“Canteremo ancora nei tempi bui?”, si chiedeva Bertolt Brecht**.
E rispondeva: “Canteremo dei tempi bui”.
E invece no, stavolta no: faremo altro.
Faremo ciò che dice la sapienza popolare, quella sarda per esempio, che prescrive nelle pene “Attu Contrariu”. Contromossa, controspinta, omeopatia e scaramanzia dell’operare. Se ti opprime l’angoscia “deppis fai Attu Contrariu”, canta Rossella Faa (musicista e cantante sarda, ndr): tu canta e ridi.
Noi tutti dobbiamo fare Atto Contrario. Non cantare dei tempi bui, ma della luce. Della gioia e della bellezza, della speranza, dell’allegria della battaglia, che sono sempre disciolte in tutti i tempi. Perché non restino “incantate”, senza canti, non languiscano e svaniscano nel buio.
Per i tanti che a quel buio non cederanno, per esempio per quella metà di americani che non voleva Trump: quell’immenso benedetto Bicchiere Mezzo Pieno. Un patrimonio che attende dappertutto, spumeggiante e impaziente anche da noi. Non possiamo lasciarlo senza voce. Né indebolirlo con canti di rovina.
Le Pen e Farage e Orban son stati i primi a complimentarsi col trionfatore, altri da noi in Italia lo stanno facendo. I tristi, i maneschi, i frenetici, i troppo ricchi di spirito, i poveri di speranza, quelli che chiamano gli altri “anime belle”, gli incoscienti seminatori di rovina, si gonfieranno a dismisura in tutto il mondo.
Bene!
È l’occasione perfetta per cantare.
Guardarsi intorno, contarli, e via al lavoro.
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* Dopo un decennio di teatro negli anni ’80 (drammaturgie), è ormai da molti anni per amore e mestiere scrittore “per bambini e per i loro grandi” (poesie, romanzi, racconti ma anche programmi televisivi, testi teatrali, saggi). Ha autorizzato volentieri Comune a pubblicare questo post.
** In the dark times
Will there also be singing?
Yes, there will also be singing.
About the dark times (Bertolt Brecht, 1939)
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