di Rosaria Gasparro
Il poeta dice che il mare non ha paese e che è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare, di qua e di là dove nasce e muore il sole*. Ha ragione, il mare non appartiene di sicuro al nostro Paese. Una penisola con 7.458 chilometri di costa che non sente il suo richiamo, che non ne difende la bellezza e il futuro, che non vede il mare da tutte le parti, oscilla tra lo schifo e la pena.
Al mare delle concessioni energetiche, in tempi di elevata disaffezione, di fisiologica e indotta astensione, è mancato il cuore della gente. È mancato l’esercizio del voto come dovere civico, personale ed eguale, libero e segreto**. Svuotato d’informazione e di democrazia, deriso e salutato con boria dai ciaoni senza grandezza che ci sgovernano.
Dovremmo fare ogni giorno esercizio di natura per curare la frattura tra gli esseri umani e i suoi elementi, per renderci partecipi di uno spettacolo non mediatico, fatto di onde, di cielo e di vento.
Ogni giorno sedersi in riva al mare per fare esercizio di sguardo e di ascolto, per farli aperti ed accoglienti, per coglierne un’idea semplice di felicità. Per innamorarsi.
E sentire come prende forma l’anima, quella che non fa differenze tra un esercizio di bellezza e uno di impegno, che non distrugge l’equilibrio del giorno, che non si sottrae e vive a fondo, e ne fa memoria di gioia, il ricordo che opera nelle scelte di vita e di voto. Che si fa cittadinanza. Sentire come si può cambiare. Ha perso il mare e chi lo ama.
È tempo del risentimento. Ma non quello pur legittimo dell’irritazione per la stupidità e la disattenzione, per l’indifferenza e l’arroganza dentro la quale vogliono farci annegare, per la forza che trarranno per negarci ancora altro.
È tempo del ri-sentimento, come sentimento del mondo da rimuginare, un sentire di nuovo, sentire ancora più forte, non la sconfitta e la rabbia, ma un doppio di ostinato amore e “disperanza”***. Il nostro giacimento rinnovabile.
Alessandra dice
Proprio così.
Perché la maggior parte della gente non ha più un’anima e una coscienza.
In questo mondo regna l’indifferenza, l’ignoranza e la cupidigia.
Onore a chi non si arrende a questa miseria, nonostante tutto!
E continua a Vivere e Amare se pur circondato da “NONviventi”.