anno
con l’immagine di mia madre
giovinetta, che impara i segreti del pane
da sua nonna fornaia
alle 5 del mattino impastava cinque chili di pasta
per fare cinque pagnotte rotonde di pane pugliese
Passava il ragazzo, con un asse sulle spalle
e portava le panelle al forno del paese
E quando suo padre assaggiava quel pane
riconosceva la mano di sua figlia
perché, diceva, lei lo lavora di più
Buon 2017 agli amici, buona strada a chi è migrante
e considerato che, nostra patria è il mondo intero,
credo che lo siamo un po’ tutti.
.
* Maestro per vent’anni nelle scuole elementari, da molti anni anche con adulti stranieri per corsi di italiano a Torino, ma anche poeta e scrittore di racconti. Considera la lettura “un ponte e un incontro”. Questo il suo prezioso blog.
DA LEGGERE
A chent’annos. Buon 2017 a tutti e tutte (
“Cum panis”. Perché dovete chiamarmi compagno (Mario Rigoni Stern)
lino di gianni dice
dietro ogni pagnotta, che vedi nascere
e impastare e infornare
c’è un lieviatare di tradizioni
un assumere la lentezza come
valore e l’attesa come un viaggio
dove la meta
è qualcosa che hai realizzato
con le mani, con l’intelligenza
e con il cuore,
quasi fosse la semplicità difficile a farsi
quasi fosse la memoria di un popolo
dove il pane si faceva in casa
e questo univa Tutto il Mediterraneo
da sponda a sponda
gaetano stella dice
NON SOLO IL PANE
il pane la pizza i cavoli e le rape
il radicchio i finocchi ….le insalate…
aspettando le fave e i piselli…
per cucinare e gustare anche quelli…
orto invernale …autoproduzione
sovranità alimentare energetica
esistenziale…rivoluzione molecolare
orto permanente…
ritrovare il gusto i sapori e se stessi
l’ora e subito senza chiedere permessi
riappropriazione senza ruoli ereditati
oltre il maschile e il femminile consolidati
niente deleghe a qualcuno o al domani
il sol dell’avvenire è nelle nostre mani
è l’oggi che nasce al mattino
è la compagna che hai accanto e vicino
è la con-divisione la sobrietà
il sentirsi ricchi nella semplicità…
che è facile a farsi..
è la coerenza tra il dire il fare l’essere e il pensare..
-http://blog.gaetanostella.it